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Panama, 17 anni fa

di Mickey Z. - 21/12/2006


Il numero dei civili panamensi uccisi nel 1989 durante l’invasione statunitense del Panama oscilla tra 500 e 3.000. A Bush senior fu chiesto se la cattura dell'autocrate Manuel Noriega valeva tutte quelle vittime. Come conferma del dogma non scritto secondo cui alcuni paesi contano più di altri, il Presidente rispose: “Ogni vita umana è preziosa, eppure devo rispondere che sì, ne è valsa la pena”

Chiudete gli occhi.

Immaginate una nazione il cui popolo è governato da un despota, un tiranno il cui unico alleato sono gli Stati Uniti. Tenete gli occhi chiusi e ora immaginate che lo stesso autocrate abbia perso l’appoggio dei suoi protettori americani.

Figuratevelo demonizzato dalla stampa. Immaginate il suo paese invaso. Nella vostra mente, riuscite a vederlo arrestato e costretto ad affrontare un processo. Infine, pensate all’immagine di un uomo dietro tutto questo… un uomo di nome Bush.

Ora aprite gli occhi. Se pensavate di sognare Saddam, l’Iraq e Dubya [George W. Bush, NdT], passate oltre e pensate ad altro: quello che abbiamo raggiunto è il diciassettesimo anniversario di un’altra avventura americana, consumatasi in un piccolo paese chiamato Panama.

Il 20 dicembre 1989 25.000 soldati entrarono nel Panama di Noriega. Denominata “Operation Just Cause” [Operazione Giusta Causa, NdT], l’incursione sarebbe stata considerata un “attacco a sorpresa” se a rendersene protagonista fosse stato qualsiasi altro paese.

“Quell’invasione, meno di otto mesi prima che l’Iraq occupasse il Kuwait, fu condannata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite”, spiega l’ex procuratore generale degli Stati Uniti Ramsey Clark.

“Non venne preso nessun provvedimento, sebbene gli Usa in quell’occasione violarono ogni legge internazionale violata successivamente dall’Iraq nell’invadere il Kuwait – oltre a una serie di convenzioni vigenti nell’emisfero occidentale e i Panama Canal Treaties”.

Ricorrendo ad una classica tattica da arrampicamento specchi, l’ambasciatore Usa alle Nazioni Unite Thomas Pickering difese l’iniziativa sostenendo che l’articolo 51 della Carta dell’Onu “consente l’uso della forza per difendere un paese, per difendere i nostri interessi e la nostra gente”.

Pickering dichiarò che Bush fu costretto all’invasione di Panama perché il paese “veniva usato come base di contrabbando di stupefacenti destinati agli Stati Uniti”.

Non appena queste tattiche di disinformazione iniziarono a diffondersi e a far presa, il generale di fiducia della CIA Manuel Noriega diventò “il” nemico in tempo record.

Il numero dei civili panamensi uccisi durante l’invasione e a causa degli scontri che seguirono oscilla tra 500 e 3.000.

A Bush senior fu chiesto se la cattura di Noriega valeva tutte quelle vittime. Come conferma del dogma non scritto secondo cui alcuni paesi contano più che altri, il Presidente rispose: “Ogni vita umana è preziosa, eppure devo rispondere che sì, ne è valsa la pena”.

Riuscite ad immaginarvelo?

 

Michael Zezima (Mickey Z.) ha alle spalle un’esperienza ventennale come scrittore e giornalista. È autore di Nuoce gravemente ai luoghi comuni – Manuale di autodifesa intellettuale, Nuovi Mondi Media, 2005. Potete trovare Mickey Z. su http://www.mickeyz.net/

 

Fonte: Atlantic Free Press
Traduzione a cura di Luca Donigaglia per Nuovi Mondi Media