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Fondo Globale, corruzione locale

di Alberto Tundo - 08/02/2011


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Milioni di dollari scomparsi o usati per scopi diversi. Un'indagine interna del Global Fund scopre un collaudato meccanismo corruttivo in alcuni Paesi africani

La scoperta fa male ma non sconcerta, perché il report dell'ispettorato interno del Global Fund (Gf)non svela nulla che da tempo non si sospettasse già: la corruzione è una malattia contagiosa ed estremamente dannosa.

Da un mese, da quando cioè l'autorità investigativa interna all'organizzazione creata per combattere malaria, tubercolosi, Aids nei Paesi in via di sviluppo, ha diramato un reportparziale, il dibattito si è infiammato. Secondo le stime rivelate dall'Associated Press, i due terzi della somma raccolta dal fondo sono stati dirottati e si sono persi: "mispent", spesi male, o "lost", persi in mille rivoli e altrettante tasche. Due terzi, il 67 per cento più precisamente, di una somma astronomica:21,7 miliardi di dollari raccolta, a partire dal 2002, grazie alle donazioni di Stati Uniti, Unione Europea e di illustri privati come Bill Gates, la cui fondazione solo l'anno scorso aveva donato 150 milioni di dollari. Conclusioni parziali, si diceva, perché fin qui gli ispettori hanno analizzato l'impiego di 10 miliardi di dollari. L'evidenza comunque fornisce munizioni a non finire a tutti coloro che in questi anni hanno criticato il meccanismo di assistenza del Gf, mettendo in dubbio la qualità del lavoro svolto dai Paesi beneficiari; le responsabilità politiche che emergono sono imbarazzanti.

In Mauritania, torve fameliche di funzionari, mediatori, commercianti si sono mangiati il 67 per cento dei grant anti-Aids, vale a dire 4,1 milioni di dollari, e una percentuale uguale dei soldi destinati alla lotta a tubercolosi e malaria. La frode qui è andata avanti per cinque anni e mezzo, grazie alla presentazione di documenti falsificati, soprattutto ad opera del secondo e terzo livello dei beneficiari, quelli che in gergo si chiamano Sub-recipient (Sr) e Sub-sub-recipient (Ssr), ovvero coloro che ricevono i grant dal principale beneficiario, cioè dall'ente che in ogni Paese è l'interlocutore diretto del Global Fund. In Mauritania, per la lotta all'Aids è un ente governativo, il Senls (Comitato nazionale lotta all'Aids, ndr): la responsabilità dello stato è diretta, quindi, per lo meno per l'incapacità di scegliere i suoi partner. E infatti il governo ha restituito 1,7 milioni di dollari; restano 2,4 milioni che devono essere ancora rimborsati, Per Tbc e malaria, invece, il principale beneficiario (Principal recipient, Pr) è niente di meno che un ufficio delle Nazioni Unite, lo United Nations Development Programme(Undp). Qui gli ispettori hanno analizzato 3,5 milioni dei 9,9 gestiti dall'Undp e hanno riscontrato mispending per ben 2,7 milioni di dollari. L'indagine però è stata ostacolata dai funzionari dell'organizzazione.

In Mali, gli investigatori dell'Oig hanno letto 59 mila documenti relativi a 13,1 milioni di dollari per la lotta alla malaria, sborsati dal Gf a beneficio del locale ministero della Sanità. Risultato: quattro milioni si sono volatilizzati in spese fittizie. Più in generale, la metà della somma è stata spesa per "training events", eventi di formazione, spese di alloggio, rimborsi viaggio, diarie. Sotto la lente degli esperti anche 50 milioni di dollari che nelle intenzioni del Gf dovevano servire al contenimento dell'Aids. La falla stava, anche qui, nel secondo livello, in quei Sr, ovvero il Pnlt e il Pnlp, rispettivamente programma nazionale anti tubercolosi e Programma nazionale per la lotta alla malaria. Due uffici governativi che hanno creato migliaia di documenti falsi, ricevute, firme e pezze d'appoggio che attestavano spese fasulle per giustificare il prelievo di fondi che invece venivano intascati. L'indagine ha portato all'arresto di 15 persone e alla sospensione di finanziamenti per il valore di oltre 20 milioni di dollari. Mali e Mauritania sono finiti nella lista della vergogna, quelli in cui il Gf deve impiegare una Additional Safeguards Policy, che prescrive da parte del gf un'attenzione massima nello stanziare fondi. In questo elenco compaiono anche Costa d'Avorio, Gibuti e Papua Nuova Guinea.

In Gibuti, sono state riscontrate irregolarità per un totale di 5,3 milioni di dollari relativi a tre grant per un totale di 20 milioni, tutti aventi come principale beneficiario il Segretariato esecutivo, un ufficio governativo. Addirittura, in una sola occasione, oltre 750 mila dollari sarebbero stati stornati dal conto sul quale erano stati trasferiti i soldi del grant, senza nessuna giustificazione. Sotto la lente degli investigatori ci sono anche i trasferimenti versoNigeria e Zambia. La reazione di molti donatori davanti al quadro emerso non si è fatta attendere. La Germania, per esempio, ha sospeso gli stanziamenti per il Gf, che ammontano a 200 milioni di euro (274 milioni di dollari) l'anno. La cifra per il 2011 è stata congelata. Anche la Svezia, l'undicesimo donatore per generosità, ha fatto altrettanto. Il Gf ha denunciato la campagna stampa che lo ha messo nel mirino, sostenendo che l'attività investigativa, in corso in 33 Paesi su 145, ha rivelato irregolarità per 34 milioni di dollari, lo 0,3 per cento dei 13 miliardi che il fondo dichiara di aver speso fin qui. Il danno d'immagine comunque resta enorme e difficilmente quantificabile.