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Parigi, non hanno pudore

di Emilio Borelli - 16/11/2015

Fonte: Controinformazione

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Notre Dame d'Afrique

 

Voglio iniziare questo articolo con una immagine che spero riusciate a decifrare nei dettagli, che sono essenziali.
E’ l’abside di Notre Dame d’Afrique, con quella che più che una decorazione policroma è una dichiarazione di fratellanza e di intenti, qualcosa che dovrebbe rimandare alla realtà delle religioni e delle loro finalità, ben al di sopra delle mistificazioni che i criminali ne stanno suggerendo. In questi giorni, mesi, anni, vi sono molte vittime, esseri umani innocenti, la verità, l’onestà, l’etica, la dignità e l’onore, li abbiamo veduti – i valori, questi valori – messi in discussione e ridicolizzati nel nome di un qualcosa di pratico, qualcosa di “dividente” qualcosa che crea “distinguo” e prevaricazione.

 

Non hanno pudore, non hanno buonsenso e non capiscono niente di politica internazionale (se ne capiscon qualcosa – in alternativa – è soltanto il fatto che l’Italia deve essere subalterna alle indicazioni dei principali “timonieri” delle strategie mondiali – NATO e accessori).

Vedere ancora, ieri, sabato, in televisione, intervistato da M.me Bilderberg Gruber, un soggetto come Enrico LETTA (si, Enrico stà sereno, proprio lui, il politico-trombato-NATO) e intervistato in merito ai fatti di Parigi (ah, già adesso “fa” il preside nella prestigiosa Paris School of International Affairs, una scuola di formazione per le classi dirigenti, le élites, del futuro…per fortuna fa soltanto il preside, speriamo non abbia cattedre, intanto ricordiamo una sua lungimirante considerazione del 25/3/2011, all’indomani dei primi bombardamenti sulla Jamahiriya libica : “Guerrafondaio è chi è contro l’intervento internazionale in Libia e non certo noi che siamo costruttori di pace” )

«Nessuno di noi sarà uguale a se stesso dopo questi due anni», ha esorditoLetta nel suo discorso inaugurale. «Vale per gli studenti, vale per me e per tutti i professori. Cambieremo. E questo cambiamento sarà cruciale per le vite di ognuno di noi». Il nuovo preside della Psia ha evocato il momento decisivo che attraversano il mondo e l’ Unione europea.

Non c’é che dire: Enrico Letta è davvero preveggente, attraverseremo di certo un cruciale cambiamento e principalmente a causa dei disastri originati da soggetti come lui.
Lui che non si è mai sognato di difendere qualcuno, di offendere si, nascondendosi dietro demenziali “costruzioni di pace”, mentre altri difendono – davvero – la loro gente, pensate un pò si dice che il giorno 11 settembre lo stabile che ospita il teatro della strage parigina sia stato venduto dalla famiglia ebrea che lo deteneva… oppure la notizia sul Times of Israel che preannunciava in Francia un grave attentato… ” …Just Friday morning, security officials in France’s Jewish community were informed of the very real possibility of an impending large terrorist attack in the country, according to Jonathan-Simon Sellem, a freelance journalist and a representative of French citizens in Israel… The Jewish community, already on high alert ahead of several planned high-profile events Sunday, had been told that after several minor attacks in France this month, a large terrorist event was thought to be on the horizon. ”

Per fortuna che proprio ieri, sabato, a BOLOGNA grazie aCONTROINFORMAZIONE e a FAREMONDO si è potuta tessere una conversazione/dialogo/dibattito intelligente e fuori dai denti. C’erano svariati giovani – una sorpresa per me che son piuttosto deluso dall’attenzione che questi prestano a temi tanto lontani da esser tanto vicini a noi (e non è paradosso) – c’era la testimonianza di Marinella Correggia, giornalista vera, du terrain, non da concierge del Rixos – per intendersi, non come certi corrispondenti di guerra che tutto “hanno” visto – in genere da queste serate si esce euforici si ma velati di una certa malinconia (da impotenza), ieri sono uscito con una carica di energia. C’é in giro una consapevolezza nuova. Basta impegnarsi sul serio e non limitarsi a scrivere e parlare al vento.

Ancora su Parigi da informazione alternativa

che sono“En fouillant une tonne de rapports, j’ai trouvé un citoyen danois décrivant l’un des assaillants d’un café de Paris; ultra-pro, vêtu de noir de la tête aux pieds, AK-47, très bien entraîné. Ce ne sont pas vos habituels kamikazes d’al-Zawahiri avec des bombes comme sous-vêtements; ce sont des tueurs de précision. Celui-ci a quitté les lieux calmement, et contrairement aux dires de la police française, peut ne pas avoir été capturé. Il ne portait pas de ceinture d’explosifs.”

