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Vicenza, Amato ed Epifani. La richiesta alla Cgil: serve il vostro servizio d'ordine

di redazionale - 16/02/2007


Impedire ogni infiltrazione violenta nel corteo contro l'allargamento della base Usa di Vicenza. È questo il senso del lavoro che il ministro Amato sta conducendo in vista del corteo di sabato prossimo. Un lavoro che in questa fase è centrato soprattutto sulla prevenzione. La presenza delle forze dell'ordine, infatti, da sola potrebbe non bastare e allora il titolare del Viminale ha scelto la via della cooperazione con partiti, sindacati e associazioni che saranno in piazza il 17 febbraio. Nei giorni scorsi, infatti, Amato ha avuto diversi colloqui telefonici con il segretario della Cgil Guglielmo Epifani che gli ha fornito ampie rassicurazioni sulla presenza in strada del servizio d'ordine del sindacato di Corso Italia. Ma attenzione contro la possibili infiltrazioni dei violenti nel corteo Amato l'ha raccomandata anche ai segretari dei partiti dell'ala pacifista che hanno assicurato la propria presenza a Vicenza. Perché l'allarme a cui ha fatto riferimento ieri il ministro dell'Interno alla Camera è il frutto di alcune informative inviate al Viminale nelle ultime ore, specialmente dopo la tensione generata in alcuni ambienti dagli arresti dei 15 presunti brigatisti. Un allarme ancora più presente dopo l'atto di intimidazinoe subito dal capo della Digos di Padova Lucio Pifferi e dopo i quattro arresti di ieri per «istigazione a delinquere in relazione a fatti di terrorismo». Il pericolo, spiegano al Viminale, è che le ali più estreme del movimento, specialmente quelle orbitanti intorno ai centri sociali del nord est, possano approfittare dell'occasione per cercare lo scontro con le forze dell'ordine, come accaduto in Val di Susa per la mobilitazione No Tav. ma.so.