I missili di Putin renderebbero impossibile l’attacco degli USA all’Iran
di Dave Majumdar - 14/04/2015
Fonte: Aurora sito
Per anni, il team di Obama s’è agitato su come tenere questo avanzato missile russo lontano dalle mani dell’Iran. Ora il Cremlino sembra improvvisamente ansioso di consegnarlo a Teheran.L’accordo nucleare con l’Iran funziona meglio, perché il Cremlino toglie il bando alla vendita del potente sistema di difesa aerea all’Iran che renderà un attacco aereo alle strutture nucleari di Teheran quasi impossibile. La consegna della nuova arma, l’Almaz-Antej S-300PMU-1, conosciuta come SA-20 Gargoyle in codice NATO, equivarrebbe costringere gli Stati Uniti a fare affidamento alla piccola flotta di aerei stealth per colpire obiettivi nell’Iran nel caso i mullah decidano di avere la bomba. Ma anche tali aeromobili potrebbero avere un momento difficile. “Sarà una seria questione, a seconda di dove gli S-300 saranno basati… Il Golfo Persico sarebbe un posto interessante da sorvolare”, ha detto un alto ufficiale della difesa con esperienza su diversi tipi di aerei stealth. “Questi nuovi missili terra-aria cambiano l’intera storia… E’ una grande mossa“. Secondo i media russi, il Presidente Vladimir Putin ha firmato un decreto che permette la vendita del temibile sistema di difesa aerea S-300 all’Iran. “Il decreto toglie il divieto del transito sul territorio russo, anche via aerea, e all’esportazione e trasferimento alla Repubblica islamica dell’Iran dal territorio della Federazione Russa, sia via mare che via aerea, dei sistemi missilistici di difesa aerea S-300“, recita il comunicato del Cremlino, secondo RIA Novosti. Il governo degli Stati Uniti fece dure pressioni sulla Russia per anni impedendo la vendita dell’S-300 all’Iran. Nel 2010, convincere Medvedev a sospendere la vendita dell’S-300 all’Iran fu annunciato come grande colpo della politica estera dell’amministrazione Obama. In molti modi, fu una delle conquiste fondamentali del cosiddetto ripristino nei rapporti con Mosca, secondo Heather Conley, esperta di Russia presso il Centro di studi strategici e internazionali di Washington. Da allora, naturalmente, i rapporti con la Russia si sono raffreddati fino a livelli di ostilità quasi da guerra fredda. Rendere la vita difficile ai responsabili politici statunitensi ancora una volta è una priorità del Cremlino. “Le politiche di Putin non sono volte ad aiutare l’occidente o a rendere il nostro lavoro e capacità d’influenzare la politica molto più difficili“, ha detto Conley. “E’ anche un promemoria a Washington e altre capitali occidentali di avere certe carte da giocare“. Un altro fattore che potrebbe aver motivato Mosca è che con l’economia russa nel caos, Mosca ha bisogno di ogni stimolo economico possibile. L’accordo con l’Iran sul missile porterebbe alla Russia oltre 800 milioni di dollari. L’anno scorso, gli analisti previdero che se le sanzioni degli Stati Uniti all’economia russa s’inasprivano troppo, il Cremlino avrebbe risposto con la vendita degli S-300 a Teheran. “Ho potuto vedere come nell’ambito di questo accordo (tra Teheran e Mosca) avrebbero deciso di trasferire i missili avanzati all’Iran“, ha detto a Daily Beast Mark Dubowitz, direttore esecutivo della Fondazione per la Difesa delle Democrazie. “Se Putin si arrabbia abbastanza per le sanzioni finanziarie occidentali alla Russia, potrebbe giocare l’accordo sugli S-300“. La decisione del Cremlino invia il segnale a Teheran che le sanzioni che hanno portato l’Iran al tavolo del negoziato sono passate, anche prima della firma di un accordo nucleare finale. “Chiaramente, questo regime di sanzioni già comincia a cadere a pezzi in previsione dell’accordo (sul nucleare con l’Iran) del 30 giugno”, ha detto Conley, “è il primo segnale importante che il regime volge al termine“.