Sfogliando una tonnellata di rapporti ho trovato la testimonianza di un cittadino danese che descrve uno degli assalitori di uno dei caffè di Parigi: ultraprofessionale, vestito completamente di nero, Ak-47 evidentemente addestratissimo. Non si tratta decisamente degli abituali kamikaze di al-Zawahiri con corpetti esplosivi: si tratta di assassini professionisti. Quello descritto avrebbe lasciato i luoghi dell’azione con calma, e contrariamente a quanto affermato dalla polizia potrebbe non esser stato catturato.Egli non indossava giubbetto esplosivo.
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Un testimone italiano oggi, 15 novembre, intorno alle 12,30 ha dettagliatamente raccontato al TG della 7 la sua visione della situazione interna al teatro. Secondo lui i terroristi avrebbero chiesto ad alcuni degli ostaggi di parlamentare, avendo timore di poter essere abbattuti dalla polizia. Ma allora non erano Kamikaze. Un kamikaze con giubbotto esplosivo non parlamenta per scappare…Ma allora l’azione poteva essere più o meno dimostrativa, e che senso avrebbe avuto parlamentare dopo aver fatto una carneficina. Ma allora chi ha ammazzato tutti quei giovani?

Ma ancora, secondo voi, è così facile gironzolare per Parigi, all’ora della “movida” abbigliati da ninja, con divise tattiche nere, armi automatiche, verosimilmente giberne piene di banane (caricatori per AK), sparare e ripartire?

Nel frattempo molti ingenui rispolverano il fantasma di quell’anima pia della tolleranza la integralista Oriana da Firenze (il cognome, che non merita d’esser riportato – tanto è famosa – è esplicativo dei suoi travisamenti della realtà, che attraverso una letteratura da coiffeuses (nel senso di passatempo, con tutto il rispetto per barbieri e parrucchiere) l’imbarbaritrice. A confronto dei suoi deliranti vaticinii del dopo 11 settembre (ricordiamo chi ha fatto cosa e chi ha creato ad arte un mito sulla pelle di inconsapevoli innocenti…costruendovi sopra ulteriori 15 anni di guerre insensate che sono alla base di uno scardinamento di tre quarti del globo…).

MA PASSIAMO AD ALTRE CONSIDERAZIONI, DI PRINCIPIO SU HOLLANDE, LA FRANCIA E IL JIHADISMO IN SENSO LATO E IN AMBITO SIRIANO NELLO SPECIFICO

In questo momento di dolore (ch’è altra cosa dal panico) per il popolo francese e per il mondo intero, si dovrebbe trovare anche lo spazio e la lucidità (che è ben altra cosa dal cinismo) per una riflessione su quale sia stata la responsabilità del governo di Francois Hollande e di altri governi occidentali nella crescita del terrorismo e in concreto, dello Stato Islamico e degli altri gruppi terroristici, in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero.

Secondo quanto segnalato dal sito di RT lo scorso 6 di Maggio, il presidente francese aveva ammesso al giornalista Panon che la Francia aveva consegnato armi “letali” ai “ribelli” in Siria dal 2012 nonostante che vi fosse l’embargo deciso dall’Unione Europea. Quella è stata la prima volta in cui Hollande aveva rivelato questa informazione visto che in precedenza affermava unicamante di aver distribuito soltanto armi “non letali”. E su questo aggettivo qualificativo “non letali” riferito ad armi da guerra abbiamo già in passato ironizzato a sufficienza, si tratta della ipocrisia criminale di questi impiegati prestati alla politica delle Nazioni.

“Abbiamo iniziato a consegnare le armi quando siamo stati sicuri che sarebbero finite in mani adeguate”, aveva dichiarato Hollande al giornalista, autore del libro, “in quanto l’armamento letale veniva consegnato dai nostri servizi”, ha proseguito il presidente francese.
Secondo le informazioni passate al giornalista, Parigi nel corso del 2012 aveva consegnato nelle mani dei “ribelli” (miliziani jihadisti) sistemi di artiglieria, mitragliatrici pesanti, lancia razzi, missili anticarro. In quel periodo vi era una proibizione della UE per la consegna di armi in Siria, embargo che fu levato nel Maggio del 2013. Secondo il giudizio del giornalista, uno degli obiettivi scelti dai terroristi era la sede dell’intelligence militare siriana.

