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FAO: le ipocrisie occidentali e la falsa coscienza di Benedetto XVI

di Paolo De Gregorio - 18/11/2009


“La terra può nutrire tutti” sostiene il Papa. Siamo alle solite!
In barba a quei serissimi scienziati che per decenni hanno studiato
scientificamente che distruggiamo più di quanto la terra sia in grado di
riprodurre, che siamo già in territorio insostenibile, che le riserve di acqua
dolce si assottigliano, la profondità dei pozzi aumenta e si pescano acque
fossili, mentre molte specie di pesci intensamente pescati rischiano l’
estinzione, mentre l’effetto serra prodotto da un modello industriale e
consumistico insostenibile fa già sciogliere i ghiacci, con più di un miliardo
di affamati, problemi che nessuno può o vuole risolvere, ecco che ci dobbiamo
sorbire la predica di chi mente sapendo di mentire.
Il Vaticano e il Papa sanno benissimo che le merci arrivano là dove c’è il
denaro per comprarle, e spesso le derrate alimentari partono da paesi affamati,
da coltivazioni intensive in mano a multinazionali, per arrivare agli obesi dei
paesi ricchi, insieme a legnami pregiati frutto di deforestazioni attuate dalle
solite società internazionali, che contribuiscono così alla desertificazione e
all’aumento della fame.
Come si fa a pensare che l’Occidente e la FAO aiutino a risolvere il problema
della fame se non siamo in grado di denunciare che siamo noi, occidentali e
cristiani, una parte del problema, e non siamo in grado di fermare queste
speculazioni di cui siamo direttamente responsabili?
E’ facile farsi belli rimanendo nel generico e nella retorica, ma sono
proprio le religioni, quella islamica e quella cristiana, che impediscono un
ragionato e possibile contenimento delle nascite che è l’unica strada da
percorrere contro la fame.

Personalmente non investirei nemmeno un euro in “aiuti” episodici e
caritativi, ma punterei tutto il denaro possibile su due azioni complementari e
risolutive:
1) riforma agraria nella direzione di piccole aziende familiari o piccole
cooperative, allontanamento di tutte le multinazionali neocolonialiste,
produzione per il mercato interno e non per le esportazioni, secondo i metodi
tradizionali
2) tassazione feroce sulle coppie che fanno più di due figli e diffusione
gratuita della “pillola del giorno dopo”, da offrire alle donne che possono
gestirla segretamente e come meglio credono.

So benissimo che tra coloro che cercano di risolvere i problemi alla radice e
coloro che vogliono tappare i buchi lasciando intatto il sistema, non ci sarà
mai dialogo né comprensione.
Sta di fatto che preti e multinazionali capitaliste non vogliono affrontare
il problema, le loro parole sono cinicamente false e l’aumento degli affamati
dimostra come il ruolo della FAO, e gli interventi caritativi e missionari
siano ininfluenti, anzi sono diventati il maggior ostacolo ad una possibile
soluzione.
DIMINUIRE LE BOCCHE DA SFAMARE!
Fino ad un rapporto di sostenibilità tra numero di abitanti e risorse del
territorio.
L’Africa prima del colonialismo contava 200 milioni di abitanti e non c’era
la fame. Oggi ne conta 900 milioni ed è al collasso.

Chiunque non vuole affrontare il problema nei termini di una drastica
campagna di contenimento delle nascite e di una riforma agraria, è moralmente
responsabile di quel continuo stillicidio della peggiore delle morti, quella
per fame. Altro che difensori della vita!
Come individuo condivido totalmente il principio cristiano di “non fare agli
altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”, peccato che in tutta la mia vita
non abbia mai conosciuto un cristiano del genere, tanto meno un prete.
Paolo De Gregorio