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Dove sbaglia la medicina moderna

di Marcello Foa - 10/01/2011

 

 

 

Scusate, non resisto e propongo una riflessione su un tema – salute e medicina – che di solito non affronto. Riflessione che non è mia, ma di un medico straordinario che ho avuto il privilegio di conoscere recentemente. Si chiama Maurizio Grandi, è un oncologo di valore internazionale eppure praticamente sconosciuto in Italia, che sta ottenendo risultati straordinari nella lotta ai tumori.

Sostiene che i tumori non posso essere sconfitti se non si cura anche l’anima del paziente. E nella lotta contro il male del secolo non si avvale solo delle terapie come la chemio e la radio terapia, ma va oltre, soprattutto quando sembra non esserci più speranza. Stabilisce un’alleanza terapeutica, usa cure come la fitoterapia, la regenoterapia, la medicina tradizionale che non hanno alcun legame apparente con l’oncologia. Attribuisce grande importanza ai sensi e alla relazione con il paziente. In breve: Maurizio Grandi ribalta l’approccio della medicina moderna che tende a privilegiare l’approccio seriale e statistico, come se gli i pazienti fossero tutti uguali. E’ convinto che il grande medico è quello che sa affidarsi al proprio intuito, che ha la mente aperta, che stabilisce un rapporto esclusivo con il paziente, nella consapevolezza che ognuno di noi è diverso.

In questo articolo spiego nel dettaglio la personalità e l’approccio di questo medico di straordinaria umiltà e di grande fascino. E mi chiedo: Grandi ha ragione? La medicina moderna, pur scientificamente molto avanzata, sta mostrando il suo limite, diventando arida e per questo meno efficace di quanto potrebbe?Da profano sono tentato di rispondere di sì…