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Un'altra piantagione è possibile

di Miguel Martinez - 26/02/2007

 

Non mi piace fare copia e incolla da altri blog, perché mi sembra un po' uno spreco: uno ci può andare da solo.

Ma ogni tanto, capita che ci sia qualcuno che dice quello che penso io, ma lo dice molto meglio.

E' il caso di Cospirazione delle Colombe, uno dei blog più saggi che io conosca.

Leggiamo insieme questo post di Cospirazione delle Colombe, che prende spunto dalla manifestazione di Vicenza, ma in realtà tocca molto altro.

Anzi, tocca i problemi fondamentali dei nostri tempi. A mo' di Cospirazione delle Colombe, appunto.

Solo che mi fa venire in mente un altro saggio, quanto di più diverso ci possa essere da Cospirazione delle Colombe: Marino Badiale.

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Dove i verdi suonano trombe
Ovvero, Centomila matti in piazza


E uff.

Strana era strana, questa manifestazione.

Anzi, probabilmente no. Probabilmente sono io. Che in effetti non è che sono andata a tante manifestazioni.

L'aria che tirava non l'ho capita. Una panoramica sul corteo non l'ho avuta, anche perché girava in tondo.

Non vi dico a trovarsi: -Pronto? Sono qui, a fianco ai Cobas! -Anch'io sono accanto ai Cobas!, e niente. Diteglielo voi ai Cobas, di stare un po' tutti insieme, che diamine.

Avevamo un volantino, che poi il testo sarebbe questo.

Finiti, non ne ho più, e uno me lo sarei anche potuto conservare.

Non avevo soldi, poi. Cioè, non è che non li avessi: li avevo, sul bancomat. In contanti niente.

OK, no, bugia, in contanti avevo cinque euro, ma ho comprato le sigarette. Poi ho chiesto al ragazzo del tabacchino se sapesse di un bancomat nelle vicinanze. Certo mi ha detto, è qui a dieci metri. Solo che oggi li hanno blindati tutti.

Fantastico.

Ho molto da imparare, decisamente.

E insomma, così a occhio sembrava una specie di breve revival del sedicente movimento dei movimenti, cioè non un revival, più che altro una riproduzione in scala, di quelle che compri nelle sfere di vetro, e se le agiti viene la neve, o i brillantini.

Quelle che le compri per ricordo, e dentro c'è tutto anche se non proprio, e sai che sono trash ma le compri lo stesso. Per i brillantini, soprattutto. Nel nostro caso, i brillantini ce li sta spargendo adesso il mio beneamato governo. Grazie, dico io. Poi torneremo alla neve, suppongo. O direttamente alla glaciazione.

Che non è che sarebbe manco tutto 'sto gran peccato, alla fine, eh. Che ce ne dovremmo fare di quest'entità pienamente compatibile quando non cavalcabile dal sistema, non m'è dato di capire.

Loro sono l'alternativa virtuale al sistema. La loro realtà si risolve nel virtuale. Sono lì per dirci che le cose potrebbero anche essere diverse. Basterebbe che lo fossero. Ma non lo sono. E quindi? E quindi ecco l'alternativa. Virtuale. Che in quanto tale non confligge col sistema. E' dimostrativa, un campionario. Anzi no, visto che i campioni non ci sono: una brochure.

Poi uno si stupisce quando Prodi dice: La manifestazione è stata legittima e importante, ma noi continuiamo a fare quello che ci ordinano gli USA.

E' delirante, se ci penso. E non è neanche la prima volta, ultimamente, che sento un discorso del genere: le manifestazioni sono importanti e legittime, perché la gente esprime il proprio parere ed è giusto che lo faccia. Ma mica perché poi debba essere preso in considerazione in qualche modo: no, così.

Come se io gestissi gli schiavi di una piantagione di cotone, e tutte le domeniche li autorizzassi a sfilare mezz'ora per il cortile dietro allo striscione: Un'altra piantagione è possibile. Lo striscione glielo potrei anche fornire io. Ricamare, magari. Col cotone. Potrebbero dire che sarebbe meglio, se solo il campo a ovest fosse coltivato a granturco. Potrebbero persino gridare slogan auspicando che la gestione passi da me a mia sorella piccola. Poi direi che la sfilata è stata un atto legittimo e importante, perché è giusto che gli schiavi facciano sentire la propria opinione.

Ovviamente non cambierebbe niente, ma ovviamente loro non se l'aspetterebbero. E direbbero, sì, ma pensate che ci sono piantagioni in cui gli striscioni e gli slogan sono vietati, noi invece siamo una piantagione civile.