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Documenti “accuratamente” trapelati: una forma d’arte della CIA

di Wayne Madsen - 11/04/2016

Fonte: Aurora sito


AP_43641905041-1125x635La Central Intelligence Agency degli Stati Uniti, piuttosto che tentare d’impedire massicce fughe di documenti sensibili, compresi materiali governativi classificati degli Stati Uniti, ha capito che è molto più vantaggioso a “scegliere” determinate informazioni e diffonderle come “notizie importanti” verso media desiderosi e disposti a diffondere ciò che gli viene consegnato. È il caso dei cosiddetti “Panama Papers”. Un cosiddetto ente senza scopo di lucro, il Consorzio Internazionale dei Giornalisti Investigativi (ICIJ), sceglie con attenzione informazioni dalla presunta fuga di 11,5 milioni di documenti della società panamense Mossack Fonseca. A loro volta, le conclusioni di tale consorzio vengono fornite a una rete di oltre 100 partner mediatici, tra cui alcuni dei più grandi giornali del mondo. Ciò che non è stato riportato dai giornali, fin troppo ansiosi di segnalare stenograficamente ciò che gli è stato dato dal consorzio, è che ICIJ è finanziariamente sostenuto da Open Society Foundations di George Soros e Agenzia per lo Sviluppo Internazionale statunitense (USAID), diretto dal Central Intelligence Agency. I grandi media hanno collegato i vari congegni off-shore antifiscali e di riciclaggio di denaro a una serie di leader mondiali. Tuttavia, invece di concentrarsi sui leader con legami diretti con il riciclaggio di denaro e l’evasione fiscale, ad esempio il presidente fascistofilo e neoconservatore argentino Mauricio Macri, l’ICIJ, come suo solito, ha pubblicizzato vaghe “collusioni” di leader specifici. Non a caso, gli obiettivi principali del ICIJ sono i primi due nemici della CIA, il Presidente russo Vladimir Putin e il Presidente cinese Xi Jinping. Come il portavoce del presidente russo Dmitrij Peskov ha detto correttamente, obiettivo della “Putinofobia” di ICIJ, Soros e USAID è Vladimir Putin e non una vecchia conoscenza del presidente russo accuratamente scelto dai documenti per le rivelazioni del ICIJ. Peskov aveva anche giustamente affermato che ICIJ ha legami con il governo degli Stati Uniti. E naturalmente ICIJ, Soros e USAID non potevano evitare di collegare, ancora una volta indirettamente, Mossack Fonseca alle accuse d’impeachment contro la Presidentessa brasiliana Dilma Rousseff e l’indagine sul suo predecessore Luiz Inácio Lula da Silva. Vengono anche esaltate dai cospiratori ICIJ, Soros e USAID le vaghe allusioni indirette al Presidente siriano Bashar al-Assad e al defunto leader libico Muammar Gheddafi nei Panama Papers. C’era anche il tentativo fallito dei selezionatori di coinvolgere l’ex-Presidentessa argentina Cristina Fernandez de Kirchner e suo marito Nestor Kirchner. Una semplice menzione dei nomi degli individui in una lettera d’interrogazione non sono la prova di un illecito. È così, naturalmente, a meno che ciò sia dovuto alla CIA impegnata nelle operazioni di guerra psicologica e d’informazione. Il ICIJ gestisce un’entità chiamata Progetto di relazione su criminalità organizzata e corruzione (OCCRP). L’OCCRP a sua volta è gestito dallo Rete di Sviluppo del Giornalismo (JDN) di Washington DC, con una filiale europea a Bucarest. Non sorprende che OCCRP e JDN impieghino propagandisti, non giornalisti, dal passato presso Radio Free Europe/Radio Liberty/Radio Free Asia finanziate dal governo degli Stati Uniti e dirette da Soros. OCCRP e JDN hanno concentrato i loro sforzi sui leader che minano o non seguono i dettami di Washington. Il ruolo di queste due organizzazioni nel dubbio caso Magnitskij, tentativo stentato di screditare il governo russo, è un esempio calzante. Gli Stati Uniti poterono utilizzare qualche “yellow journalism” prodotto da OCCRP e JDN per sanzionare persone e istituzioni russe. OCCRP e JDN collaborano con entità giornalistiche “indipendenti” nei Balcani collegate a Soros, come in Serbia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Macedonia, Bulgaria e Romania, e così come Lettonia, Armenia, Ucraina, Repubblica Ceca e Moldavia, tutti Paesi colpiti dagli inconfondibili sotterfugi e dalle losche trame politiche di Soros.

