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Il corridoio eurasiatico: la geopolitica delle pipelines e la nuova guerra fredda

di Michel Chossudovsky - 08/09/2008



La crisi attuale nel Caucaso è strettamente legata al controllo strategico delle condutture di risorse energetiche ed i corridoi di trasporto. È ovvio che l'attacco georgiano del 7 agosto scorso in Ossezia meridionale era stato accuratamente progettato. Consultazioni di alto livello sono state tenute con gli Stati Uniti e la NATO nei mesi che hanno preceduto gli attacchi.
Gli attacchi contro l'Ossezia meridionale si sono verificati una settimana dopo che gli Stati Uniti e la Georgia avevano terminato le loro imponenti esercitazioni militari (dal 15 al 31 luglio 2008).
Gli attacchi sono stati anche preceduti da importanti riunioni al vertice organizzate sotto l'egida del GUAM, un'alleanza regionale militare patrocinata dagli Stati Uniti e dalla NATO.

Le tappe della guerra in Georgia
Il 1 e 2 luglio 2008: Vertice dell'alleanza militare GUAM a Batumi, in Georgia. Il 1° luglio: “Un vertice USA-GUAM” in margine del vertice ufficiale GUAM.
Dal 5 luglio: Il ministero della difesa russa realizza esercitazioni militari nella regione del Caucaso del Nord sotto il nome di codice “Caucasus Frontier 2008.”
Il 9 luglio 2008: La Cina ed il Kazachstan annunciano l'inizio della costruzione di una conduttura di gas naturale che collega il Kazachstan e la Cina (KCP).
Dal 15 al 31 luglio: Gli Stati Uniti e la Georgia svolgono esercitazioni militari congiunte sotto il nome di codice operazione “Risposta Immediata.” Un migliaio di soldati USA partecipano a queste esercitazioni militari.
Il 7 agosto: Le forze terrestri e le forze aeree georgiane attaccano l'Ossezia meridionale.
L'8 agosto: Le forze russe intervengono in Ossezia meridionale.
Il 14 agosto 2008: La firma dell'accordo americano-polacco in relazione allo spiegamento di un sistema “di missili intercettori USA” sul suolo polacco.

Introduzione: Il luogo del vertice dell'alleanza militare GUAM
All'inizio del mese di luglio 2008, un vertice regionale si è tenuto nella città georgiana di Batumi, sotto gli auspici del GUAM. La GUAM è un'alleanza militare tra la Georgia, l'Ucraina, l'Azerbaigian e la Moldavia che si è riunita per la prima volta nel 1997. Dal 2006, dopo il ritiro dell'Uzbekistan, l'alleanza militare GUAM e ribattezzata: Organizzazione per la democrazia e lo sviluppo economico - GUAM. GUAM ha poco a vedere con “la democrazia e lo sviluppo economico.” Quest'alleanza è de facto un'appendice della NATO. È stata utilizzata dagli Stati Uniti e dall'Alleanza atlantica per estendere la loro zona d'influenza nel cuore dell'ex Unione sovietica. A titolo d'alleanza militare, il principale obiettivo del GUAM è “di proteggere” l'energia ed i corridoi di trasporto, per conto delle gigantesche società petrolifere anglo-americane. Gli stati membri di GUAM sono anche i beneficiari dell'aiuto e dell'addestramento militare degli Stati Uniti e della NATO.
La militarizzazione di questi corridoi è un elemento centrale nella pianificazione degli Stati Uniti e della NATO. L'adesione della Georgia e dell'Ucraina alla NATO, fa parte del programma di controllo dell'energia e degli assi di trasporto che collegano il bacino del Mar Caspio all'Europa occidentale.
Sotto la presidenza di Saakashvili, la riunione al vertice GUAM tenuta il 1° luglio 2008 a Batumi, riguardava soprattutto la questione relativa alla conduttura ed ai corridoi di trasporto.
Il tema del vertice era “GUAM - l'integrazione all'Europa orientale” e da un punto di vista economico e strategico militare, si prefiggeva principalmente d'isolare la Russia. I presidenti dell'Azerbaigian, della Georgia e dell'Ucraina (rispettivamente Ilham Aliyev, Mikheil Saakashvili e viktor Yushchenko) erano presente al vertice, come i presidenti della Polonia, Lech Kaczynski, e della Lituania, Valdas Adamkus. Il capo di Stato della Moldavia ha semplicemente rifiutato di partecipare a questo vertice.

