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La rivoluzione solare: il sole allo specchio

di Gabriele Bindi - 26/05/2009

 
 
Greenpeace con un'azione spettacolare ha portato all'attenzione del G8 Energia il solare termodinamico. Altissima resa e posti di lavoro sicuri. L'impatto visivo è notevole, ma i costi in diminuzione rispetto alle fonti fossili lo rendono competitivo. Nel 2030 potrebbe soddisfare il 7% dei consumi mondiali. Un'altra alternativa concreta al nucleare
Greenpeace è riuscita a portare un forte messaggio ambientale al G8 Energia. Davanti l'Hotel Excelsior con il meeting è in corso, un gruppo di attivisti ha manifestato con quindici specchi che proiettano la luce riflessa del sole. In uno specchio più grande la scritta "Solar Revolution Now".

L'associazione ambientalista ha posto l'attenzione sul nuovo rapporto economico e scientifico “Global CSP Outlook 2009” che analizza la nuova frontiera dell’energia rinnovabile: il “solare a concentrazione (CSP)”. Il solare a concentrazione - noto anche come solare termodinamico - produce calore ed elettricità usando centinaia di specchi per concentrare i raggi del sole a temperature comprese tipicamente tra 400°C e 1000°C.

Le centrali a concentrazione possono fornire energia sicura su scala industriale per tutto il giorno ricorrendo a tecnologie di stoccaggio del calore. L’intensa attività di ricerca e sviluppo degli ultimi 15 anni ha permesso il decollo della tecnologia che negli ultimi anni si è sviluppata rapidamente. 

I maggiori progetti in via di realizzazione sono in California e Spagna, che prevede di raggiungere 10 GW di potenza entro il 2017, una cifra molto elevata. Secondo le stime del nostro rapporto – redatto insieme a Estella (European Solar Thermal Electricity Association) e Solar Paces - il solare a concentrazione potrà soddisfare, nello scenario più favorevole, il 7 per cento dei consumi mondiali di elettricità al 2030 e un quarto al 2050.

Secondo lo scenario di sviluppo moderato, il solare a concentrazione potrà creare oltre 200 mila posti di lavoro entro il 2020 nelle regioni esposte a maggiore radiazione solare. Il dato aumenta a oltre 1,1 milioni al 2050. Entro la stessa data questa tecnologia permetterà di risparmiare circa 2,1 miliardi di tonnellate di CO2 annue, pari a circa quattro volte le emissioni attuali dell’Italia.

Il costo dell’energia elettrica prodotta da centrali solari a concentrazione è in diminuzione. Mentre i costi di generazione della fonti rinnovabili continueranno a essere sempre più competitivi, il prezzo delle fonti fossili, invece, continuerà ad aumentare, sia a causa dell’esaurimento delle risorse che del costo crescente delle emissioni di CO2.

Abbiamo bisogno di nuove tecnologie pulite per tagliare la nostra dipendenza dai combustibili fossili e salvare il clima. Puntare su carbone e nucleare - come sta facendo il governo Berlusconi - è una strategia ‘killer del clima’ che rischia di far perdere all’Italia un’importante occasione di sviluppo economico.

Secondo Greenpeace per sviluppare il più rapidamente possibile tutte le fonti rinnovabili a disposizione occorra:

- introdurre incentivi in “conto energia”;
- fissare obiettivi vincolanti per lo sviluppo delle rinnovabili;
- promuovere la diffusione delle nuove tecnologie nei Paesi in via di sviluppo, e in particolare nelle aree desertiche del Nord Africa, Medio Oriente e Nord America. 

Per ulteriori informazioni: Greenpeace Italia