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Antonio Negri dà l'addio al socialismo

di redazione - 18/09/2006

Fonte: spogli.blogspot.com


Toni è tornato. Mentre il Movimento dei Movimenti sembra languire, mentre gli stessi esponenti della sinistra italiana dicono che "il socialismo è finito", il professore più contestato di tutti i tempi riprende la parola. E fa di nuovo scalpore. Dopo il successo mondiale di Impero, Toni Negri torna a discutere di socialismo nel suo nuovo libro, in uscita per Feltrinelli. Si tratta di "Goodbye Mr Socialism - Intervista sulla crisi della sinistra nel mondo", un colloquio che sa tanto di epitaffio del socialismo globale.
Qual è la nuova agenda della trasformazione politica, dopo la fine del modello socialdemocratico, l'implosione dei cosiddetti “paesi socialisti” e l'arrembante globalizzazione?, riflette Negri - In quali condizioni di salute si trovano le diverse e plurime sinistre mondiali?
Per cercare di rispondervi, quello che è uno dei più importanti filosofi del pensiero occidentale ripercorre con occhio critico tutte le fasi cruciali che la sinistra si è trovata ad affrontare a partire dal crollo della Cortina di ferro nel 1989: dalla nascita imprevista e sorprendente dello zapatismo all'apparire tumultuoso dei movimenti alterglobalisti, dagli straordinari scioperi anticipatori di Parigi del 1995 alla comparsa in tutta Europa del precariato come nuova forma diffusa del lavoro.
Goodbye Mr Socialism, quindi. Il vecchio modello redistributivo è stato travolto definitivamente dai flutti della storia. Ora si tratta di andare alla ricerca di nuovi modelli e prototipi mentali che possano ridisegnare la via della trasformazione sociale.
Il risultato di questa analisi impietosa è però sorprendente. Oggi più che mai vi è spazio di azione per i movimenti dal basso. Perché il potere è strutturalmente diviso, e se pure esso afferma a parole una sovranità assoluta, nella realtà esso si trova continuamente a mercanteggiare lo spazio di azione e di esercizio della sovranità stessa con le spinte centrifughe che nascono nella società.
La conclusione è che la trasformazione è ancora possibile, oggi più che mai…

Affari Italiani 15.9.06