Cartina 1: La Georgia

L'indebolimento della Russia
L'ordine del giorno del vertice del GUAM mirava a scalzare l'influenza di Mosca nel Caucaso ed in Europa dell'Est. Il presidente polacco vi assisteva. Le installazioni militari degli Stati Uniti e della NATO in Europa dell'est, che comprendono, fra l'altro, lo scudo della difesa anti-missile, sono strettamente legati all'evolvere della situazione geopolitica nel Caucaso. Appena una settimana dopo il bombardamento dell'Ossezia meridionale da parte delle forze georgiane, gli Stati Uniti e la Polonia firmava un accordo (il 14 agosto) che avrebbe permesso all'Aviazione militare USA di spiegare “missili intercettori” sul suolo polacco: “… Così come gli strateghi militari hanno fatto osservare, missili USA in Polonia rappresentano una reale minaccia esistenziale alla presenza futura della Russia. Il governo russo ha più volte emesso avvertimenti da quando questi progetti statunitensi furono rivelati all'inizio del 2007.
Oggi, nonostante i molti passi diplomatici della Russia che mirano a raggiungere un accordo con Washington, l'amministrazione Bush, in seguito alla umiliante sconfitta USA in Georgia, ha fatto pressione sul governo polacco perché finisca per firmare il patto. Le conseguenze potrebbero essere disastrose per l'Europa e per tutto il pianeta. „ (William Engdahl, Défense anti-missile: Il mondo si avvicina ad una guerra a causa di Washington)
Il vertice “US-GUAM”
Praticamente passato sotto silenzio dai mass media, presumibilmente “un vertice USA-GUAM” aveva anche luogo il 1° luglio, in margine al vertice ufficiale dell'alleanza militare GUAM. Il vice-segretario di stato, David Merke, ha incontrato le due delegazioni a porte chiuse, la delegazione GUAM e la delegazione non-GUAM. Molte riunioni bilaterali si sono svolte, in particolare una riunione dell'alleanza GUAM con la Polonia (durante la quale la questione dello scudo della difesa anti-missile sul territorio polacco è stata molto probabilmente conclusa). Sedute private si sono anche svolte il 1° luglio nella residenza del presidente georgiano.

Esercitazioni militari congiunte americano-georgiane
Appena due settimane dopo il vertice GUAM che si è tenuto il 1 e il 2 luglio 2008, esercitazioni militari congiunte americano-georgiane avevano inizio nella base militare di Vaziani, nei pressi di Tbilissi. Un migliaio di soldati statunitensi e seicento soldati georgiani cominciavano un addestramento militare nel quadro dell'operazione “Risposta Immediata”. Le truppe statunitensi erano composte dall'Aviazione militare USA, dall’US Army, dai marines e dalla guardia nazionale.
Se uno scenario di guerra in Iraq fosse stato previsto, le esercitazioni militari avrebbero funto da ripetizione generale di una prossima operazione militare. Le esercitazioni militari sono terminate il 31 luglio, una settimana prima dell'inizio degli attacchi georgiani del 7 agosto in Ossezia meridionale. Le truppe dell'Ucraina e dell'Azerbaigian, membri dell'alleanza GUAM, hanno anche partecipato all'operazione “Immediate Response„. D'altra parte, l'Armenia, che è un alleato della Russia ed un aperto avversario dell'Azerbaigian, in modo completamente inatteso, ha anche preso parte a queste esercitazioni militari.
Queste esercitazioni sono servite a creare le condizioni favorevoli all'addestramento ed al lavoro congiunto delle forze azere ed armene: “train and work together” (questo, diretto definitivamente contro la Russia).
Il brigadiere Generale William B. Garrett, comandante delle forze armate USA nel Sud-Est dell'Europa, era responsabile del coordinamento degli esercizi militari congiunte americano-georgiane.

