Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Venezuela, meno ricco ma più libero

Venezuela, meno ricco ma più libero

di Cristiano Tinazzi - 09/10/2005

Fonte: rinascita.info

Venezuela, meno ricco ma più libero

 Cristiano Tinazzi |

La Banca Centrale del Venezuela ha confermato di aver depositato venti milioni di dollari in una banca svizzera. Nonostante le iniziali smentite, il direttore della Banca Centrale venezuelana ha confermato che diversi mesi fa la Banca ha trasferito 20 bilioni di dollari (parte dei trenta milioni depositati sui conti esteri statunitensi) nella ‘Bank International Settlements’ di Basilea.
Inizialmente Domingo Maza Zavala, direttore della Banca Centrale (BCV), aveva smentito il trasferimento, che era stato reso pubblico la scorsa settimana dal presidente Chávez durante la sua visita in Brasile. Maza Zavala ha corretto quindi la sua precedente smentita affermando che in effetti la BCV ha prelevato circa 20 bilioni di dollari sotto forma di certificati di deposito del ministero del tesoro americano e li ha depositati in una banca svizzera perché “il dollaro è stato deprezzato rispettato all’euro…e quindi è stato considerato più conveniente trasferirli”.
Ora il 60% delle riserve estere del Venezuela sono depositate sotto forma di euro, mentre il restante 40% è ancora depositato in dollari, ha fatto sapere Maza Zavala.
La decisione di attuare il trasferimento è stata presa circa quattro mesi fa e a poco a poco le riserve sono state trasferite in Europa. Attualmente le riserve estere consistono in 30 bilioni di dollari, 2 bilioni dei quali sono già stati prelevati e immessi in un fondo per lo sviluppo di recente creazione. Un ulteriore prelievo di altri 4 bilioni, sempre da destinare al fondo per lo sviluppo, verrà fatto a breve secondo le nuove regole imposte alla Banca Centrale che vieta l’utilizzo degli ‘eccessi’ di riserva per pagare il debito estero. La scorsa settimana Chávez aveva riferito che lo spostamento dei fondi esteri verso l’Europa era stato motivato dalle “minacce” statunitensi, ma non aveva chiaramente specificato quali. In seguito, alcuni rappresentanti del governo avevano dato una ulteriore spiegazione nel fatto che gli Stati Uniti, in un possibile contesto di crisi con il Venezuela, avrebbero potuto congelare i beni del Paese. Alcuni economisti simpatizzanti per l’opposizione sostengono che la BCV stia seguendo gli ordini di Chávez, nonostante si pensi che la Banca sia autonoma. Le critiche sono state motivate anche dal fatto che gli interessi rilasciati dalle banche europee rispetto a quelle americane sono inferiori del 2%, cosa che causerebbe una perdita di centinaia di milioni di dollari all’anno per il Venezuela. La BCV non è nient’altro che “un organo dell’esecutivo”, dicono gli oppositori. La Banca Centrale ha però smentito le critiche provenienti dall’opposizione filoamericana, affermando che la decisione di trasferimento è stata presa autonomamente senza pressioni da parte del Presidente o per questioni politiche.
La decisione in realtà, è motivata da questioni puramente economiche basate sull’alto deficit statunitense e sul deprezzamento della moneta americana. Se veramente poi questa decisione porterà meno interessi nelle casse dello stato, lo si vedrà nei prossimi mesi. I venezuelani però, saranno più liberi ed indipendenti da coloro che vogliono affossare il sogno bolivariano del loro amato Presidente.
E un’altra novità portata dall’infaticabile Chávez, sarà quella del lancio di computer a basso prezzo prodotti grazie alla collaborazione con la Cina. Grazie al contributo della tecnologia cinese infatti, in Venezuela saranno presto in vendita computer per tutte le tasche ribattezzati ‘pc bolívariani’, nell’ennesimo riferimento all’eroe dell’indipendenza sudamericana il libertador Simón Bolívar: lo ha annunciato lo stesso Presidente, sottolineando che a causa degli alti costi i computer comuni sono ancora inaccessibili a larga parte dei venezuelani mentre i ‘pc bolívariani’ saranno venduti a prezzi oscillanti tra 900.000 e un milione di bolívar ( 300 - 350 euro). La produzione inizierà entro la fine dell’anno con l’obiettivo di confezionare 800.000 apparecchi entro i prossimi 12 mesi: Caracas ha già stanziato 17,2 miliardi di bolívar (circa 6,7 milioni di euro) per il progetto che in futuro potrebbe essere esteso anche ai pc portatili e ai telefoni cellulari. Il progetto bolivariano continua.

Cristiano Tinazzi