La cosa peggiore è che la politica francese si è trasformata in ostaggio di altre forze esterne, fondamentalmente subendo l’influenza israeliana, che ha portato (a suo tempo) alla nomina come candidato presidenziale dello stesso Hollande dentro il Partito Socialista e dai contratti miliardari di fornitura d’armi firmati con l’Arabia Saudita e con il Qatar. Queste influenze e la dipendenza servile dagli USA hanno messo fine a quella che fu la politica estera gollista basata sull’indipendenza e sull’autonomia della Francia. ma non è che – per caso – per i governanti francesi possa prefigurarsi qualcosa tipo l’Alto Tradimento?
Un inciso sul passato d’Algeria, perché i francesi (gli stati maggiori ed i politici) hanno da tempo una serie di scheletri nei loro armadi ammuffiti.

La cosidetta “Opération oiseau bleu” tra il gennaio ed il settembre 1956, denunciata dall’etnologo Jean Servier e dal capitano Hentic come un errore capitale che si sarebbe ritorto sanguinosamente contro l’esercito francese sui jebel della Kabilia, consisté nella fornitura di armi a sedicenti alleati berberi della forza d’occupazione francese. Servier che non era nemmen lui uno stinco di santo (era un pied-noir, studioso e combattente che aveva attorno a sé una vera e propria katiba di berberi legati a lui da rapporti tradizionali e quindi sicuri) ma conosceva uomini, tradizioni, segni e simboli e territorio, suggerì che lo Stato Maggiore aveva sbagliato alleati. Ovviamente gli alti gradi avevano informatori “affidabili” e… andate a leggervi l’immagine che derivò all’esercito francese nell’Algeria in rivolta… (oppure leggetevi “Adjeu Djebels” appunto di J. Servier, un vero e proprio testo di etnologia “coloniale”.

Il Presidente siriano, Bashar al Assad, aveva avvisato in numerose occasioni che la politica della Francia e di altri Paesi occidentali era profondamente sbagliata perché avrebbe finito per ritorcersi contro i medesimi e tendeva a indebolire l’Esercito e lo Stato siriano, di fatto le uniche forze capaci di di combattere contro il terrorismo in una forma efficace nel loro Paese.

ViktorDEDAJ in un delirio di garantismo ed onestà davvero visionari, ha immaginato quello che sarebbe dovuto accadere entro poche ore dai fatti di Parigi: le dimissioni in massa del governo francese, il rinvio a giudizio di Valls, Fabius, Hollande, una denuncia per Sarkozy alla Corte dell’Aja per crimini contro l’umanità e – aggiungo io, come al solito moderato – una oliatina e una bella mano di coppale a M.me Guillotine, su Place des Nations…(Alto Tradimento?)

Charles de Gaulle – che uno stinco di santo non era davvero e che di trame sotterranee se ne intendeva assai – ricordiamocelo, non volle partecipare alle celebrazioni del 20° dello sbarco in Normandia “Credete che gli Americani e gli Inglesi sono sbarcati in Normandia per farci piacere?” riferendosi agli USA, e fu un ostinato avversario all’entrata della Francia nella NATO, vero e proprio Patto col Diavolo del XX° secolo.

Le communiqué de l’Elysée que vous ne lirez pas
Il comunicato dell’Eliseo che non leggerete mai.

Suite aux événements tragiques d’hier, il a été décidé que la France réexaminera sa stratégie et politique étrangère.

In seguito ai tragici avvenimenti di ieri abbiamo deciso che la Francia riesaminerà la propria strategia e politica estera.

1) Considérant les soutiens de certains pays avec les mouvements terroristes, soit par leur création à des fins géostratégiques douteuses, soit par leur financement, soit par une complaisance à leur égard, la France révisera ses relations avec les Etats-Unis, le Qatar, l’Arabie-Saoudite, Israël et la Turquie.

In considerazione del sostegno fornito da alcuni paesi alle organizzazioni terroriste, vuoi con la loro creazione per nebulosi scopi geostrategici, vuoi con il loro finanziamento, vuoi con la compiacenza verso di loro, la Francia rivedrà le proprie relazioni con gli Stati Uniti, il Qatar, L’Arabia Saudita, Israele e la Turchia.

2) Considérant le rôle actif joué par la France elle-même dans le point 1), les membres des gouvernements successifs annoncent leur démission en bloc et leur mise à disposition de la Justice française et internationale, non sans avoir au préalable engagé des actions contre les figures politiques, culturelles et médiatiques qui ont défendu et encouragé ces politiques criminelles.

