Obama a Cuba: Quali prospettive per la nazione caraibica?
di Lazaro Cruz Rodriguez - Federico Dal Cortivo - 11/04/2016
Fonte: Italiasociale
Federico Dal Cortivo ne ha parlato con Lazaro Cruz, dirigente del sindacato dei trasporti e membro del Consiglio del Partito Comunista Cubano.
D: Signor Cruz dopo oltre ottant’anni un presidente statunitense calpesta il suolo cubano, in precedenza nel 1928 era stato Calvin Coolidge( 1923-1929) arrivato a bordo di una nave da guerra. Quali sono le sue prime impressioni su questa visita che potremmo definire storica?E quale è lo stato d’animo della popolazione?
R: Effettivmente dopo 88 anni, vedersi realizzata la visita a Cuba di un presidente degli Stati Uniti in carica, ho impressioni personali positive, sempre se lo vediamo come un avvicinamento fra due popoli fatti di persone civili e preparate, considerando che un mondo migliore é possibile.
I sentimenti del mio popolo sono di ammirazione e rispetto per la valenza mostrata dal presidente Obama che sta rettificando la politica verso Cuba, dove ha espresso piu' volte, che deve esser revocato l'embargo, quello che ratifica il rispetto alla nostra sovranità e indipendenza.
D: Gran parte della stampa occidentale saluta la visita di Obama come l’inizio di una nuova era per la nazione caraibica, a cui dovrebbero seguire grandi cambiamenti. Quale è l’attuale situazione politico-economica di Cuba dopo 56 anni di duro embargo? E lei come valuta in prospettiva futura, l’apertura definitiva delle relazioni diplomatiche tra Cuba e Stati Uniti, interrotte dopo la vittoria delle forze rivoluzionarie sulla dittatura filo statunitense di Batista nel 1959? Le grandi conquiste della Rivoluzione Socialista saranno a suo avviso mantenute o c’è il pericolo che dopo la visita di Obama ,come affermava Edoardo Galeano nel suo saggio “Le vene aperte dell’America Latina”, seguiranno come già avvenuto in passato per altri stati del Sud America, schiere di “mercanti,banchieri, marines, ambasciatori, berretti verdi,capitani d’industria”, che cercheranno di asservire la nazione cubana?
R: La situazione politica di Cuba é quella che abbiamo sempre definito. Dove questo popolo nobile e altruista, mai rinuncerà alla gloria, ai diritti, alla ricchezza spirituale che si é guadagnato con lo sviluppo del sistema di educazione, con la scienza e la cultura, essendo noi capaci di produrre gli alimenti e la ricchezza materiale di cui abbiamo bisogno, con lo sforzo e l'intelligenza di questo popolo vittorioso che ha affrontato il piu' crudele e impietoso embargo per quasi 60 anni. Nonostante tutto questo, il nostro popolo é coinvolto nel nostro sviluppo economico e sociale, implementando gli obiettivi approvati nel nostro sesto congresso del Partito, come politica di sviluppo nel campo della medicina (creazione di vaccini), nel turismo (piu' di 3.5 milioni di visitatori), in Mariel, (http://www.italiasociale.net/alzozero16/az16-02-13.html) con l'arrivo di investitori esteri che vedono Cuba come un luogo sicuro e con prospettive. Senza ombra di dubbio, le grandi conquiste della rivoluzione saranno mantenute, dato che é la volontà del popolo che, dal primo di gennaio del 1959, é sovrano ed indipendente. Grazie ai cubani che, con i loro sacrifici, con il loro sudore per il sangue versato, con la loro storia, mai perdendo di vista i principi; avendo ben chiaro che, con questi tiepidi cambiamenti, non sono scomparsi gli interessi dell'imperialismo nordamericano e quelli fondamentali della nostra patria, facendo prevalere che, in noi, non esistono differenze di classi sociali, evidenziando che la donna é riconosciuta e rispettata; al punto che, se ha un incarico importante, al pari di un uomo, riceve lo stesso salario. Queste sono le principali conquiste, questa é la piena uguaglianza.
D: A livello internazionale Lei crede che vi potranno essere dei cambiamenti nei rapporti tra Cuba e le altre nazione dell’America Latina e in particolar modo per quello che riguarda l’ALBA (Alianza Bolivariana para America latina y el Caribe), , alleanza politica che racchiude Antigua, Barbuda, Bolivia, Cuba, Dominica, Ecuador, Nicaragua, Sant Vincent e Greanadine e Venezuela, ed anche alternativa economica all’ALCA ( Area di Libero Scambio delle Americhe) promossa dagli Stati Uniti? Come infine non ricordare la grande alleanza tra il defunto presidente Hugo Chavez, Fidel Castro, Evo Morales, Rafael Correa e Daniel Ortega, da sempre nel mirino di Washington?
R: Dal mio punto di vista, non ci sono cambiamenti nelle relazioni fra Cuba e tutti i nostri fratelli latinoamericani e caribegni, dunque la nostra posizione é di appoggiare incondizionatamente Nicolas Maduro, Presidente del Venezuela, Daniel Ortega del Nicaragua, Rafael Correa dell'Ecuador, Dilma in Brasile, Evo Morales in Bolivia e molti altri; in più loro sono consapevoli del fatto che la visita di Obama a Cuba é una vittoria dell'America Latina e del Caribe, per il fatto che gli Stati Uniti del Nord America si siano visti obbligati a riconoscere che si sono infranti contro la nostra dignità.
Lazaro Cruz Rodriguez, membro nazionale della Segreteria della Centrale dei lavoratori di Cuba (CTC) e militante del Partito Comunista Cubano da più di 25 anni.
Grazie per la sua disponibilità
Federico Dal Cortivo