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Zahran al-Lush liquidato dalla SAAF e il suo successore dall’EAS

di Ziad al-Fadil - 28/12/2015

Fonte: Aurora sito


La vigilia di Natale, il 24 dicembre 2015, il capo del Jaysh al-Islam indisse una riunione dei gruppi terroristici e dei capi di Faylaq al-Rahman e Ahrar al-Sham al-Islamiya, per discutere un nuovo programma di violenze contro l’Esercito Arabo Siriano, Hezbollah e il Partito Baath. L’incontro si tenne in un edificio di 3 piani nel villaggio di Utaya, presso Duma, nel Ghuta orientale. L’incontro coinvolse 25 capi dei gruppi citati. Tra i “capintesta” terroristici c’era il fratello di al-Lush che non si preoccupò di controllare la sfera di cristallo prima di sedersi a gambe incrociate accanto a Zahran. Avrebbero pregato il loro ridicolo dio prima d’iniziare una sontuosa cena a base di tutte le chicche che avevano accumulato rubando ai contadini locali. Seduti alla riunione vi era il Josef Goebbels del gruppo terroristico, Basim Bayraqdar, il capo di Ahrar al-Sham, Muhanad al-Masri (ovvero Abu Yahya al-Hamawi) e il vice di al-Lush, Abu Muhamad. Quello che i ratti non sapevano è che un agente dell’Aeronautica Militare Siriana era penetrato nell’organizzazione fornendo intelligence assai importante alla dirigenza militare siriana. In realtà, per quanto bizzarro possa sembrare, la mia fonte dice che tale agente è colui che inviò l’appello di al-Lush ai capi invitati alla riunione. Le chiamate che l’agente fece furono inviate deliberatamente in chiaro, permettendo alla sorveglianza di ricevere il messaggio sulla riunione. Fu presa la decisione di colpire il punto in cui al-Lush convocò la riunione. Come si è scoperto, era ad Utaya. L’operazione doveva essere approvata dal Comandante dell’Aeronautica Militare Siriana, Tenente-Generale Isam Halaq e dal Direttore dell’Intelligence dell’Aeronautica, Tenente-Generale Jamil al-Hasan. Nessun problema. Fu dato il “via”. Per non allertare i ratti sull’incursione decisiva, il bombardiere avrebbe lanciato 10 bombe KAB-500 ed OFAB-500. L’obiettivo principale era la riunione, e nei video mostrati nella televisione pan-araba, i primi colpi centrarono esattamente il luogo in cui il ratto al-Lush iniziava la sua esortazione. Muhamad Zahran al-Lush, primogenito di Abdullah al-Lush, (sciamano taqfirita di origine siriana che risiede, abbastanza opportunamente, in Arabia Saudita) chiamato “Abu Abdullah” dalla sua cricca di sociopatici, nacque nel 1971 da una famiglia di origini curde. Il suo luogo di nascita è Duma, che mutò personalmente in un’isola di perversione come qualsiasi residente può dirvi. Era noto per il sadismo che un bambino può apprendere dal padre dai principi più odiosi dell’Islam, principi a cui s’ispirano selvaggi come Ibn Taymiya e Muhamad Ibn Abdul-Wahhab, la stura della fogna che diede origine al culto spudorato che infesta l’Arabia Saudita. Nei rapporti compilati dalla Direzione Generale d’Intelligence della Filiale Palestinese, viene ricordato come un mostriciattolo pugnace che non solo combatteva costantemente contro i suoi coetanei ma era anche noto torturare gli insetti incidendo fori nell’asfalto, ponendovi le creature all’interno e poi incendiare l’asfalto intorno alla vittima sciogliendola a morte. Pensava che fosse davvero impressionante.
Era naturale per un tale psicopatico gravitare verso culti estremi. Si laureò in Shariah presso l’Università di Damasco nel 1991, ma trovava l’atmosfera nella capitale troppo “tollerante”, con così grande enfasi sulle razionali scuole della Fiqh (giurisprudenza) Maliqi, Hanafi e Shafi. No, non lo erano per il figlio di un pazzo furioso come Abdullah al-Lush. No! Doveva trovare la via in un luogo dove i pensieri devianti e le ideazioni sadomasochistiche prevalevano. Non c’era altra scelta per tale celebrità da annali delle stragi e dei genocidi religiosi che volgersi alla Shariah della Scuola Islamica di Medina, in Arabia Saudita, dove le sue inclinazioni giurisprudenziali hanbalite potevano trovare voce. Divenne un vero credente e sposò la filosofia indubbiamente brevettata da Ibn Taymiya che, in estrema sintesi, può essere indicato come: “l’unica via per il Paradiso è praticare l’ignoranza dilagante”. Nel 2009, il maniaco demagogo cripto-wahabita al-Lush si scontrò con i servizi di sicurezza quando sputò veleno apertamente contro il governo e le minoranze che a suo dire dirigevano il Paese. Aveva un animus particolare verso il partito Baath con il suo messaggio laico dagli ideali banali come unità e libertà. Fu arrestato dalla Filiale Palestinese, come affermato in precedenza, e soggiornò nella prigione di Saydnaya, a nord della capitale. Finì assieme ad altri arcigni spacciatori che condividevano l’odio furioso verso le minoranze. Il grande errore fu quando la sua condanna ad 8 anni fu commutata al momento di un’amnistia che permise a tale miserabile sgorbio figlio di una bagascia da quattro soldi restare solo 2 anni in carcere. In sostanza, la gentilezza del Dr. Assad fu magicamente trasformata in atto di follia pura quando, nel 2011, tale prodigioso terrorista appena liberato, e i suoi compagni reazionari, si unirono alle violenze settarie in eruzione in Siria. Al-Lush ebbe contatti significativi con l’intelligence saudita (parlando di ossimori) mentre era a Medina. Non c’è alcun dubbio su ciò e i servizi segreti siriani ne seguirono il rapporto con l’intelligence e il padre sauditi, monitorandone le comunicazioni. Tuttavia, i servizi di sicurezza non sapevano che stava per creare un gruppo di terroristi collaborando in armonia con i capi sauditi dei terroristi in Giordania, nel tentativo di spodestare il governo laico e legittimo del Dottor Bashar al-Assad. Iniziò con il qataib al-Islam, che divenne liwa al-Islam, e poi germogliò nel Jaysh al-Islam totalmente controllato dall’Arabia Saudita, con un budget di 50 milioni di dollari all’anno.
Nell’attacco ad Utaya, l’Esercito Arabo Siriano interruppe uno sforzo significativo di al-Lush per promuovere ulteriormente l’agenda nichilistica del regime illegittimo di Riyadh. Ora è pane nero, come dicono i cockney. Il suo corpo sarebbe stato riesumato intero tra battiti e lamenti dei parassiti della sua organizzazione. Ma ora immaginate quanto forti siano i lamenti in Arabia Saudita e Turchia, due capitali del terrorismo di questo mondo. Il ratto al-Lush lascia 3 mogli e 10 bambini, infettati dal fetore del suo DNA.

