Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Washington Post: svegliamoci, siamo al picco del petrolio

Washington Post: svegliamoci, siamo al picco del petrolio

di petrolio.blogosfere - 09/05/2006

 
Sul Washington Post, quotidiano della Capitale statunitense, domenica è stata suonata la sveglia al Congresso ed alla popolazione degli Stati Uniti riguardo alla crisi energetica imminente, con l'analisi dello scioccante Hirsh Report. La pubblicazione di un articolo così deciso e schierato, in un quotidiano letto dalla gente che conta, rappresenta davvero una pietra miliare. Se la stampa "importante" comincia ad accorgersi del problema, se ne accorgerà la popolazione e, chissà, magari finalmente anche i politici.
Ne ho fatto una parziale traduzione (causa mancanza di tempo), tagliando le parti che riguardano più strettamente il Congresso e la politica interna americana. Trovate la versione integrale qui. (1)

Per una politica energetica concreta, non contate sul Congresso.
di Warren Brown
Washington Post, Domenica 7 Maggio 2006

Il Congresso pensa che siamo stupidi. Forse lo siamo. La maggior parte di noi rifiuta di accettare che viviamo in un mondo di domanda crescente per risorse petrolifere in declino.
Crediamo che altro petrolio verrà reperito dietro l'angolo, nel Paese accanto, sotto l'oceano, sotto quel sasso. Forse sarà così.
Ma gente che ha speso la propria vita professionale studiando la questione sostiene che non importa quanto petrolio aspetta di essere trovato. Pensano che comunque non ce ne sarà mai più abbastanza da rifornire, nutrire, vestire, e muovere una popolazione globale crescente.
Queste persone includono il Vicepresidente Cheney, il Consigliere per l'Energia della Casa Bianca Matthew Simmons e, credeteci o no, il presidente Bush.

Cheney e Simmons, banchiere d'investimenti, hanno avvisato il presidente che il petrolio è in via di esaurimento. Il loro consiglio è alla base dell'affermazione di Bush nello Stato dell'Unione sull' "America tossicodipendente dal petrolio".
(...)

Uno dei principali esperti è Robert L. Hirsh, della SAIC di San Diego (Science Applications International Corp.), che conduce studi scientifici per governi e multinazionali. Hirsh e i suoi colleghi hanno completato nello scorso Marzo uno studio per il Dipartimento dell'Energia, dal titolo: "Il picco della produzione petrolifera mondiale: impatto, gestione e rischi".
(...)

Hirsh e gli altri hanno messo in chiaro nel report:
- Non avremo abbastanza petrolio per alimentare il nostro stile di vita improntato allo spreco.
- La produzione mondiale è al picco.

L'Hirsh report sostiene anche che "previsioni ottimistiche sulla produzione petrolifera devono essere considerate con scetticismo". Il picco mondiale rappresenta un problema come nessun altro. le implicazioni politiche, economiche e sociali sono enormi."

In parole povere, questo significa che la corsa americana al petrolio economico è finita. (...) Abbiamo bisogno di saggezza politica e la capacità di fare la cosa giusta. E l'inizio sarebbe che i politici americani dicessero alla popolazione la verità, come ha fatto Bush con il commento sulla dipendenza dal petrolio. Significa risparmio di carburante obbligatorio accompagnato da tasse sulla benzina e sulle dimensioni dei veicoli. Significa uscire dalle nostre discussioni razziali, che mantengono certe persone fuori da certi quartieri, e costruire un efficiente e democratico trasporto pubblico.

"Attendere finché la produzione di petrolio convenzionale arrivi al picco prima di prendere provvedimenti per mitigare il crash lascia il mondo con un significativo deficit energetico per due decenni o più" dice l'Hirsh report.
Svegliati, Congresso. Svegliati, America. Siamo parte di quel mondo.

Fonte:
http://petrolio.blogosfere.it/
09/05/06


Note:

1)
http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2006/05/05/AR2006050500974.html