Dal punto di vista militare, pratico, la vendita dell’S-300 potrebbe sfidare direttamente la posizione “tutte le opzioni sul tavolo” degli Stati Uniti, se l’Iran dovesse cercare di sovvertire l’accordo nucleare. L’arrivo del potente sistema di difesa missilistico renderebbe gli attacchi aerei contro l’Iran estremamente difficili. Molti ufficiali di Air Force, Navy e Marine Corps concordano sul fatto che il sistema missilistico russo rende effettivamente intere regioni, zone proibite agli aviogetti convenzionali come l’F-16 o l’F/A-18 Hornet dell’US Navy. Attualmente, solo aerei stealth avanzati come il B-2 Spirit da 2,2 miliardi di dollari, di cui l’US Air Force ne possiede esattamente 20, e l’F-22 Raptor, possono operare in sicurezza nella zona protetta da S-300 e varie varianti. Anche l’F-35 Joint Strike Fighter da 400 miliardi di dollari del Pentagono infine potrà operare in queste zone. Ma secondo diverse fonti nell’industria della difesa e del Pentagono, nessun aereo da guerra ora operativo può rimanere in tali zone ben difese per molto. Un pilota dell’US Marine Corps ha detto che se la Russia fornisce il missile S-300 all’Iran, cambierebbe radicalmente i piani di guerra degli USA. “Un cambio radicale per tutti i velivoli di quarta generazione (come F-15, F-16 e F/A-18). È una bestia che è meglio non avvicinare troppo“, ha detto. La vendita dell’S-300 potrebbe anche neutralizzare qualsiasi possibilità d’Israele di adottare azioni unilaterali contro l’Iran, ha osservato un alto ufficiale dell’aeronautica. L’S-300 potrebbe impedire efficacemente all’aviazione israeliana di attaccare l’Iran fino a quando l’F-35 gli sarà consegnato. “Trovo quasi esilarante che i russi dicano, ‘è un sistema completamente difensivo e non può attaccare nessuno, incluso Israele'”, ha detto l’ufficiale. “Ma essenzialmente protegge l’Iran dagli attacchi d’Israele e di tutti i Paesi privi di aerei di quinta-generazione (stealth). In altre parole, l’Iran con l’S-300 può continuare a fare ciò che vuole, una volta che questi sistemi saranno attivi, senza paura di un attacco da parte di chiunque salvo gli Stati Uniti. Una brillante mossa scacchistica…” Ma anche se Israele ricevesse l’F-35, avrà un caccia stealth relativamente a corto raggio che può trasportare solo un paio di bombe da 900kg, inadeguati per gli obiettivi iraniani più pesantemente fortificati. Alcuni obiettivi iraniani richiederebbero l’uso del massiccio GBU-57A/B Massive Ordnance Penetrator (MOP) da 15000kg, che può essere trasportato solo dal bombardiere stealth B-2. Un attacco contro gli impianti nucleari iraniani sarebbe un compito arduo, anche nelle migliori circostanze, secondo un altro ufficiale dell’Air Force con vasta esperienza sugli aerei stealth. Gli obiettivi sono interrati profondamente rendendo difficile distruggerli con le bombe, e inoltre le strutture sono sparse dappertutto. La piccola flotta di bombardieri stealth B-2 dell’USAF dovrebbe svolgere la maggior parte del compito, perché sono gli unici velivoli con autonomia e armi necessarie per colpire con precisione quei bersagli. L’introduzione di una qualsiasi versione del S-300 renderebbe quelle operazioni estremamente difficili e molto più impegnative, ha detto l’ufficiale. Ma il numero esatto e la posizione esatta in cui gli S-300 saranno disposti faranno la grande differenza, ha detto l’ufficiale. Ciò è ulteriormente aggravato dal fatto che il sistema S-300 è mobile e può muoversi con poco preavviso. Se vi è un gran numero di sistemi di difesa aerea S-300, anche i piloti degli aerei invisibili B-2 e F-22 Raptor troverebbero la missione estremamente difficile. “Se saranno su ogni centimetro quadrato del Paese, allora non importa ciò che gli si spedisce, sarà una sfida“, ha detto l’ufficiale dell’Air Force.
Ma non solo l’Iran. Se Russia e Cina continuano a vendere difese aeree avanzate in tutto il mondo, la stragrande maggioranza degli attuali aerei da guerra degli Stati Uniti non potrà combattere in molte parti del globo. “Siamo molto preoccupati dalla grande proliferazione di missili terra-aria… ora in Crimea, Kaliningrad e Iran, se questo è vero“, ha detto un alto ufficiale dell’US Air Force, “Ci negano l’accesso più velocemente di quanto possiamo apprezzarne, a mio parere“. Detto ciò, ci sono alcuni modi in cui i vecchi aviogetti non invisibili possono combattere nelle zone protette dai nuovi missili, secondo un alto ufficiale dell’Air Force. Ma sarebbe molto rischioso. “Sarebbe davvero classificato discutere delle specifiche delle tattiche contro i SAM (missili terra-aria), ma si sa che i ‘SAM doppia cifra’ (come i piloti dell’Air Force chiamano l’S-300 e varianti) impongono a tutti gli aviogetti di quarta generazioni una serie riflessione“, ha detto. Un modo potrebbe essere utilizzare una combinazione di mini-droni areolanciati che trasportano disturbatori che, imitando i radar dell’S-300, gli forniscono falsi bersagli, secondo un altro ufficiale dell’Air Force. Quei droni dovrebbero essere combinati con missili furtivi a lungo raggio per eliminare le difese aeree di costruzione russa. Sarebbe anche molto utile avere un aereo da guerra elettronica per cercare di sopprimere a distanza i radar degli S-300, ed è qui che l’US Navy entra. “Gli EA-18G (aerei da guerra elettronica sulle portaerei) dell’US Navy con il loro ALQ-218 (sensore elettronico) rileveranno, individueranno e inseguiranno quel sistema d’arma“, ha detto un ex-pilota navale. “Una volta agganciati, possono incepparli e impiegare armi per distruggerli“. Ma il problema è che l’S-300 è un sistema mobile e si muove spesso; i piloti statunitensi non possono mai essere sicuri di dove l’arma sia a un dato momento. “Beh, sì … puoi distruggerlo” con un missile da crociera, ha dichiarato Mark Gunzinger, analista della potenza aerea del Centro per la strategica e valutazioni di bilancio di Washington. “Ciò presuppone, naturalmente, che l’S-300 rimanga in una posizione fissa dopo che un missile da crociera gli viene lanciato contro da fuori portata“.
La Russia conferma l’accordo per fornire alla Cina i Sistemi di Difesa Aerea S-400
L’amministratore delegato della Rosoboronexport ha confermato che la Cina ha stipulato un contratto con la società per acquistare sistemi di difesa aerea S-400.
Sputnik 13/4/2015
La Cina ha firmato un contratto con l’esportatore statale di armamenti russo Rosoboronexport, per l’acquisto dei sistemi di difesa aerea S-400, ha detto in un’intervista al quotidiano Kommersant l’amministratore delegato della società Anatolij Isajkin. “Non voglio rivelare i dettagli del contratto, ma sì la Cina è infatti diventata il primo acquirente del sofisticato sistema di difesa aerea russo. Si sottolinea ancora una volta il livello strategico dei nostri rapporti“, ha detto Isajkin, alla domanda se fosse vero che Pechino ha firmato un contratto per l’acquisto di quattro batterie di S-400 nel settembre 2014. Secondo Isajkin “molti Paesi” vogliono acquistare gli S-400, ma ha aggiunto che il produttore, VKO Almaz-Antej, è obbligato a consegnarli prima al Ministero della Difesa russo. “Nonostante l’espansione della produzione, è difficile fornire questi sistemi di difesa aerea a diversi Paesi. A questo proposito, la Cina sarà il primo cliente“, ha detto Isajkin. Alla domanda se le imprese russe hanno paura di cooperare con i loro partner cinesi, Isajkin ha detto che crede che se la Russia lavora per il bene della Cina, “lavorerà anche a proprio vantaggio”. L’S-400 Trjumf è un sistema d’arma antiaereo di nuova generazione in grado di colpire qualsiasi bersaglio aereo, aerei, elicotteri, droni, missili da crociera e balistici tattici, con una velocità massima di 4800 metri al secondo. Attualmente ci sono nove reggimenti missilistici antiaerei russi equipaggiati con S-400, entrato in servizio nell’aprile 2007.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora