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Rifiuti connection

di lanuovaecologia - 21/05/2006

I controlli reprimono solo gli abusi
carabinieri ecologici
Trenta milioni di tonnellate d'immondizia smaltiti illegalmente ogni anno. La Campania è la regione più afflitta dalle ecomafie. Il Pm Ceglie: «La Legge delega riduce l'obbligo di bonifica e le occasioni di risarcimento ambientale»
Legambiente: La piovra dei rifiuti
Sono 30 milioni di tonnellate i rifiuti smaltiti illegalmente ogni anno in Italia, buona parte dei quali in Campania. Decine di milioni di euro il giro d'affari dell'ecomafia. Questi alcuni dati illustrati da Donato Ceglie, sostituto procuratore della Repubblica a Santa Maria Capua Vetere (Caserta), al convegno Lipu in corso a Ischia.

«La
Ecomafie
Campania – ha spiegato il magistrato – brilla
per crimini in tutti i settori ambientali: oltre ai rifiuti, abbiamo il ciclo del cemento, con la realizzazione di cave abusive e persino di "città" abusive, realizzate sul demanio dello Stato. Con una conseguente doppia ferita inferta al territorio, che si vede depredato e svuotato al proprio interno per poi essere ridotto ad area illegale di smaltimento». «L'unico controllo esistente è quello che reprime gli abusi – ha proseguito
Donato Ceglie
Ceglie – che però ha il limite di non poter coprire tutto il territorio ed è soprattutto tardivo rispetto al verificarsi dell'illecito».

Ceglie segnala anche un altro aspetto del problema: «Le nuove norme stabilite dal recente testo unico sull'ambiente, che offre una definizione restrittiva di "rifiuto", limita gli spazi per le associazioni per chiedere il risarcimento ambientale, e riduce l'obbligo di bonifica per i terreni inquinati».