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I nuovi accordi russo-ucraini sul gas naturale

di Igor Tomberg - 08/11/2006

Alla fine di ottobre, Rosukrenergo AG e Ukrgazenergo hanno firmato un documento comune allegato al trattato, datato 02/02/06, sull’acquisto e la vendita di gas naturale per il periodo 2006-2010.

In base a questo accordo, l'Ucraina riceverà almeno 55 miliardi di metri cubi di gas dell’Asia Centrale a $130 per 1.000 metri cubi l'anno prossimo, ha dichiarato Rosukrenergo. Tale produzione risponderà completamente all’intero fabbisogno ucraino di gas.

Si legge inoltre nella dichiarazione che "le parti hanno anche trovato un accordo sulla quantità di gas da fornire nel periodo 2008-2009; i prezzi del gas saranno basati sul risparmio degli acquisti di gas naturale nei paesi centroasiatici". In base agli accordi russo - ucraini, Kiev si avvia a comprare quest’anno gas da Rosukrenergo a $95 per 1.000 metri cubi.

Le tensioni intorno ai prezzi ed ai volumi di gas da fornire sono state quindi alleviate. Per il governo ucraino è un trionfo. I prezzi del gas praticati all'Ucraina saranno fra i più bassi tra tutte le ex-repubbliche sovietiche.
La Moldova già paga $160 per 1.000 metri cubi ed i paesi baltici da $160 a $200. La Georgia, l'Armenia e l'Azerbajdzhan attualmente comprano il gas a $110, ma Gazprom, l’ente di monopolio russo del gas naturale, intende modificare i prezzi per il prossimo anno. La Georgia si attende un aumento dei prezzi a $170-$260. La Bielorussia acquista il gas a $200.

L'accordo russo - ucraino del gas ha ricevuto molta attenzione nel mondo. I rapporti bilaterali Russia - Ucraina hanno un impatto significativo sul transito del gas russo verso l’Europa ed i ricordi della guerra del gas del gennaio 2006 sono ancora freschi. Questa volta sembra che il conflitto sia stato evitato, ma è poco probabile che la pratica possa ritenersi chiusa, soprattutto per ragioni politiche. Sorprendentemente, la minaccia principale contro l'accordo proviene proprio da Kiev.

I rivoluzionari “arancioni”, indeboliti politicamente, stanno mettendo sul campo tutte le giustificazioni possibili per ostacolare gli accordi sul gas, i quali hanno aumentato il potere politico del governo di Viktor Janukovich. Il 30 ottobre, la fazione parlamentare del Blocco Yulia Tymoshenko ha richiesto le dimissioni del governo a causa di nuovo prezzo del gas.

La parte russa trae beneficio dall'accordo in molti sensi. Dopo numerosi rinvii, l'Ucraina ha infine riconosciuto che l'accordo stipulato il 4 gennaio 2006 sarà valido per almeno un altro anno. In base a questo accordo l'Ucraina deve comprare tutto il gas importato da Rosukrenergo, le cui quote sono possedute per il 50% da Gazprom. Inoltre, l’ucraino Ukrgazenergo, affiliato a Gazprom, venderà ora il gas direttamente ai consumatori tranne che al settore delle abitazioni e degli alloggi famigliari. Ancora più importante è il fatto che Gazprom abbia conservato la clausola fondamentale dell'accordo di gennaio, che fissa il prezzo di transito del gas russo attraverso l'Ucraina per cinque anni.

Al tempo stesso, i prezzi del gas per l'Ucraina non dipendono dal costo di transito. L'opposizione arancione ritiene che Gazprom abbia avuto un ruolo superiore nei colloqui. Ma quelli che criticano tali accordi sembrano in qualche modo dimenticare che il gas dell’Asia Centrale destinato all'Ucraina viene pompato attraverso condutture russe.
Ciò detto, le parti hanno fissato delle tariffe di transito "speculari", relativamente basse se paragonate al resto dell’Europa. Vista la distanza da percorrere, non vi è alcun dubbio su chi verrebbe maggiormente danneggiato da un aumento delle tariffe di trasporto.

Lasciando da parte le numerose ipotesi sul prezzo politico che l’Ucraina dovrebbe pagare per avere gas a buon mercato (quale il referendum sull'adesione alla NATO), vale la pena di considerare come l'accordo realizzato sia in grado di influenzare anche i paesi vicini. Chiaramente la risoluzione pacifica del problema legato all'approvvigionamento di gas va a vantaggio della Moldova, la quale è oltretutto un paese di transito.
È molto improbabile che il prezzo per la Moldova sia abbassato rispetto agli attuali $160, considerando anche che la stabilizzazione dei flussi di gas attraverso l'Ucraina rende più facile per i negoziatori moldavi raggiungere il loro obiettivo chiave di accertare l'approvvigionamento garantito del gas sulla lunga durata. La Moldova spera di firmare questo mese un accordo con la Russia valido per almeno cinque anni che fisserebbe il prezzo del gas sul valore attuale.

Quanto ai prezzi di gas correnti, una delegazione del Fondo Monetario Internazionale ha studiato la situazione nell'economia moldava nel luglio scorso ed ha analizzato le conseguenze potenziali di un aumento dei prezzi energetici.
Ha riconosciuto che Gazprom aveva sovvenzionato il paese vendendo gas a prezzi più bassi di quelli globali. Gli attuali $160 non rappresentano più una sovvenzione, ma sono ancora molto inferiori rispetto ai $250 pagati dagli altri paesi europei.
L’impennata del gas in Europa sostenuta dalle previsioni di carenze di produzione potrebbero spingere i prezzi ancora più in alto. In questo caso, i $160 accordati si dimostrerebbero estremamente favorevoli per l’acquirente. Non è un caso che il presidente moldavo Vladimir Voronin abbia dichiarato in un'intervista rilasciata a Radio BBC a Chisinau il 29 agosto che "il gas naturale in Moldova costerà tanto quanto chiederà la Gazprom". Ciò indica che il presidente del paese possiede una visione realistica della situazione.

Attualmente, la Moldova sta elaborando un modello per stabilizzare i prezzi del gas nel periodo 2007-2010; esso prevede la costruzione di strutture di nuova generazione per il trasporto verso l’Europa che sia allo stesso livello di Gazprom.
Ovviamente, è più facile discutere di prezzi con un socio con il quale già si fanno progetti in società; così per la Moldova è utile la cooperazione con la Russia in un più vasto contesto di lancio di progetti condivisi in diversi settori.

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03/ 11/ 2006
Igor Tomberg - ricercatore presso il Centro per gli Studi Energetici, all'Istituto di Economia Mondiale e Rapporti Internazionali, Accademia russa delle scienze.

Traduzione: Luca Bionda