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Cina: il gigante fa passi da gigante

di RomoloGobbi - 13/01/2010


 
Fino ai primi anni del 1800 la produzione industriale della Cina era superiore a quella di tutti i Paesi europei messi insieme e rappresentava un terzo della produzione globale. Nel 1830 l'Europa sorpassò di poco la produzione industriale cinese, i cui prodotti erano più cari e di qualità inferiore a quelli europei.
Con l'attuale crisi economica dell'Occidente, la Cina, con un tasso di crescita dell' 8,9, riprende la sua antica forza economica. Il 16 dicembre 2009, secondo fonti internazionali: "il titolo di capitale globale per i collocamenti sul mercato azionario spetta ad Hong Kong, dove, da inizio 2009, sono state realizzare Ipo per 27 miliardi di dollari, contro i 26,5 di New York".
Alla fine del 2009 viene costatato il sorpasso del Giappone da parte della Cina, che è diventata la seconda economia mondiale: con un prodotto interno lordo di 7.043 miliardi di dollari supera il Giappone con 4.262 miliardi di dollari, l'India con 2.816, la Germania con 2.816, l'Inghilterra con 2.154, la Francia con 2.074, la Russia con 1.985 e l'Italia con 1.814. Naturalmente, al primo posto restano gli stati Uniti, il cui prodotto interno lordo è di 13.820 miliardi di dollari, ma già si fanno i calcoli del sorpasso degli USA, che: "non sarà lontanissimo, se i tassi di sviluppo restano gli attuali. Con l'America che procede con una media storica del 2-3% di crescita annua del PIL e la Cina da due a quattro volte tanto, come è avvenuto negli ultimi anni". Già ora la Cina, con 2.700 miliardi di dollari di riserve monetarie, è diventata "il primo creditore al mondo, il maggiore acquirente di debito americano". Inoltre, il fondo sovrano cinese "China Investment Corporation", nel corso del 2009, "ha investito all'estero ogni mese tanto quanto aveva investito in tutto il 2008. Gli investimenti includevano 1,2 miliardi di dollari nella banca di Wall Street, Morgan Stanley, e una valanga di accordi per commodity in Canada, Indonesia e Mongolia". La maggior parte degli investimenti esteri cinesi sono concentrati nel settore petrolifero e minerario, anche se i metalli rari, indispensabili per la produzione di alta tecnologia e la green economy, sono estratti per il 97% da miniere cinesi. I 17 "rare earth element sono indispensabili per produrre le batterie delle auto elettriche, i cavi di fibra ottica, i super conduttori, le lampadine a basso consumo, le turbine eoliche, i magneti che fanno funzionare motori e generatori elettrici verdi". Senza terbio, disprosio, neodimio, lantanio, itterbio, europio, prometio, cerio ... "niente Iphone, niente computer di ultima generazione, niente televisori ultra piatti e niente maxi schermi. Niente macchine radiografiche in ospedali o in aeroporto. Addio alle reflex digitali e alle linee telefoniche ultra veloci".
Il 7 gennaio 2010 l'Ufficio di statistica del governo federale tedesco ha diffuso il valore delle esportazioni tedesche nei primi mesi del 2009: da gennaio a novembre le esportazioni tedesche hanno totalizzato 734,6 milioni di euro, pari a 1.050 miliardi di dollari. Nello stesso periodo, l'export della Cina è stato di 1.070 miliardi di dollari e ha superato la Germania come primo esportatore del mondo. L'export cinese è cresciuto in maniera vertiginosa dal 3% del mercato globale nel 1999 al 10% attuale e, secondo l'Economist: "l'export cinese coprirà un quarto del commercio mondiale entro una decina di anni".
Non può stupire che sia avvenuto un altro storico sorpasso: nel 2009 la Cina ha prodotto più automobili che gli Stati Uniti, 12, 4 milioni il celeste impero, 10,4 milioni gli USA. Stupirà invece il sorpasso degli Stati Uniti nella produzione cinematografica: "Con questi tassi di crescita il mercato del cinema cinese supererà quello americano in 5 - 10 anni, diventando così il primo del mondo e cambiando il volto dell'immaginario collettivo globale".