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La matrioska dei crimini di guerra

di George Monbiot - 24/11/2005

Fonte: nuovimondimedia.com



Ora sappiamo che nell'attacco a Fallujah – città dove potevano essere rimasti fino a 50.000 civili – le truppe Usa utilizzarono bombe FAE (fuel-air explosive), i cui effetti potrebbero essere paragonati a quelli di un ordigno nucleare di piccola potenza 
I mezzi d’informazione non avrebbero potuto fare un caos maggiore di quello che hanno fatto con la questione del fosforo bianco. Quindi, prima di parlare delle nuove rivelazioni su Fallujah, vediamo di ricapitolare.

Non esiste una chiara dimostrazione del fatto che il fosforo bianco sia stato utilizzato contro i civili. La questione è stata avanzata in un documentario trasmesso da un’emittente televisiva italiana, RaiNews24, intitolato ‘Fallujah. La strage nascosta’. Si testimoniava di “evidenti strane ferite, di alcune bruciature profonde fino alle ossa, di brandelli di carne penzolanti… di volti completamenti disciolti, come altre parti dei corpi delle vittime. Stranamente, gli indumenti rimanevano però intatti”. Tali asserzioni venivano sostenute da un avvocato e difensore dei diritti umani il quale, si diceva, possedeva una “laurea in biologia”.

Bene, anch’io posseggo una laurea in biologia, anch’io sono in grado di determinare le cause di morte di qualcuno e di praticare chirurgia a cuore aperto. Quindi ho chiesto a Chris Milroy, professore di patologia forense all’università di Sheffield, di vedere il documentario. Milroy ha commentato: “Non c’è niente che fa capire come quei corpi siano stati bruciati”. Quei corpi sono diventati neri e hanno perso la loro pelle “attraverso la decomposizione”. Ma non sappiamo ancora realmente per cosa sono morte quelle persone.

Allo stesso tempo sappiamo che il fosforo bianco è stato impiegato contro i ribelli iracheni a Fallujah. Come rivelato martedì scorso su queste pagine [sul Guardian, NdT], alcuni ufficiali di fanteria dell’esercito Usa hanno confessato di averlo usato per far uscire allo scoperto gli uomini della guerriglia. Un portavoce del Pentagono ha dichiarato alla BBC che il fosforo bianco “è stato usato come arma incendiaria contro i combattenti nemici”. Ha fatto notare che “non si tratta di un’arma chimica. Non è illegale, non è stata messa fuori legge”. Queste affermazioni sono state riportate dalla maggior parte dei media ufficiali. Le convenzioni ONU, ha riportato il New York Times, “vietano l’uso di tali armi contro i civili ma non contro obiettivi militari”. Ma il termine ‘civili’ non compare nella convenzione sulle armi chimiche. Il ricorso alle proprietà tossiche delle sostanze chimiche come armi è illegale, qualsiasi sia l’obiettivo da colpire.

Il Pentagono sostiene che il fosforo bianco bruci le persone, invece che avvelenarle, ma che esso venga citato soltanto nel protocollo delle armi incendiarie, che gli Stati Uniti non hanno sottoscritto. Il fatto è che il fosforo bianco è sia incendiario che tossico. Il gas che produce attacca le membrane delle mucose, gli occhi e i polmoni. Peter Kaiser dell’OPCW (Organisation for the Prohibition of Chemical Weapons) ha dichiarato la settimana scorsa alla BBC: “Se… le proprietà tossiche del fosforo bianco, le proprietà corrosive, vengono scientemente usate come arma, ciò naturalmente è proibito, perché… ogni agente chimico utilizzato contro esseri umani o animali che possa causare danni fisici o morte attraverso le sue proprietà tossiche deve essere considerato un’arma chimica”.

L’esercito americano sa che utilizzare il fosforo bianco come arma è illegale. In un volume pubblicato dall’US Command and General Staff College a Fort Leavenworth, Kansas, il mio corrispondente David Traynier ha trovato la seguente frase: “È contro le leggi di guerra usare fosforo bianco contro obiettivi umani”.

Qualche notte fa il blogger Gabriele Zamparini ha trovato un documento desegretato del Dipartimento della Difesa Usa datato aprile 1991, e intitolato “Possibile uso di fosforo chimico”. “Durante la violenta repressione che seguì all’insurrezione curda”, riporta il documento, “le forze irachene fedeli al Presidente Saddam potrebbero aver utilizzato armi chimiche a base di fosforo bianco contro i ribelli e contro la popolazione di Erbil… e nella provincia di Dohuk, in Iraq. Il fosforo bianco è stato consegnato da militari di ronda e da elicotteri civetta… Questi report di possibili attacchi a base di fosforo bianco si diffondono velocemente… Centinaia di migliaia di curdi sono fuggiti da queste due aree”. In altre parole, il Pentagono non ha dubbi che il fosforo bianco sia un’arma chimica illegale.

I ribelli, naturalmente, sarebbero comunque morti anche se non fossero stati uccisi con armi chimiche. Quindi è rilevante considerare se tra le munizioni impiegate figurano o meno armi chimiche? Lo è. Chiunque abbia visto le foto di quei veterani di guerra nei servizi sulla prima guerra mondiale rimasti ciechi comprenderà certamente l’importanza delle norme del diritto internazionale, e il rischio derivante dal scavalcarlo.

Ma non dovremmo dimenticare che l’uso del fosforo bianco è stato un crimine di guerra dentro un crimine di guerra dentro un crimine di guerra. Sia l’invasione dell’Iraq che l’assalto a Fallujah sono stati atti di aggressione illegali. Prima dell’attacco a Fallujah, i marines impedirono agli uomini “in età da combattimento” di lasciare la città. In realtà, rimasero nella città anche molte donne e molti bambini: il corrispondente del Guardian ha stimato che vennero lasciati a Fallujah tra i 30.000 e i 50.000 civili. I marines trattarono Fallujah come se solo i suoi abitanti fossero i guerriglieri iracheni. Livellarono migliaia di edifici, illegalmente negarono l’accesso alla croce rossa irachena e, secondo un rapporto delle Nazioni Unite, “fecero della fame della gente e della carenza di acqua un’arma contro la popolazione civile”.

Ho letto diversi reportage dell’assalto a Fallujah sulla Marine Corps Gazette. Sembra che i soldati abbiano creduto a ogni cosa che il governo Usa ha raccontato loro. In un articolo si leggeva che “l’assenza di civili aveva consentito ai marines di sferrare attacchi con potenti esplosivi prima di entrare nelle abitazioni, che nel frattempo erano diventate dei colabrodo”. Un altro articolo riportava che “nella città erano rimasti meno di 500 civili”. “Le loro gesta eroiche (dei marines) saranno oggetto di molti articoli e libri a venire… La vera chiave di questa tattica vittoria sta nello spirito dei guerrieri che coraggiosamente hanno combattuto la propria battaglia. Si meritano tutte le lodi per aver liberato Fallujah”.

Gli aspetti nascosti di questa serie di sciocchezze costituiscono una grave rivelazione. Le armi d’assalto dei marines erano state caricate di testate costituite “per il 35% da un insolito esplosivo termobarico e per il 65% da esplosivo standard ad alto potenziale”. Tali munizioni erano state impiegate per “far crollare i tetti delle case al fine di seppellirvi i ribelli rifugiati all’interno”. Ed erano state usate ripetutamente: “Il dispendio di esplosivi contro le abitazioni fu enorme”.

Il corpo dei marines difficilmente può negare di sapere di che cosa sono in grado di provocare queste armi. Un articolo pubblicato nella Gazette del 2000 descriveva dettagliatamente gli effetti dell’impiego di tali armi da parte delle forze russe a Grozny. Gli esplosivi termobarici, o bombe FAE (fuel-air explosive), formano una nube di gas volatili i cui effetti potrebbero essere paragonati a quelli di un ordigno nucleare di piccola potenza.

“Questa nuvola prende fuoco e, consumando ossigeno, inaridisce l’area circostante. L’assenza di ossigeno crea una pressione enorme… Chi si trova in tale area viene letteralmente frantumato a morte. Al di fuori della nube, le onde esplosive si propagano ad una velocità di 3.000 metri al secondo… In definitiva, gli esplosivi FAE fungono da armi atomiche “tattiche”, nel senso che non lasciano residui radioattivi… Le persone direttamente colpite all’interno della nuvola muoiono o a causa delle fiamme o a causa dell’esplosione. Per coloro che si trovano all’esterno della nuvola le ferite possono essere molto gravi. Bruciature, ossa rotte, contusioni da macerie volanti e cecità sono alcune delle conseguenze. Inoltre, a causa dello sbalzo di pressione, possono verificarsi embolie nei vasi sanguigni, commozioni cerebrali, emorragie multiple al fegato e alla milza, collasso dei polmoni, rottura dei timpani e fuoriuscita degli occhi dalle proprie cavità”. È veramente dura immaginare come si siano potute usare tali armi a Fallujah senza provocare vittime civili.

Tutto ciò mi sembra una spiegazione convincente dei danni causati dall’attacco di Fallujah, una città in cui dai 30.000 ai 50.000 civili avrebbero potuto trovare rifugio prima dell’offensiva delle truppe. E questo potrebbe anche spiegare le ferite ai civili di cui testimoniava il documentario dell’emittente italiana.

A questo punto la domanda più spontanea diventa: c’è qualche crimine di guerra che le forze della coalizione non hanno commesso in Iraq?

Fonte: http://www.guardian.co.uk/Columnists/Column/0,,1647998,00.html
Tradotto da Luca Donigaglia per Nuovi Mondi Media