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Carte di credito, Europa a rischio

di Giancarlo Radice - 28/07/2009

Anche in Europa cresce il rischio d`insolvenza per le carte di credito. L`avvertimento lo aveva già lanciato lo scorso autunno il presidente dell`Eurogruppo, Jean-Claude junker, quando aveva parlato di una «bolla speculativa che sta per scoppiare».

E adesso a mettere in cifre le dimensioni del pericolo è il Fondo monetario internazionale, che in un rapporto appena messo a punto, ripreso ieri dal Financial Times, stima che possa «saltare» circa il 7% dei 1.730 miliardi di euro del credito al consumo erogato attraverso le carte di credito. In gioco ci sono dunque insolvenze per 121 miliardi.

Sta infatti crescendo rapidamente il numero delle persone che per effetto della crisi economica, tanto più se si è perso il posto di lavoro, non riescono più a far fronte al rimborso dei debiti contratti attraverso le credit card. Tanto che banche e società finanziarie hanno già cominciato a ridurre i massimali di credito concessi alla clientela e a inasprire i requisiti richiesti per emettere nuove carte.

Secondo il Fondo monetario internazionale, il rischio in Europa non è comunque paragonabile a quello negli Stati Uniti, dove si calcola che le insolvenze potrebbero raggiungere il 14% dei 1.914 miliardi di dollari di debito erogato con carte di credito. E in Italia, in particolare, il pericolo appare molto contenuto.

Qui infatti, secondo i dati diffusi ieri dall`Adiconsum, le carte di credito in circolazione sono più di una quindicina di milioni, la metà dei circa 3o milioni di bancomat e, in generale, altre carte di pagamento.

E di queste solo una piccola parte sono le carte «re- volving», quelle che consentono di andare a debito e rimborsare arate il saldo di fine mese. Ma non per questo il rischio non esiste. «Bisogna fare molta attenzione - ha osservato all`Adn Kronos Fabio Picciolini, segretario dell`Adiconsum - perché l`indebitamento delle famiglie è aumentato moltissimo in questi mesi».

In Italia, aggiunge il presidente di Federconsumatori Rosario Trefiletti, «nel 2008 si è registrata una contrazione del 12% dell`indebitamento legato alle classiche carte di credito, dovuto al fatto che gli italiani hanno ridotto i loro acquisti, ma le carte revolving sono in forte incremento».

Rielaborando i dati Assofin, la Federconsumatori stima che nei primi quattro mesi di quest`anno il loro giro d`affari sia già arrivato a 3,5 miliardi di euro e che possa superare i 1o miliardi a fine 2009.

Molto più preoccupante è la situazione in Gran Bretagna, il Paese europeo dove più alto è il numero dei sottoscrittori di carte e dove si registrano i maggiori casi di morosità.

Non a caso l`agenzia di rating Moody`s parla di un periodo «eccezionalmente difficile» perle società che emettono credit card. E calcola che dal 6,4% del maggio 2008, il tasso di insolvenza è già salito al 9,37% nello stesso mese di quest`anno, cioè poco al di sotto di quel 1o%o che è oggi la media negli Usa. Del resto, che le morosità fossero in rapida espansione lo aveva già reso noto alla fine del primo trimestre il gruppo Barclays, leader sul mercato britannico con la sua Barclaycard. E le sue previsioni indicavano un peggioramento nella seconda parte dell`anno.