Generale William B. Garrett e il presidente georgiano Mikhail Saakashvili

Le esercitazioni militari della Russia nel Caucaso del Nord
La Russia ha effettuato esercitazioni militari di ampia portata, nelle quali hanno preso parte circa 8000 membri del personale militare, 700 unità blindate e più di 30 aerei nelle repubbliche del Caucaso del Nord della Federazione russa, il 5 luglio. (Georgian Times 28 luglio 2008). Le esercitazioni militari russe sono state esplicitamente realizzate in risposta alle minacce alla sicurezza in Abhasia ed in Ossezia meridionale. Le esercitazioni, battezzate “Caucasus Frontier 2008”, implicavano unità del 58.a Armata e della 4.t armata area, disposte nella zona militare del Caucaso del Nord. Un portavoce del ministero russo della difesa ha riconosciuto che le manovre militari condotte nella zona federale del Sud sono state realizzate in risposta “ad un'escalation delle tensioni nelle regioni georgiane dell'Abhasia e dell'Ossetia… (e) che la zona militare del Caucaso del Nord della Russia era pronta a fornire un'assistenza ai soldati russi della forza di mantenimento della pace in Abhasia ed in Ossezia meridionale, in caso di bisogno.” (Georgian Times 28 luglio 2008, RIA-Novosti, 5 luglio 2008)
Queste unità della zona militare del Caucaso del Nord (esercito e forze aeree) sono state, in seguito, utilizzate per dirigere il contrattacco russo a contro le forze georgiane in Ossezia meridionale, l'8 agosto.

Le pipelines geopolitiche
La questione centrale dell'alleanza GUAM e della NATO, al vertice GUAM di luglio a Batumi, era la strada della conduttura Odessa-Brody-Plotsk (Plotsk: la città di Plock sulla Vistola in Polonia) (OBP) (vedere le cartine 3 e 4), che permette di trasportare il petrolio dall'Asia centrale, via la città di Odessa, in Europa del Nord, sorpassando il territorio russo. Un'estensione della linea OBP fino al porto di Gdansk, sulle rive del Baltico in Polonia, è anche prevista. Va notato che la conduttura OBP raggiunge anche la conduttura Friendship Pipeline della Russia (conduttura Druzhba) con un accordo firmato con la Russia.
L'obiettivo di Washington consiste in definitiva nell’indebolire e destabilizzare la rete di condutture della Russia - fra cui Friendship Pipeline e Baltic Pipeline System (BPS) - ed i loro diversi corridoi destinati al mercato dell'energia dell'Europa occidentale. Va notato che la Russia ha costruito un corridoio, nella rete di condutture Druzhba, con la quale una conduttura passa transita in Bielorussia, evitando così di passare per l'Ucraina. (Vedere le cartine 2 e 3 sotto)
Il sistema di condutture del Baltico (BPS), anche sfruttato dalla società russa Transneft, collega la città di Samara in Russia al terminale petrolifero di Primorsk nel golfo della Finlandia. (Vedere carta qui di seguito)
Questo corridoio trasporta petrolio greggio in provenienza dalla Siberia occidentale russa fino ai mercati dell'Europa occidentale e dell'Europa del Nord. Un altro sistema di condutture strategiche, soprattutto controllata dalla Russia, è il consorzio petrolifero del Caspio (CCP). Il CCP è un'impresa comune tra la Russia ed il Kazachstan, con la partecipazione di azionisti di alcune società petrolifere del Medio Oriente. Il sistema di condutture del Baltico (BPS) è collegato alla conduttura Atyrau-Samara (AS), un'impresa comune tra la società russa Transneft e la società KazTransOil (l'operatore della rete nazionale di condutture del Kazachstan).
Da parte sua, la conduttura AS è collegata con il consorzio petrolifero del Caspio (CCP), un consorzio che implica la Russia ed il Kazachstan, che pompa petrolio greggio dal giacimento petrolifero Tengiz a Atyrau (nel Kazachstan occidentale) fino al terminale petrolifero russo della CCP, vicino a Novorossisk, sulla costa del Mar Nero.
Il 10 luglio 2008, appena una settimana dopo il vertice GUAM, Transneft e KazTransOil hanno annunciato che stavano negoziando l’aumento della capacità della conduttura Atyrau-Samara, da 16 a 26 milioni di tonnellate di petrolio all'anno. (RBC Daily, il 10 luglio 2008).

Il corridoio di trasporto GUAM
I governi dell'alleanza GUAM rappresentati al vertice GUAM di Batumi hanno anche approvato la prosecuzione dello sviluppo del corridoio di trasporto GUAM (GTC), che completa la conduttura controversa di Bakou Tbilissi Ceyhan (BTC). Quest'ultimo collega il bacino del Mar Caspio al Mediterraneo orientale, passando per la Georgia e la Turchia, pur sorpassando il territorio russo. La conduttura BTC è controllata da un consorzio petrolifero diretto dalla British Petroleum.
I corridoi del GTC e del BTC sono protetti militarmente dall'alleanza GUAM e dalla NATO. I corridoi del GTC collegherebbero la capitale azera di Baku sul Caspio al porto georgiano di Poti/Batumi sul Mar Nero, permetendo così di collegare il porto ukraino di Odessa del Mar Nero. (Ed a partire da Odessa di essere allora collegato, per vie marittime e per vie terrestri, all'Europa occidentale e all'Europa del Nord).