 

Ascesa e caduta del successore di al-Lush; re per un giorno!!
Poche ore dopo il tanto atteso viaggio all’Inferno di al-Lush, i grandi cervelli del Jaysh al-Islam convocavano una riunione ad al-Hajara per eleggerne il successore. È (o era), Isam Ali al-Buwaydhani, alias Abu Hamam. Nato nel 1975 sempre a Duma, al-Buwaydhani era distinguibile per la totale mancanza di istruzione o spessore. Era un agente al soldo dell’Arabia Saudita gestito proprio da Bandar bin Sultan, compiendo numerosi viaggi nel pianeta delle scimmie saudite, al fine di ricevere istruzioni sicure su come inasprire le sofferenze del popolo siriano. In realtà, fu il denaro saudita che permise a tale scarafaggio di aprire un supermercato e un negozio di dolci a Duma. La casa era proprio di fronte al negozio di dolci sulla Shuqri al-Quwatli Street. Al momento della morte di al-Lush, tale molestatore di bambini era “capo delle operazioni” del Jaysh al-Islam. E’ interessante il fatto che non fu invitato alla riunione di Utaya, dato il suo status. Forse era troppo occupato a riscuotere dalla gente del posto soldi e cibo. Nel 2008 era ricercato nell’ambito di un mandato di cattura emesso dalla Direzione di Sicurezza Politica (nà 701.183). Eluse la cattura recandosi in Arabia Saudita. Nel 2014, un mandato di cattura fu emesso dalla Direzione Generale di Sicurezza (n° 138.129). Evitò la cattura con l’appartenenza al Jaysh al-Islam, dove guidava il gruppo terroristico denominato qataib Bilal Ibn Ruhilah e poi liwa al-Ansar, prima di accettare il posto che l’avrebbe condannato a morte. Ho rapporti non confermati che sia stato appena ucciso da un commando dell’intelligence dell’Aeronautica Militare Siriana, in una spettacolare operazione. Vi aggiornerò.97063Comunicato dell’Alto Comando dell’Esercito Arabo Siriano sull’eliminazione di al-Lush e altri ratti con lui
(Tradotto dall’arabo dal vostro redattore Ziad, traduttore/interprete arabo-inglese della Corte Suprema del Michigan)
Dopo una serie di operazioni di sorveglianza e tracciamento; facendo affidamento su dati d’intelligence precisi e attraverso la cooperazione di cittadini onorevoli, l’Aeronautica dell’Esercito Arabo Siriano eseguiva un’operazione aerea qualitativamente unica contro un gruppo di terroristi e la loro base nel Ghuta orientale di Damasco, provocando la morte del terrorista Zahran al-Lush, capo di ciò che fu chiamato Jaysh al-Islam, e di numerosi capi di Jaysh al-Islam, Faylaq al-Rahman e haraqat Ahrar al-Sham al-Islamiya, responsabili del lancio di razzi su civili inermi a Damasco e dintorni“. (Dichiarazione del Generale Ali Mayhub)Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora