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Afghanistan: precipita aereo militare britannico. 14 morti. Per l'Isaf cause meccaniche...

di Pietro Calvisi - 05/09/2006

Afghanistan: precipita aereo militare britannico. 14 morti  

Dall'aprile 2005 ad oggi, 107 militari dell'Isaf vittime di 10 incidenti aerei. La causa? «Problemi tecnici e meccanici»

Un aereo da trasposto militare della Nato si è schiantato al suolo, ieri in Afghanistan, causando la morte di 14 militari inglesi.
«Una notizia scioccante e terribile». Questo il commento del ministro della difesa britannico, Des Browne, dopo aver appreso che i soldati a bordo del velivolo, probabilmente un Nimrod MR2, erano tutti suoi connazionali. Si tratta di 12 avieri, un fuciliere della marina e un soldato di fanteria inquadrati nella missione «Isaf» della Nato, che in Afghanistan è impegnata nel sopprimere la resistenza talebana. «L'aereo - spiega il comandante Quentin Innis, portavoce dell'Alleanza atlantica - è precipitato per cause tecniche, il nemico non ne è responsabile».

I talebani dal canto loro hanno rivendicato l'abbattimento dell'aereo precipitato a circa venti chilometri ad ovest di Kandahar nel sud dell'Afghanistan. Nell'area, opera un contingente militare canadese con circa 2300 soldati. L'aereo di ieri è il secondo a schiantarsi al suolo nel giro di pochi giorni. Giovedì scorso infatti un caccia F-16 olandese è precipitato nel sud del paese, causando la morte del pilota. Anche questo episodio, secondo le autorità militari Isaf, è da classificare come incidente. Con i 14 morti di ieri sale a 36 il numero dei militari del Regno Unito caduti nella guerra afghana, iniziata nell'autunno del 2001.
Disastri del genere non sono nuovi all'aeronautica militare britannica, nel gennaio del 2005 a nord-est di Baghdad un'altro aereo da trasposto della classe Hercules C-130 K è precipitato causando la morte di dieci militari. L'incidente di ieri cade in concomitanza con l'inizio della più grande offensiva mai lanciata in Afghanistan contro la resistenza talebana. Non si esclude che l'aereo fosse impegnato nella vasta azione militare. «Ieri mattina - ha dichiarato il maggiore Scott Lundy dell'Isaf -le forze afghane e della Nato hanno iniziato un'operazione contro diversi rifugi conosciuti dei taleban nel distretto di Panjiwayi della provincia di Kandahar. L'obiettivo - ha incalzato l'alto ufficiale della Nato - è di liberare il Panjiwayi dalla minaccia dei taleban e di stabilizzare la situazione affinché possa riprendere la ricostruzione di cui si ha tanto bisogno e i progetti di sviluppo».

Per limitare o evitare le uccisioni di civili, l'Alleanza atlantica ha invitato la popolazione ad abbandonare le aree interessate all'attacco, sia con proclami diffusi dai mezzi di informazione che con volantini. Nelle operazioni militari, sempre a detta della Nato, sono impegnate diverse centinaia di soldati dell'Isaf e delle forze di sicurezza locali, appartenenti sia all'esercito sia alla polizia che disporranno di mezzi corazzati e artiglieria.

I combattenti talebani, a quasi cinque anni dall'inizio della guerra, continuano ad essere un problema per le forze Nato e per le deboli milizie locali, che soprattutto nel sud, lungo i confini con il Pakistan, si trovano spesso impegnati ad ingaggiare sanguinose battaglie. E mentre a terra infuriano gli scontri a fuoco, dal cielo continuano a cadere, per guasti meccanici accidentali, aerei ed elicotteri da trasporto e da combattimento. Se si prende solo in considerazione il periodo che va dal 5 aprile del 2005 al 2 settembre di quest'anno vi sarebbero stati, secondo dati divulgati dalla Bbc, dieci disastri aerei che hanno causato la morte di 107 militari del contingente Isaf.

Per quanto riguarda i dati relativi alle perdite dell'Alleanza atlantica nel complesso delle operazioni, dal 2001 ad oggi, gli Stati Uniti con 333 caduti sono i più colpiti seguiti dal Regno Unito con 36, dal Canada con 27 e da Germania e Spagna con 18. Per quanto riguarda il nostro paese sono 5 i militari che non hanno fatto ritorno a casa.