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Balucistan in fiamme

di Enrico Piovesana - 29/08/2006

L'uccisione del leader indipendentista scatena violente proteste contro il regime di Musharraf
A sinistra, Nawab Akbar Bugti“Il presidente Musharraf ha commesso un grave errore uccidendo il nostro amato leader. Nawab Akbar Bugti era, non solo per i baluci, un simbolo della lotta contro le ingiustizie del governo militare. Il suo assassinio ha scatenato una violenta reazione popolare non solo in Balucistan, ma in tutto il Pakistan: una reazione dalle conseguenze imprevedibili”.
Agha Shahid Bugti, portavoce e genero del capo dei ribelli indipendentisti baluci ucciso sabato notte dall’esercito pachistano, parla al telefono con PeaceReporter da Quetta, capitale del Balucistan, dove nemmeno il coprifuoco imposto dall’esercito ferma le violente proteste antigovernative.
 
Scontri a QuettaLe proteste dilagano in tutto il Balucistan e oltre. “La situazione è tesissima”, ci dice Abdul Barì Baloch, giornalista locale. “Nonostante il coprifuoco e gli arresti di massa di ieri, almeno 500, oggi gli studenti sono tornati per le strade, dando alle fiamme le sedi degli uffici governativi e sfidando la polizia che ha cominciato a sparare: pare che un ragazzo sia stato ucciso a Mukran. Altri cento manifestanti sono stati arrestati questa mattina. Le proteste si sono estese non solo a tutto il Balucistan ma anche oltre, nel Sindh e perfino a Karachi. A manifestare per le strade – spiega poi Baloch – non sono solo giovani baluci ma anche sindhi e pashtun. La protesta si sta diffondendo e generalizzando, sta assumendo un carattere nazionale, soprattutto dopo l’arresto di alcuni leader locali dell’opposizione”.
 
"Musharaf, lascia il Pakistan"L’opposizione democratica cavalca la rabbia popolare. L’uccisione dell’anziano leader della guerriglia indipendentista balucia rischia di trasformarsi in un vero autogol per il regime militare del generale Pervez Musharraf, che già deve fare i conti con l’altra opposizione: quella dei partiti religiosi fondamentalisti che sostengono i talebani in Waziristan e in Afghanistan.
Le violenze che stanno dilagando in tutto il paese potrebbero infatti innescare una rivolta generale contro il governo di Islamabad. L’opposizione democratica – legata agli ex-premier pachistani in esilio Benazir Bhutto e Nawaz Sharif – ha condannato l’assassinio e ha proclamato per venerdì 1° settembre uno sciopero generale nazionale.
 
Guerriglieri baluciUna guerra che dura da 60 anni. Nawab Akbar Bugti, ucciso sulle montagne del distretto di Dera Bugti in un’offensiva governativa che ha causato la morte di 17 ribelli e 7 soldati, era il leader storico della guerriglia indipendentista balucia, iniziata nel 1947, subito dopo l’annessione forzata del Balucistan da parte del neonato Pakistan nel 1947, e ripresa un anno e mezzo fa con violenti scontri armati e centinaia di morti.
I baluci si sono sempre opposti, sia pacificamente che con le armi, a quello che considerano un regime di occupazione militare e allo sfruttamento delle risorse locali (gas naturale in primis) che Islamabad ha portato avanti senza dare nulla in cambio: il Balucistan, nonostante le sue ricchezze (oltre al gas, minerali preziosi, fonti idriche e strutture portuali), è sempre rimasta la regione più povera del Pakistan, arretrata, senza infrastrutture, né servizi sociali di alcun genere.