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Il bosco, la ruspa e l'autista

di Marco Cedolin - 20/02/2011



Ho constatato, in tutta onestà senza troppa sorpresa, come il senso del mio ultimo articolo “la giostra impazzita” sia stato da parte di molti lettori travisato, scarsamente compreso, quando non perfino reinterpretato in chiave di enunciazione in favore del premier. Ho scritto senza troppa sopresa, poichè è pratica comune in questo paese quella di scagliarsi contro chiunque osi mettere in discussione il pensiero dominante. Pensiero dominante che nella fattispecie consisteva in lodi sperticate e incondizionate nei confronti della manifestazione del 13 febbraio “se non ora quando”, identificata come un decisivo risveglio delle coscienze ed io mi sono permesso di criticare, sia pur molto educatamente.
Spero vivamente che quanto segue, aiuti i lettori che non lo hanno fatto a meglio comprendere il senso delle mie parole.
Negli ultimi anni all'interno dei miei articoli ( compreso la giostra impazzita) ho continuato a ripetere che l'occidente è gestito ogni giorno di più dalle lobby dei grandi poteri economici e finanziari che perseguono un disegno ben preciso. Appiattimento di ogni specificità culturale, omologazione dell'individuo, creazione del lavoratore schiavo, creazione di uno stato unico globale, di una moneta unica globale solo elettronica, controllo completo delle masse previo loro rincoglionimento e tantissime altre applicazioni sui generis.....


In ognuna delle nazioni esistenti i grandi poteri necessitano di una classe politica che attraverso l'azione di governo veicoli il nuovo stato di cose, che comporta fra l'altro il trasferimento degli averi posseduti dai cittadini nelle casse del sistema bancario di cui le lobby in oggetto rappresentano la testa.

Ad oggi I governanti delle varie nazioni stati sono già stati deprivati della possibilità di legiferare al di fuori dei dettami che i grandi poteri impongono, hanno perso qualsiasi capacità di autonomia e si sono trasformati in meri esecutori di ordini, con funzioni amministrative di contorno.

In Italia nella fattispecie non esiste più alcuna forma di sovranità economica, sovranità monetaria, sovranità militare e possibilità di assumere decisioni indipendenti che contrastino con i dettami imposti dal progetto.
In Italia il gruppo facente capo a Berlusconi e quello che lo contrasta stanno disputandosi come iene affamate una carcassa consistente nella possibilità di gestire il potere per conto terzi, sotto forma di camerieri delle banche molto, molto ben pagati.

Non dovrebbe essere difficile comprendere come di fronte alla multinazionale che intende distruggere il bosco per costruire una discarica che ci avvelenerà tutti, sia del tutto ininfluente il fatto che la multinazionale scelga per portare a termine il lavoro la ruspa guidata da Bersani, quella guidata da Berlusconi o quella guidata da Montezemolo.
Il vero problema è costituito dallo scempio che sta avvenendo, non certo dall'identità del dipendente che guiderà la ruspa per conto terzi.

Quando io esprimo, con molta educazione, critiche nei confronti di manifestazioni come quella del 13 febbraio, non lo faccio con l'ambizione di difendere Berlusconi, che detesto quanto gli altri suoi colleghi e ritengo oltretutto indifendibile.
Lo faccio perchè vedo che tanta parte delle foze sane presenti nel paese viene indirizzata nell'ambito delle lotte intestine fra gli sciacalli che si disputano la carcassa, mentre la loro attenzione viene distolta dal problema reale.
Mi ripeto, il problema reale è costituito dal progetto di distruzione del bosco e non da chi guiderà la ruspa per distruggerlo.
Quando il bosco non esisterà più, sarà troppo tardi per prenderne coscienza e tentare di fare qualcosa, ammesso e non concesso che oggi la situazione sia ancora recuperabile.