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Bolletino della crisi

di Pierluigi Paoletti - 02/07/2009

  
 
La situazione come tutti sanno è drammatica gli ordinativi all´industria europea nel suo complesso sono crollati ulteriormente del 35% e viste le differenze con gli altri paesi europei la situazione italiana sia peggiore. La scorsa settimana la bce ha emesso un prestito di 442 miliardi di euro per le banche europee di cui il 10% andrà alle banche italiane. Questa della bce è una operazione che NON ha predenti e la dice molto lunga sul grado reale dello stato delle cose. Oltretutto questa enormità di denaro non si riverserà nell´economia reale, ma finirà a ripianare perdite pregresse, e nella speculazione.

Quando tutto questo fiume di liquidità si riverserà nel circuito dei prezzi allora ne vedremo delle belle (non so se a livello di rilevazioni ufficiali, ma sicuramente ce ne accorgeremo con ulteriori pesanti perdite del potere di acquisto. Già i titoli a scadenza medio lunga risentono di questo avendo aumentato i rendimenti e ovviamente diminuito fortemente i corsi come nel caso dei trasury bond a 10 anni Per l´Italia io continuo a vedere anche come aggravante di questa situazione la politica che dopo l´avvertimento della mafia a Berlusconi (con l´astensionismo al sud ed in particolare in Sicilia), potrebbe portare velocemente ad un nuovo 1992 così come avevamo già preannunciato nel 2006 http://www.centrofondi.it/report/report_03_04_06.pdf . questa situazione, insieme alla crisi economica potrebbe essere un vero e proprio momento di sbandamento potente per il nostro paese che deve reagire coalizzando tutte le forze positive (e sono tante).

L´unica è che noi ci svegliamo da questo torpore ipnotico e ci rendiamo conto che senza di noi tutti i poteri del mondo non sono assolutamente niente. Abbiamo/avremo bisogno di tutti, specialmente coloro che prima degli altri si sono accorti del reale stato delle cose. Tenteranno di manipolarci perché con il caos che faranno sorgere avalliamo in massa i loro piani, attenzione siamo/saremo prestissimo davanti ad un bivio che porta verso la libertà una strada e l´altra verso la soppressione completa dell´individuo. Sta a noi scegliere e abbandora la coltivazione del proprio orticello per dedicarci anima e corpo alla costruzione di un nuovo paese dove essere fieri di vivere e lavorare.