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Il “pappagallo” del Dipartimento di Stato USA: Paolo Gentiloni

di Luciano Lago - 12/10/2015

Fonte: Controinformazione


Le ultime dichiarazioni del ministro degli esteri italiano Paolo Gentiloni : Lussemburgo, 12 ott. (askanews) – “L’Unione europea deve esortare la Russia a svolgere un ruolo utile e positivo in Siria, convincendola a lavorare alla soluzione politica con una transizione che “accompagni all’uscita” il dittatore Bashar al-Assad, e senza illudere nessuno su una possibile soluzione militare”. Dichiarazioni rilasciate dal ministro, oggi a Lussemburgo, a margine del Consiglio Affari esteri dell’Ue.

Quindi Gentiloni ritiene che il ruolo utile della Russia, intervenuta militarmente in Siria per fare quello che la coalizione occidentale non ha fatto (annientare l’ISIS) sia esattamente quello che richiede il Dipartimento di Stato USA, l’Arabia Saudita ed il governo turco di Erdogan: rovesciare il governo del presidente Bashar al-Assad, e consentire alle fazioni jihadiste di prendere il potere con la protezione occidentale-saudita (come già accaduto in Libia).


Prosegue il ministro:

“La posizione italiana è che non ci sono soluzioni militari facili, ma che si tratta di lavorare per una transizione politica che porti all’uscita di Bashar al-Assad senza creare un vuoto che sarebbe riempito dal terrorismo”; in ogni caso, ha aggiunto, “questa è la posizione più utile perché Ue possa svolgere ruolo in questa crisi”.

Non sappiamo quando Gentiloni abbia ricevuto il cable dal Dipartimento di Stato USA ma di sicuro lo ha letto bene, mandato a memoria e recitato perfettamente senza cambiare una virgola.
Mentre altri paesi come la Germania ed alcuni paesi dell’Est Europa hanno manifestato aperto dissenso rispetto alle tesi del Dipartimento di Stato USA, sostenendo la necessità che il presidente Assad sieda al tavolo di una eventuale trattativa, Gentiloni si adegua in toto alle posizioni americane e britanniche, senza un briciolo di originalità, e sostiene la necessità di “una transizione politica” il che significa in altri termini delegare agli USA ed alla NATO la possibilità di designare un nuovo governo fantoccio degli USA in Siria.

Peccato per Gentiloni che siano intervenuti i russi che il “ruolo utile” in Siria se lo sono saputi scegliere da soli ed hanno dimostrato che è esattamente quello di bloccare il piano USA- Saudita di spartizione della Siria e annientare militarmente l’ISIS e tutti gli altri gruppi dei terroristi takfiri, sostenuti ed armati proprio dagli “amici” di Gentiloni per disintegrare la Nazione siriana.

Gentiloni ha proseguito nella sue dichiarazioni dicendo: “Bisogna trovare certamente il momento in cui la transizione consenta l’uscita del “dittatore”… Questo è esattamente l’oggetto della trattativa sul piano politico. Bisogna accompagnare il “dittatore” all’uscita – ha ripetuto il ministro – senza tuttavia creare dei vuoti…………………………….”

Gentiloni prima di dare del “dittatore” a Bashar al-Assad dovrebbe sciacquarsi la bocca ed andare ad ossequiare i veri dittatori, quelli dell’Arabia Saudita, del Qatar, del Bahrain, nonchè il turco Erdogan che sono i veri dittatori alleati della NATO e degli USA con cui lui ed il suo capo Matteo Renzi fanno affari. Sappia Gentiloni che Assad è un leader rieletto nel 2014 ed apprezzato dal suo popolo per la sua ferma volontà di non inchinarsi ai voleri dell’Impero USA-Israele-Saudita. Quell’impero che pretende di assegnare la patente di “dittatore” ai chi si oppone ai propri interessi.

Prenda anche qualche lezione di diritto internazionale il Gentiloni e si informi che un paese membro dell’ONU, con un governo legittimo, ha tutto il diritto di scegliersi i propri governanti senza dover sottostare alle ingerenze di ordine neocoloniale dei paesi occidentali.

Domanda: i siriani che hanno combattuto fino ad ora una guerra per procura voluta dagli USA e dai loro alleati resistendo da quasi 5 anni all’aggressione dell’esercito mercenario dei takfiri, armato ed equipaggiato da USA, Arabia Saudita, Qatar e Turchia, secondo Gentiloni, hanno lasciato oltre 100.000 caduti del loro Esercito Nazionale sul terreno per farsi poi imporre le scelte politiche da Gentiloni, Obama Hollande, Cameron e la dinastia dei Saud?

Gentiloni non sa che nel mondo non esistono soltanto i servi ed i lacchè delle potenze dominanti, come lui dimostra di essere, ma anche Uomini con una propria dignità ed orgoglio che non intendono farsi sottomettere nel ruolo di colonia delle grandi potenze ma che piuttosto impugnano le armi e combattono all’ultimo sangue per difendere la propria Patria.

Tuttavia capisco che sarebbe perfettamente inutile far comprendere questi concetti a chi ha scelto, per comodità e carriera, il ruolo di “pappagallo” al servizio del Dipartimento di Stato. Sarebbe una fatica inutile. Peccato però per l’Italia che ancora una volta ha perso l’occasione per ritagliarsi un ruolo nella crisi del Medio Oriente e non apparire come la “comparsa” assoldata dagli USA per ripetere a pappagallo le veline del Dipartimento di Stato USA.

Nella foto in alto: il ministro Paolo Gentiloni durante la sua visita in Arabia  Saudita  si complimenta con il suo omologo saudita, del “democratico” governo della dinastia saudita, fedele alleato dell’occidente