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Afghanistan: la ricostruzione all’americana...

di Luca Bernardini - 16/06/2009

 
 
 
 
L’amministrazione Obama ha più volte ribadito l’intenzione di stornare forze militari dallo scenario iracheno a favore di un rinnovato impegno sul fronte afghano, un pò “dimenticato” nell’ultima era Bush. Dal punto di vista della ricostruzione agricola invece, gli sforzi Usa nel Paese ex taliban sono cresciuti costantemente.

Nel 2003 la United States Agency for International Development (Usaid) ha lanciato il progetto Ramp (Rebuilding Afghanistan’s Agricultural Markets Program). L’obiettivo: integrare l’agricoltura afghana con il mercato mondiale e con i maggiori attori dell’agribusiness. I principali beneficiari sono le imprese americane, come evidenzia senza alcuna remora una brochure dell’Usaid: «Il Ramp offre un’eccellente opportunità ai fornitori statunitensi di attrezzature e servizi». E così le multinazionali non si sono fatte scappare l’occasione.

Non vi sono mai state colture di soia in Afghanistan, il legume è estraneo alla tradizione culinaria del Paese, ma il nuovo programma, autodefinitosi “concepito per combattere la malnutrizione”, sta rivoluzionandone l’agricoltura. Vediamo la sorprendente catena che mette in opera questa svolta. L’Usaid ha finanziato il programma Nei ((Nutrition and Education International), creato da Nestlé, per insegnare ai contadini afghani a seminare e poi consumare soia. Il Nei è legato al Wishh (World Initiative for Soy in Human Health), che è stato fondato dall’Associazione americana produttori di soia (Asa). Il Wishh lavora con la Nama (North American Millers’ Association) che conta tra i suoi membri i giganti mondiali ADM, Bunge Milling e ConAgro. Nello specifico in Afghanistan Nei lavora con le industrie semenziere a stelle e strisce Stine Seed Company (Iowa) e Gateway Seed Company (Illinois), che forniscono la soia geneticamente modificata Roundup Ready e l’erbicida Roundup, prodotti dalla Monsanto.

Catene del genere si stanno sviluppando in tutto il Paese.
Ultimo caso singolare, tre multinazionali americane Chemonics, Dai (Development Alternatives Inc.) e Padco (Planning and Development Collaborative International) hanno realizzato una serie di programmi finanziati dall’Usaid, tra cui il loro più grande successo: esportare frutta afghana attraverso aerei forniti dall’aviazione Usa per rifornire i supermercati Carrefour di Dubai...




Fonte:
Grain.org
Nei-intl.org
Export.gov
Wishh.org
Freshplaza