(War Zone) Cattive notizie oggi per l’opposizione siriana: si dovranno dimenticare di porre, come condizione preliminare, l’uscita dal potere del Presidente Bashar al-Assad per il proseguimento dei negoziati di pace.Devono prestare attenzione alle ultime dichiarazioni di Obama ed in particolare a quella per cui afferma che“è importante per tutte le parti negoziare una transizione.”
Di fatto si torna al punto di partenza di quella che era la prima dichiarazione di protocollo delle conversazioni di Ginevra. Quella che mancava era la insensatezza del presunto “piano B” (elaborato da Washington), che ha soltanto guastato le dichiarazioni fatte oggi e che ha focalizzato l’atteggiamento contrario dell’opposizione, rendendo inspiegabile qualsiasi punto di questo discorso.
E’ mancato del tutto, nelle dichiarazioni di Obama, qualsiasi riferimento circa la possibilità di fermare il flusso dei rinforzi che continuano ad entrare per gli jihadisti in Siria, tanto per l’ISIS che per il Fronte al-Nusra attraverso la Turchia. Queste organizzazioni proseguono i combattimenti anche affiancati con la coalizione dell’opposizione. Forse Obama si sentiva incomodo sulla possibilità di accennare a tale questione, visto che gli USA stanno partecipando nelle forniture di armi ed equipaggiamenti ai gruppi terorristi.
Neppure una parola sulla Turchia o se ha ottenuto dal re Salman l’adesione al punto di partenza originario, quello per cui i gruppi contrari dovevano raggiungere un accordo, attraverso le pressioni. Se Obama ha fatto pressioni sul re saudita perchè non le ha fatte allo stesso modo su Erdogan? Alle menti inquiete piacerebbe saperlo.
La dichiarazione di Obama circa il fatto che sarebbe un errore il rovesciamento del governo siriano e del suo presidente Assad, è stata fatta nel corso di una intervista alla BBC e nella stessa ha sostenuto che sarebbe un errore anche inviare truppe di terra in Siria.

Il presidente USA tuttavia ha detto che tutte le parti coinvolte nella crisi siriana, incluso l’Iran, la Russia e quella che viene denominata opposizione moderata , dovrebbero essere sottoposte a pressione per ottenere una fase di transizione.
Tuttavia io non credo che si possa esercitare pressione internazionale su tutte le parti, includendo la Russia e l’Iran, che essenzialmente stano puntellando Assad così come quelli dell’opposizione moderata, che possono cessare i combattimenti in Siria e sedersi al tavolo dei negoziati per cercare di ottenere una transizione, ha detto Obama.
Commentando la campagna contro i terroristi del Daesh (ISIS), Obama ha dichiarato : “noi possiamo lentamente ridurre il contesto in cui stanno operando”.
Dal Settembre del 2014, gli USA ed alcuni alleati arabi stanno portando a compimento attacchi aerei contro le posizioni del Daesh all’interno della Siria senza alcuna autorizzazione dal Governo di Damasco o della Nazioni Unite.
Sembra che Obama abbia dato una risposta al principe saudita affermando che gli USA sono “usciti da un fosso” con l’Arabia Saudita? Dichiarazione che sarebbe la risposta di Obama ai reclami del principe ereditario per il fatto che gli USA hanno lasciato l’Arabia Saudita in una posizione di stallo.
L’Iran e la Russia hanno fornito aiuti nella lotta contro i miliziani del Daesh e contro gli altri gruppi terroristi in Siria ma questo è avvenuto su richiesta del governo di Assad.
L’Iran ha inviato fino ad ora un certo numero di consiglieri militari in Siria che hanno aiutato con successo l’Esercito siriano ad annientare molti terroristi. La Russia ha lanciato la sua campagna aerea contro il Daesh e gli altri gruppi terroristi in Siria dal Settembre scorso.

A metà di Marzo tuttavia il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato una parziale ritirata delle forze di Mosca dallo stato arabo, dopo che si erano riannodate le conversazioni di pace a Ginevra fra il Governo e l’Opposizione.
La Siria si è vista assediata con l’appoggio straniero fin dal 2011. Damasco sostiene che Arabia Saudita, Turchia e Qatar sono i principali sponsor dei miliziani jihadisti che combattono contro le forze del Governo. Quindi si ritorna al punto di partenza delle dichiarazioni di protocollo a Ginevra. Quello che mancava era solo la insensatezza del “piano B” che soltanto toglieva valore a quanto di dice oggi, come si è focalizzata l’opposizione in una posizione contraria ai negoziati. Tutto un atteggiamento che risulta incomprensibile.
Nell’ultimo giro di conversazioni a Ginevra, per trovare una soluzione politica alla crisi dopo cinque anni, il principale gruppo di opposizione conosciuto come l’Alto Comitato per i negoziati (CECC), ha sospeso la sua partecipazione, responsabilizzando le forze di Assad per la presunta rottura della tregua. La tregua durava dal 27 Febbraio ma gli scontri sono nuovamente iniziati grazie anche all’arrivo di rinforzi ed equipaggiamenti per i ribelli provenienti dalla Turchia.
Nota: l’atteggiamento ambivalente degli Stati Uniti e la aperta volontà di far fallire la tregua rendono ormaiinevitabile la ripresa del conflitto che in realtà non si è mai fermato perchè dalla tregua erano escluse le operazioni contro i gruppi terroristi del Daesh e del F. Al Nusra (riforniti attraverso la Turchia). Le operazioni per la liberazione totale di Aleppo si stanno realizzando in questi giorni. Sulla zona di sono concentrate le forze siriane, con l’appoggio di reparti di Hezbollah e di forze d’elite iraniane che si preparano a sferrare l’attacco definitivo.
Nella stessa giornata odierna il comando siriano comunica che le forze siriane hanno respinto un contrattacco dei gruppi terroristi contro i quartieri ovest di Aleppo (Al-Rashidin e Dahiyat Al-Asad ), individuando ed annientando le unità dei terroristi che cercavano di prendere il controllo della zona.
In altre dichiarazioni, rilasciate pochi giorni fa, un funzionario del Pentagono, Ben Rhodes, aveva riferito che “gli USA vedono con preoccupazione” il notevole schieramento di artiglieria ed elicotteri d’attacco nel nord della Siria fatto dai russi, anche nelle zone vicino Aleppo, e si esprime “inquietudine” per i piani siriani e russi su questo fronte.
Tali dichiarazioni dimostrano l’ambivalenza di Washington che, mentre si dichiara favorevole ai negoziati, offre il suo sostegno al Fronte al-Nusra (quello che si trova su Aleppo) nonostante che questa sia stata dichiarata una organizzazione terroristica dalle Nazioni Unite.
Fonti: Veterans Today
Traduzione e nota: Luciano Lago