Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / L’ONU accusa: aree abitate nel sud del Libano piene di bombe a grappolo

L’ONU accusa: aree abitate nel sud del Libano piene di bombe a grappolo

di Haaretz Service and Reuters - 26/08/2006

 
 

Venerdì (25.08.06) le Nazioni Unite hanno annunciato che nel Libano meridionale sono ancora disseminate bombe a grappolo inesplose lanciate da Israele.
Sembra che il Dipartimento di Stato USA stia investigando sull’impiego di questo tipo di armi da parte di Israele.
«Ci sono circa 285 siti cosparsi di bombe a grappolo in tutto il Libano meridionale. Le nostre squadre stanno ancora effettuando i rilevamenti e ogni giorno aggiungono nuovi siti» ha spiegato Dalya Farran, portavoce del Centro di coordinamento delle Nazioni Unite per gli interventi di bonifica antimine, che ha un ufficio nella città portuale di Tiro.
«Troviamo circa 30 nuovi siti ogni giorno» ha continuato la portavoce.


Giovedì scorso il New York Times ha riferito che il Dipartimento di Stato sta accertando se l’impiego in Libano, da parte di Israele, di razzi di produzione USA armati di bombe a grappolo abbia violato qualche accordo con gli Stati Uniti che limitava l’uso di tali armi.
Da quando il 14 agosto è iniziata la tregua chiesta dalle Nazioni Unite, otto libanesi sono stati uccisi dall’esplosione di ordigni, fra cui due bambini.
Altre 38 persone sono rimaste ferite, secondo quanto ha  accertato l’ONU.
«Molte di queste bombe sono in aree abitate da civili, in campagna e nelle case. Ne troviamo in quantità all’ingresso delle case, sui balconi e sui tetti», ha affermato la signora Farran.
«Qualche volta le finestre sono rotte e le bombe finiscono al’interno».
«Non è illegale impiegare le bombe a grappolo contro soldati o contro il nemico, ma la Convenzione di Ginevra sancisce che è illegale impiegarle nelle aree abitate da popolazione civile», ha aggiunto la signora Farran.
«Comunque non spetta a noi decidere se sia illegale. Io sto solo fornendo i fatti e lascio che siano altri ad analizzarli».
 
Durante i 34 giorni di guerra Israele ha affermato di avere dovuto colpire bersagli civili in Libano, perché i guerriglieri Hezbollah si servivano di villaggi come basi per il lancio di razzi verso Israele.
Nei combattimenti sono morti circa 850 libanesi, rispetto a 157 israeliani.
Nel sud del Libano sono pure disseminate innumerevoli mine terrestri, posate dai soldati israeliani in ritirata quando abbandonarono la regione nel 2000, dopo 18 anni di occupazione.
Anche gli Hezbollah hanno posato mine per contrastare la penetrazione delle forze israeliane.
Da tempo il Libano chiede a Israele la consegna delle mappe dei campi minati.
Nel 2003 il Centro di coordinamento delle Nazioni Unite per gli interventi di bonifica antimine ha aperto un ufficio nella città Tiro per affrontare il problema delle mine terrestri.
Da quando è iniziata la tregua questo ufficio lavora per eliminare dalla zona le bombe israeliane inesplose.


Particolare di bomba a grappolo inesplosa


Gli USA indagano sull’impiego delle bombe a grappolo da parte di Israele.
Alcuni funzionari ed ex-funzionari USA, che hanno preferito restare anonimi, hanno detto al New York Times che dubitano che questo porterà a qualche sanzione nei confronti di Israele e che scopo dell’indagine potrebbe essere invece aiutare l’Amministrazione Bush ad attenuare le critiche mosse dai governi arabi per il sostegno dato alle operazioni militari israeliane.
Le bombe a grappolo contengono dozzine o anche centinaia di piccole bombe costruite per esplodere mentre vengono sparse su una vasta zona.
Sono molto efficaci contro le unità lanciarazzi o le truppe di terra.
In un articolo apparso nel suo sito Web, il Times afferma che l’Ufficio per il controllo del commercio di materiale militare (all’interno del Dipartimento di Stato) questa settimana ha avviato un’indagine, dopo che è giunta notizia che nel sud del Libano erano stati scoperti tre tipi di bombe a grappolo americane che avevano causato la morte di civili.
 
Il funzionario ha accusato Israele di colpire deliberatamente con le bombe aree densamente edificate, violando le leggi internazionali, in base alle quali l’impiego di tali bombe è proibito nelle zone in cui si trovano civili.
Israele ha difeso il suo diritto di impiegare le bombe a grappolo, affermando di lanciarle esclusivamente in conformità alle leggi internazionali.
Non ha specificato se le abbia usate nella guerra del Libano.
Il portavoce del Dipartimento di Stato Gonzalo Gallegos ha detto al giornale: «Abbiamo sentito le accuse circa l’impiego di questo tipo di armi e stiamo cercando di raccogliere più informazioni».
Una portavoce del Dipartimento di Stato, contattata dalla Reuters, non ha voluto esprimersi.
David Siegel, un portavoce dell’ambasciata israeliana, ha detto al Times, «Non siamo informati che vi sia in corso una tale indagine; appena lo sapremo, saremo lieti di rispondere».

Il Times ha specificato che negli anni ‘70 gli Stati Uniti hanno stipulato accordi con Israele in merito all’uso di bombe a grappolo americane.
Secondo gli accordi tali armi potevano essere impiegate esclusivamente contro eserciti arabi organizzati e obiettivi militari chiaramente identificati, ha spiegato il giornale.
Negli anni ‘80 il presidente Ronald Reagan impose un embargo di sei anni sulle vendite a Israele di bombe a grappolo, dopo che da un’indagine del Congresso era risultato che Israele aveva impiegato queste armi contro aree abitate da civili in Libano, nel corso dell’invasione del 1982.