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Slow Food si schiera al fianco del Ministro Zaia contro la sentenza del Consiglio di Stato

di redazionale - 07/02/2010

 
L’annuncio di ricorso fatto ieri dal Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Luca Zaia, contro la sentenza del Consiglio di Stato in materia di ogm, trova l’appoggio e il consenso da parte di Slow Food.
«L’iniziativa del Ministro Zaia – afferma Roberto Burdese, Presidente di Slow Food Italia – è giusta, è una battaglia di civiltà per la tutela di consumatori e produttori».
Il pronunciamento del Consiglio di Stato sul ricorso di un agricoltore friulano non solo non prende in considerazione la situazione dell’agricoltura italiana, dove l’introduzione degli ogm comporterebbe un danno economico, rendendola molto meno remunerativa di quello che è ora (e la situazione è già abbastanza grave), ma potrebbe aprire una strada senza ritorno. La posizione di Slow Food, lungi dall’essere, come qualcuno insiste a sostenere, oscurantistica o ideologica, risponde alle richieste della maggioranza dei coltivatori e dei cittadini che, alla luce delle informazioni che il mondo scientifico ci consegna in materia di sicurezza alimentare e ambientale e in materia di contaminazione, ritengono non opportuno coltivare e consumare prodotti gm.
«È fondamentale che si continui a lavorare sulle linee guida per la coesistenza, che identificano con chiarezza i margini di rischio e i metodi per gestirlo. Oggi la scienza non ha ancora dato strumenti che garantiscano dalla contaminazione i prodotti da agricoltura convenzionale e biologica – aggiunge Roberto Burdese – Non vogliamo fermare la ricerca che in laboratorio si sta effettuando, ma vogliamo salvaguardare coloro che non vogliono, e sono la maggioranza, coltivare e consumare prodotti gm. Dovrebbero prevalere la cautela e la tutela del bene comune che ha nella biodiversità un suo elemento fondamentale».