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Principi di formazione del carattere

di Rudolf Steiner - 05/09/2006

 


Corpo, anima e spirito sono i tre lati di una stessa realtà. Per questo è importante che il corpo sia sano: affinché possa essere uno strumento efficace per l’azione dello spirito e possa far trasparire la bellezza dell’anima.

Il corpo sia mantenuto sano, ben curato, ben pulito. Ben rasato in volto.

Sia mantenuto integro in ogni sua parte, non soggetto ad alcuna mutilazione. Sia alimentato in giusta misura, senza eccessi. Non turbato da sostanze che alterano la psiche e danneggiano gli organi. Sia fortificato dalla ginnastica, dalle escursioni, dalla vita all’aria aperta. Prima ancora della nascita, la salute del corpo sia tutelata impedendo il perpetuarsi di ogni tara che offenda la sacralità della vita.

Non a tutti il destino concede una vita in piena salute. Ma tutti con la loro volontà possono aspirare a vivere sani: questa è la salute mentale, che esclude ogni atteggiamento morboso, ogni voluttà di sentirsi deboli. Alcune forme di superstizione utilizzano la malattia come strumento per raggiungere la comunione con il dio. Bisogna tenersi lontani da queste fedi malate. Gli Dei hanno creato l’uomo affinché viva sano e faccia della gioia di vivere un ponte per raggiungere gli esseri che reggono il cosmo.

La salute dell’anima si consegue purificando il pensiero da fantasticherie che sono come virus distruttivi e dalla immaginazione si trasmettono al corpo. Alcune di queste fantasie assumono la forma di superstizioni fanatiche e lentamente, nel corso dei secoli, divorano la psiche dei popoli che ad esse si sottomettono: la fantasia che, ad esempio, i nostri antenati abbiano compiuto una colpa terribile, cadendo in un peccato che dalle origini si trasmette alle generazioni. Questa idea è falsa ed offende la dignità degli uomini, che sono nobili o volgari in base alle azioni che commettono nel corso delle loro vite. La fantasia che si debba adorare un redentore, che ci liberi dalla dannazione eterna. Questa idea è falsa ed offende gli Dei, che hanno creato gli uomini liberi di determinare il destino futuro con i loro atti di volontà nel presente. La fantasia che esista un popolo scelto da un dio, superiore a ogni altro, e che ad esso ci si debba inchinare con deferenza. Questa idea è falsa ed offende le grandi civiltà che dimostrarono la loro grandezza con i frutti e con gli effetti, non con l’arroganza di una pretesa. La fantasia che i nostri antenati siano vissuti nelle tenebre prima di sottomettersi ad una fede venuta da un'altra parte del mondo. Questa fantasia è falsa e offende i nostri antenati che vissero nella luce. La fantasia che il mondo finirà domani tra le fiamme dell’apocalisse. Questa idea che ci raccontano da duemila anni è falsa e malvagia: anche quando chi la diffonde è in buona fede e crede ad essa solo per una forma di stupidità gli effetti prodotti sono terribili. Infatti, chi predica l’apocalisse pratica la distruzione. La fantasia che alla fine si salva chi crede ad una determinata fede. Questa fantasia è falsa: si salva chi pone luce nella propria mente e nobiltà nelle proprie azioni.

Ottima è la misura: massima di etica apollinea Una vita mentale malsana, dominata dalle allucinazioni di fedi fanatiche, porta alla rovina gli uomini e le civiltà.

L’uomo civile si distingue per la calma che regola le sue rappresentazioni interiori, per la chiarezza del suo pensiero. L’equilibrio domina le sue riflessioni, la tolleranza caratterizza il suo rapporto con gli altri: tolleranza che si manifesta ovviamente solo nei confronti dei tolleranti, in nome della perfetta reciprocità. La tendenza, coltivata fin da giovani, a pensare con rigore e con chiarezza dona sicurezza alla vita dei sentimenti e salva l’anima dalle fantasticherie, dalle eccitazioni nervose, dalla adesione alle fedi settarie. Chi coltiva la concentrazione del pensiero (1) affronta in maniera efficace la vita, evita ogni esagerazione nel giudizio e nel comportamento. Regola ogni cosa secondo giusta misura, perché dicevano i padri: “Ottima è la misura”. Sa mantenere fredda la propria mente e rimane signore di sé mentre gli altri si lasciano infiammare dalle passioni e travolgere dalle ondate di menzogna che di tempo in tempo invadono la vita sociale. Chi non è capace di tanto si rinchiude nella gabbia delle proprie fantasie, ma quelle fantasticherie sono in realtà i fili tirati da padroni che emergono da mondi inferiori. L’anima intelligente, invece, accorda i pensieri con la realtà, con l’anima del mondo: per questo è capace di lasciare la sua propria impronta formatrice sull’ambiente circostante. I popoli che coltivano questa virtù del pensiero sono gli stessi che eccellono nelle scienze naturali e nello sviluppo tecnologico. Bisogna osservare con calma la natura: lo studio scientifico della natura è una forma di devozione religiosa, perché la natura manifesta gli Dei; bisogna lasciare allora che le cose del mondo, le voci dei regni naturali parlino a noi e rivelino forze profonde.

Lo spirito è tale solo quando agisce sulla materia e la trasforma. Divinità che rubano dalla terra le anime degli uomini sono in realtà demoni. Laddove domina la vera spiritualità la terra fiorisce: le città sono ordinate e pulite, il crimine e la corruzione severamente combattuti, le frontiere sono ben custodite, le scienze sono coltivate, la scuola promuove il merito e diffonde il sapere, le classi dirigenti sono selezionate ed efficienti. Laddove domina la superstizione l’assassino viene giustificato e mentre la città cade nel caos sugli altari si predica l’“amore”. È dovere spirituale di ognuno contribuire con l’azione quotidiana all’ordine civile. Ognuno attraverso il proprio lavoro e i propri talenti, vivendo intensamente nel tempo presente e nel posto a cui è destinato, sorregge l’ordine cosmico. Accettare il proprio destino particolare è tutto il contrario della rassegnazione: il rassegnato si abbandona all’inerzia e alla disperazione; chi ama il destino infonde tutte le proprie energie per vivere al meglio secondo le condizioni che gli sono state dettate.

L’uomo che ha compiuto il proprio dovere ha anche diritto al piacere; il sano piacere ristora il corpo e l’anima e permette allo spirito di acquisire nuova forza per svolgere i suoi piani. Attraverso il piacere e la gioia di vivere il corpo rafforza la propria salute. L’uomo nobile fa di tutto per migliorare la salute del corpo ma è anche pronto in ogni momento a sacrificarla per un ideale superiore. Chi infatti pensa che il benessere del corpo sia il valore supremo pensa in maniera sbagliata e alla lunga diventa isterico come gli effeminati. La salute del corpo è uno strumento – non un fine – per poter compiere fino in fondo ciò per cui siamo nati. Solo chi ragiona in tal modo assapora il vero piacere, la gioia di vivere, la grande salute.


NOTE

1) Cfr.
Liberazione delle facoltà.