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Israele, bombe "bunker buster" dagli Usa?

di Reuters - 27/07/2006

Nel 2004 Israele ha chiesto agli Stati Uniti bombe “bunker buster”. Citando dichiarazioni di ufficiali Usa, sabato scorso il New York Times ha riportato che l’amministrazione Bush stava precipitandosi nella consegna di “bombe satellitari” e “bombe laser” a Israele in risposta a una richiesta dello Stato ebraico per l’offensiva in Libano

Gli Stati Uniti presto forniranno a Israele circa 100 bombe “bunker buster”1 allo scopo di eliminare il leader libanese Hezbollah e distruggere i rifugi del movimento sciita, ha riportato lunedì il quotidiano arabo con base a Londra Asharq al-Awsat.

Citando fonti non meglio specificate a Washington e a Tel Aviv, il giornale saudita ha scritto che gli ordigni, in grado di penetrare il suolo fino a quaranta metri, dovrebbero essere spediti via nave a Israele da una base militare Usa nel Qatar.

Israele sta bombardando il Libano da quando Hezbollah, il 12 luglio scorso, ha ucciso otto soldati israeliani e ne ha sequestrati altri due. Il movimento sciita sta rispondendo al fuoco israeliano.

Circa 320 persone, quasi tutti civili, sono state uccise in Libano, 37 in Israele. In almeno due occasioni, la contraerea israeliana ha colpito edifici a Beirut, azioni che i media hanno descritto come tentativi di assassinare il leader Hezbollah Hassan Nasrallah e i principali membri del movimento.

Nasrallah è rimasto illeso in entrambi i casi, e ha fatto sapere che nemmeno gli altri vertici del movimento sono stati feriti. Alcuni esperti militari israeliani hanno imputato l’apparente fallimento delle missioni alla mancanza di un’artiglieria aerea in grado di distruggere i bunker di Hezbollah.

Nel 2004 Israele ha chiesto agli Stati Uniti bombe “bunker buster”. L’approvazione del Pentagono per la cessione di 100 ordigni GBU-28, capaci di penetrare il suolo per circa 7 metri, si è scontrata lo scorso anno con la decisione del ministero della difesa israeliano che, alla fine, per ragioni di budget, ha ritrattato l’acquisto.

Citando dichiarazioni di ufficiali Usa, sabato il New York Times ha riportato che l’amministrazione Bush stava precipitandosi nella consegna di “bombe satellitari” e “bombe laser” a Israele in risposta a una richiesta dello Stato ebraico per l’offensiva in Libano.

L’articolo non ha fornito dettagli sugli ordigni in questione ma ha specificato che si trattava di parte di un accordo commerciale approvato dal Pentagono nel 2005.


1. EPW o ‘bunker buster’, lett. “bruciatore di bunker”: una nuova generazione di armi nucleari di bassa potenza capaci di penetrare il terreno. Sono disegnate per colpire il terreno ad alta velocità e per penetrare nella terra prima di esplodere. La penetrazione nel terreno aumenta il danno fatto ad obiettivi sotterranei raddoppiando l’energia di esplosione nel terreno. Anche un ordigno nucleare EPW di potenza molto bassa esploso in un ambiente urbano o vicino ad esso causerebbe, comunque, detriti, polveri ed altro materiale radioattivo che ricadrebbero sopra un’area di diversi chilometri quadrati. Una bomba EPW di potenza inferiore ad un decimo di quella delle bombe nucleari impiegate su Hiroshima e Nagasaki causerebbe dosi fatali di radiazioni su decine di migliaia di vittime. Agenti biologici e chimici custoditi nei rifugi colpiti potrebbero disperdersi nell’atmosfera senza essere stati distrutti da una bomba EPW, ferendo o uccidendo civili non protetti. Il numero di persone colpite da un attacco nucleare con EPW dipenderebbe dalla localizzazione dell’obiettivo, dalla densità di popolazione nei territori circostanti, dalla estensione della dispersione delle polveri, e dalla possibilità di fuga o di evacuazione. Gli Stati Uniti attualmente dispiegano sia EPW convenzionali che nucleari.
(Fonte: Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare, sezione italiana – Organizzazione Premio Nobel per la Pace 1985).

 

Fonte: Reuters
Traduzione a cura di Luca Donigaglia per Nuovi Mondi Media