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Lampi nel buio

di Gianfranco La Grassa - 21/02/2007

 

 Qualche lampo nel buio, che provoca un minimo di sollievo (ma proprio minimo, per il momento). Il sindaco di Vicenza (non ricordo nemmeno il nome) ha affermato che, se ci deve essere referendum, deve tenersi in sede nazionale. Meno male, un po´ di buon senso in merito ad un problema riguardante la base militare USA (con coinvolgimento NATO), che impegna l´intera politica estera del paese, per quanto governato da saltimbanchi senza cervello. Questo sindaco sembra un´Aquila in confronto ai "sinistri" che ho udito ieri sera nei TG. Qualcuno, notando "bandiere venete" all´interno della manifestazione, è arrivato alla conclusione che, su certe questioni, la distinzione tra destra e sinistra fa acqua. Qualcuno ha addirittura parlato di contatti tra Liga veneta (che non è la Lega bossiana) e i "disobbedienti" e no global. Mi auguro che non ci siano connubi del genere; un "matrimonio" tra due "mostriciattoli" del genere chissà che cosa farebbe nascere. L´importante è che si cominci a prendere atto che la distinzione destr-sinistr dovrebbe restare solo nelle sfilate a passo di marcia.

Sul Giornale (e ripeto: Giornale), a fianco di un articolo dell´ultrà filoamerikano Teodori, ce n´è un altro (in prima pagina, in testa, al posto di un editoriale) intitolato "C´è una destra che non sta con l´America" - da condividere se non proprio in tutto, comunque in larga parte - in cui si critica senza tanti peli sulla lingua l´atteggiamento prono agli USA della Cdl, ricordando che i sondaggi, all´epoca dell´intervento statunitense in Irak, dava per contrario almeno 1/3 dell´elettorato di centrodestra. Cito dell´articolo solo poche righe finali: "La contrarietà a `Ederle2´ o la critica di alcune scelte [per me tutte; ndr] politico-militari dell´amministrazione americana non richiede per forza di esporre bandiere arcobaleno, suonare i bonghi con i centri sociali o fare i pagliacci dell´antiamericanismo [scusatemi, ma applaudo veramente queste ultime frasi! Ndr]. Si possono, ad esempio, seguire le ragioni molto pragmatiche, che qualche volta [per me invece quasi sempre; ndr] non coincidono con quelle degli Stati Uniti". Sono frasi "da destra"; c´è qualcuno che vuol obiettare (a parte il "qualche volta", ecc.)? Appunto: comincia a slabbrarsi e scolorire questa distinzione tra destra e sinistra, mantenuta in piedi soprattutto dalla seconda per potersi concedere tutte le mascalzonate che Prodi, Fassino, Bertinotti & C. ci stanno propinando, in una smania di occupare ogni spazio di quel potere politico veramente servo dei grandi interessi finanziari italoeuroamericani (italo sotto, euro in mezzo, americani sopra).

 Dovremmo tutti fare una buona pubblicità al libro "Compagni di scuola" (Mondatori), scritto da Andrea Romano, che diresse la rivista "Italianieuropei" (dell´omonima Fondazione creata da D´Alema e Amato). Si tratta di un "riformista", deluso dai buffoni cui aveva creduto, che redige un ritratto dello stesso Ministro degli Esteri, di Fassino e di Veltroni assolutamente impietoso, ma preciso fino al più minuscolo dettaglio. Non concordo soltanto sulla definizione del primo di questi personaggi quale "mesto incrocio" tra Don Abbondio e Don Chisciotte. Non mi si tocchi quest´ultimo, troppo grande per un meschino di quella fatta. Semmai si citi "Tecoppa" (quello che, nei duelli, pretendeva che l´avversario non si movesse, altrimenti non riusciva ad infilzarlo), "Monsù Travet" (il prototipo dell´impiegato subordinato), forse Pulcinella (che è però già personaggio di tutto rispetto); ma Don Chisciotte no, non arriviamo nemmeno a "Tartarin de Tarascone". Fassino è dipinto come un diligente e inconcludente amministratore di condominio, Veltroni come un furbone illusionista, D´Alema come uno che passa, in una stagione, dal priapismo carismatico alla sterilità riformista. Si afferma che "la leadership postcomunista oggi appare impegnata a traghettare le proprie spoglie familiari sull´ennesima sponda sicura, a tutelare i piccoli grandi feudi personali dal declino che incombe". Bello sul partito democratico: "una sorta di lavanderia identitaria che dovrebbe rimettere a nuovo la casacca stinta del postcomunismo". Bellino anche su Veltroni: "la leggerezza veltroniana è tale da fargli associare la rivendicazione per sé del massimo del coraggio con il minimo del rischio". E tante altre definizioni "simpatiche" e "ricordi di famiglia" relativamente a questi cialtroni applauditi dai "sinistri" elettori. E resta comunque il fatto che un D´Alema va considerato "l´orbo che è re in una terra di ciechi"; ma questo la dice lunga sul degrado della politica e dell´elettorato che porta in Parlamento e al Governo questi squallidissimi personaggi di mezza tacca.

Pur trattandosi solo di lampi nel buio, il marciume comincia ormai prepotentemente ad affiorare alla superficie (per quanto piatto sia il cervello di gran parte della popolazione). Non mi voglio illudere più che tanto, ma la misura sta diventando colma. Che bello sarebbe, prima di "incontrare Caronte", assistere ad una pulizia di fondo. Ormai Pasqua è vicina; e il Carnevale finisce oggi! Domani è il giorno delle Ceneri. E decidiamoci ad incenerire questa destra-sinistra, per passare oltre!!