clearstreamLa troika OCCRP, ICIJ e JDN ora sfrutta i collegamenti con media aziendali per offuscare i leader delle nazioni BRICS: Putin, Xi, Rousseff, il Presidente sudafricano Jacob Zuma e il Primo ministro indiano Narendra Modi. E anche se molto è stato fatto per le dimissioni del primo ministro islandese Sigmundur Gunnlaugsson con le rivelazioni dell’ICIJ sulla moglie che aveva una societàoff-shore gestita da Mossack Fonseca, fu Gunnlaugsson che imprigionò i banchieri islandesi che portarono la nazione al fallimento. E tali banchieri detenuti facevano offerte, tra gli altri, a George Soros e ai suoi padroni: la famiglia di banchieri Rothschild. Nel 2005, il capo della banca privata svizzera Julius Baer delle Isole Cayman diffuse un compact disc contenente le transazioni dei clienti su ogni deposito effettuato, dal ramo delle Cayman della Baer che si occupava dei trust anonimi. Nel gennaio 2008,WikiLeaks pubblicò i dati dei clienti della Baer, che furono accusati di evasione fiscale e riciclaggio di denaro. I clienti erano residenti negli Stati Uniti, Hong Kong, Germania, Svizzera, Grecia, Spagna e Perù. Il 4 dicembre 2008 Alex Widmer, amministratore delegato della Julius Baer e vedovo con tre figli, fu trovato morto per dubbio suicidio. Widmer aveva scoperto i legami tra le fughe di informazioni della banca sui clienti presso i media, WikiLeaks, Mossad e la rete di Soros. Solo il New York Times riferì della morte di Widmer per suicidio e un rapporto dell’autopsia non fu mai rilasciato. ICIJ ignorò la vicenda della Julius Baer e di come, dopo la fuga delle informazioni sui clienti, perse il 60 per cento del valore delle azioni, divenendo così vulnerabile a una scalata ostile di Soros eGoldman Sachs. Nel 2008, gli stessi media globali che trovano i documenti della Mossack Fonseca degni di nota, a malapena si preoccuparono dei documenti trapelati dalla banca lussemburghese Clearstream, quando divennero pubblici. Quando l’intelligence francese alterò i documenti originali Clearstream, l’intera questione fu accantonata. Il motivo era che Clearstream era un’entità dedita al pagamento delle tangenti a numerosi leader mondiali da CIA eMossad. Al momento delle rivelazioni su Clearstream, tali leader erano vicini all’amministrazione di George W. Bush e ad Israele. Uno dei presunti destinatari della corruzione era il presidente francese Nicolas Sarkozy, che avrebbe usato gli pseudonimi “Paul de Nagy” e “Stéphane Bosca” per nascondere l’identità nelle transazioni finanziarie dellaClearstream. Sarkozy era sospettato di tangenti illegali sulla vendita di sei fregate francesi a Taiwan nel 1991. Banche e società con conti su Clearstream comprendevano la defunta Banca di Credito e Commercio Internazionale (BCCI) legata alla CIA, la Banca Menatep gestita dal criminale oligarca russo Mikhail Khodorkovskij, il Banco Ambrosiano (anche conosciuto come Banca Vaticana), Bahrayn International Bank (collegata a Usama bin Ladin e al-Qaida) e il Carlyle Group collegata alla famiglia Bush. I media aziendali globali non hanno seguito il casoClearstream perché non colpiva gli avversari degli USA, ma il padre del presidente statunitense. Il banchiere diClearstream, Ernest Backes, rivelò di esser stato responsabile del trasferimento di 7 milioni di dollari da Citibank eChase Manhattan all’Iran per la liberazione degli ostaggi diplomatici degli Stati Uniti a Teheran. Il trasferimento avvenne il 16 gennaio 1981, quattro giorni prima che Ronald Reagan giurasse da presidente. L’accordo fu elaborato dal vice-presidente di Reagan e futuro presidente George HW Bush, nell’ambito del tentativo di minare la rielezione del presidente Jimmy Carter. Backes diede i documenti incriminanti all’Assemblea nazionale francese, che non ne fece nulla.
Nel mondo delle enormi “fughe” sui media, gli agenti delle operazioni psicologiche della CIA e dei loro vettori come Soros, e certi giornalisti fasulli, decidono cosa può e non può essere pubblicato. Fu così con Clearstream, i cablo del dipartimento di Stato, la Julius Baer, i documenti NSA di Snowden e ora con la Mossack Fonseca.sddefaultTraduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora