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Astensionismo attivo, ovvero rifiuto della scheda.

di redazionale - 06/03/2008

Fonte: cpeurasia

   
  
 
 
In relazione alle prossime elezioni politiche del 13 e
14 aprile 2008, stante l’inutilità di andare a votare
in una nazione come l’Italia occupata da oltre 100
basi militari statunitensi e NATO
(http://www.cpeurasia.org/?read=6655&), il
Coordinamento Progetto Eurasia invita tutti
all’astensionismo attivo.
Come è ormai noto, l'astensionismo passivo non fa
percentuale di media votanti e riguardo alle elezioni
legislative il nostro sistema di attribuzione non
prevede nessun quorum di partecipazione (a differenza
dei referendum dove è richiesto un quorum del 50% +1
degli elettori).
Quindi, se anche per assurdo nella consultazione
elettorale votassero tre persone, ciò che uscirebbe
dalle urne sarebbe considerata valida espressione
della volontà popolare e si procederebbe quindi
all'attribuzione dei seggi in base allo scrutinio di
tre schede.
Altresì le schede bianche e nulle, fanno certo
percentuale votanti, ma vengono ripartite, dopo la
verifica in sede di collegio di garanzia che ne
attesti le caratteristiche di bianche o nulle, in un
unico cumulo da suddividere nel cosiddetto premio di
maggioranza... (per assurdo sempre votando bianca o
nulla se alle prossime elezioni vincesse Berlusconi le
suddette schede andrebbero attribuite nel premio di
Forza Italia).
Esiste però un metodo di astensione che garantisce di
essere percentuale votante (quindi non delegante) ma
consente di non far attribuire il proprio non-voto al
partito di maggioranza. 
È infatti facoltà dell'elettore di recarsi al seggio e
una volta fatto vidimare il certificato
elettorale, AVVALERSI DEL DIRITTO di RIFIUTARE LA
SCHEDA, assicurandosi di far mettere a verbale tale
opzione, come previsto dal d.p.r. 30 marzo 1957, n.
361 – art. 104. 
È possibile inoltre ALLEGARE IN CALCE AL VERBALE, UNA
BREVE DICHIARAZIONE
IN CUI SE VUOLE, L'ELETTORE HA IL DIRITTO di ESPRIMERE
LE MOTIVAZIONI DEL SUO RIFIUTO (esempio “nessuno degli
schieramenti qui riportati mi rappresenta perché non
indica come priorità la liberazione dell’Italia
dall’occupazione statunitense”).
Tale sistema rende non attribuibile il voto, in quanto
la legge consente solo l'attribuzione delle schede
contenute nell'urna al momento dell'apertura della
stessa, creando una discrepanza tra percentuale
votanti e voti attribuibili e di conseguenza un
problema di difficile, se non impossibile attribuzione
(specie se il fenomeno  raggiungesse quote notevoli)
di seggi; infatti in linea teorica (non è mai
successo) se la quantità di schede rifiutate
raggiungesse la quota di voti necessaria per
l'attribuzione di un seggio, tale seggio non potrebbe
essere attribuito.
Per contribuire alla discussione sull’astensionismo
attivo, puoi collegarti al blog:
http://www.astensionevoto.blogspot.com/