In considerazione del ruolo svolto dalla Francia stessa riguardo al punto1), i membri del governo annunciano le proprie dimissioni in blocco e si mettono a disposizione della giustizia francese ed internazionale, non senza avere prima di tutto avviate delle azioni contro i soggetti politici, culturali e del mondo dell’informazione che hanno sostenuto ed incoraggiato tali politiche criminali.

3) Considérant que les 5 années d’interventions occidentales en Syrie et les 15 années de campagnes « d’éradication du terrorisme » ont produit moins de résultats qu’un mois d’intervention russe, la France révisera ses alliances stratégiques en matière de lutte contre le terrorisme et reconsidérera les propositions russes et autres pour une paix au Moyen-orient.

Considerando che i 5 anni di interventi occidentali in Siria ed i 15 anni di campagne “di lotta al terrorismo” hanno prodotto meno risultati di un solo mese di intervento russo, la Francia rivedrà le proprie alleanze strategiche in materia di lotta al terrorismo e riconsidererà le proposte russe e di altri per una pace in Medio-Oriente.

4) Constatant le rôle extrêmement belliqueux et destructeur de l’OTAN ces 30 dernières années, la France se retire de toutes les instances de cette organisation et soumet à l’examen de la Justice la responsabilité des dirigeants de cette organisation pour des actes de guerre illégaux et actes de crimes contre l’humanité.

Avendo constatato il ruolo estremamente bellicoso e distruttivo della NATO negli ultimi 30 anni, la Francia si ritira da tutti i ruoli di tale organizzazione e sottopone all’esame della Giustizia la responsabilità dei dirigenti di detta organizzazione per atti di guerra illegali e crimini contro l’umanità.

5) Reconnaissant le rôle indispensable joué par les marchands d’armes dans les guerres, l’Etat français procédera à la nationalisation sans indemnisation et la liquidation de toutes les entreprises privées engagées dans cette filière. Un référendum sera soumis au peuple français sur le devenir d’un éventuel secteur public dédié exclusivement à la Défense.

Riconoscendo il ruolo fondamentale svolto dai mercanti d’armi nelle guerre, lo Stato francese procederà alla nazionalizzazione senza indennità e la liquidazione di tutte le aziende private legate a tale filiera. Un referendum verrà proposto al popolo francese in merito al futuro di un eventuale settore pubblico destinato unicamente alla Difesa.

6) Constatant (pendant qu’on y est) qu’il circule librement et à ciel ouvert des « armes interdites » par les Conventions internationales, la France lancera des mandats d’arrêt internationaux contre les responsables d’entreprises et leurs subordonnés employés dans les services de Recherche et Développement (l’argument « je ne faisais qu’obéir aux instructions » ou « si ce n’est pas nous, c’est quelqu’un d’autre qui le fabriquera » ne saurait être opposé).

Nella constatazione (di fatto) che sono liberamente in circolazione e sotto gli occhi di tutti “armi proibite” dalle Convenzioni internazionali, la Francia emetterà dei mandati d’arresto internazionali all’indirizzo dei responsabili di aziende e loro quadri subordinati impegnati nei settori di ricerca e sviluppo (la giustificazione “non facevo altro che obbedire agli ordini” oppure “se non siamo noi saranno altri a fabbricarle” non potrà più essere addotta).

7) Considérant que « lorsque nos réactions sont prévisibles, nous devenons manipulables », le Gouvernement de la France se refuse à tomber dans le piège tendu et retire toutes les mesures de surveillance massive et d’atteintes aux libertés publiques et engagera une véritable lutte contre le terrorisme sous toutes ses formes, d’où qu’il vienne, et contre tous ses promoteurs, alliés ou non.

In considerazione del fatto che “allorché le nostre reazioni sono prevedibili, noi diveniamo manipolabili”, il Governo di Francia rifiuta di cader nella trappola e ritira tutte le misure di sorveglianza di massa che limitano le libertà di tutti e si impegnerà realmente in una lotta cotro il terrorismo in tutte le sue forme, da qualunque provenienza, e contro tutti i suoi promotori, siano alleati o meno.

Vive la France (pour ce qu’il en reste), vive la République (pour ce qu’elle en vaut).
Viva la Franca (o quel che ne rimane) , viva la Repubblica (per ciò che può valere)

Fait à l’Elysée, le 14 novembre 2015

Le Président

Tratto da Trasversal-mente