Cartina 2: Corridoi strategici delle condutture. BTC, Friendship Pipeline, sistema di oleodotti del Baltico (BPS), CCP, AS
Cartina 3: Il sistema degli oleodotti Druzhba
Cartina 4: Europa dell'Est. Plock sula Vistola

La conduttura Baku Tbilissi Ceyan (BTC)
La conduttura BTC controllata dalla British Petroleum, ed inaugurata nel 2006 al culmine della guerra del Libano, ha radicalmente cambiato la geopolitica del Mediterraneo orientale. È ora collegato, da un corridoio d'energia, al bacino del Caspio: “(La conduttura BTC) trasforma considerevolmente lo statuto dei paesi della regione e cementa una nuova alleanza pro-occidentale. Avendo preso la conduttura verso il Mediterraneo, Washington ha praticamente creato un nuovo blocco con l'Azerbaigian, la Georgia, la Turchia e Israele”. (Komersant, Mosca, 14 luglio 2006).
Cartina 5: L’oleodotto Baku-Tbilissi-Ceyan (BTC)

La geopolitica delle condutture ed il ruolo d'Israele
Israele fa ora parte dell'asse militare anglo-americano, che serve gli interessi delle megapetrolifere occidentali in Medio Oriente ed in Asia centrale. Come occorreva aspettarsi, Israele ha concluso accordi di cooperazione militare con la Georgia e l'Azerbaigian.
Benché le relazioni ufficiali segnalino che la BTC: “trasporta petrolio ai mercati occidentali”, si rivela di rado, che una parte del petrolio del Caspio dovrebbe essere trasportata direttamente verso Israele. A questo proposito, un progetto di conduttura subacquea Israeliano-turca è stato previsto per collegare Ceyhan al porto israeliano d'Ashkelon e, di là, con il sistema principale di conduttura di Israele fino al Mar Rosso.
L'obiettivo d'Israele non è soltanto d'acquisire petrolio del Mar Caspio per le sue necessità di consumo, ma anche di svolgere un ruolo centrale nella riesportazione del petrolio del Mar Caspio verso i mercati asiatici, via il porto d'Eilat del Mar Rosso. Le implicazioni strategiche di questo reindirizzo del petrolio del Mar Caspio sono importanti. Si prevede di collegare la BTC con Trans-Israël-Eilat-Ashkelon, (conosciuto sotto il nome di Tipline israeliano) da Ceyhan fino al porto israeliano d'Ashkelon. (Per più ampi dettagli, vedere Michel Chossudovsky, La guerre au Liban et la bataille pour le pétrole, mondialisation.ca, 26 luglio 2006).

Mappa No 6. Trans-Israel Eilat-Ashkelon pipeline
Cartina 6. Trans-Israël Eilat-Ashkelon pipeline

La strategia della via della seta: il sistema di sicurezza trans-eurasiatico
La strategia della via della seta (SRS) costituisce la pietra angolare della politica estera americana nel dopo-guerra fredda. La SRS è stata formulata sotto forma di progetto di legge presentato al congresso degli Stati Uniti nel 1999. Si trattava così di creare una rete di trasporto d'energia che collega l'Europa occidentale all'Asia centrale e, eventualmente, in Medio Oriente. La strategia della via della seta è definita come “un sistema di sicurezza trans-eurasiatico. La SRS chiama “alla militarizzazione del corridoio eurasiatico” come parte integrante “della grande strategia” (“Great Game”).
L'obiettivo, tale com'è formulato nel quadro del progetto di legge riguardante la strategia della via della seta del marzo 1999, consiste nello sviluppare un impero economico americano lungo tutto il vasto corridoio geografico. Benché il progetto di legge SRS del 1999 (HR 3196) sia stato sancito dalla camera dei rappresentanti, egli non è mai entrato in vigore. Nonostante quest'arretramento legislativo, la strategia della via della seta è diventata, sotto il governo Bush, de facto la base dell'interventismo US e della NATO, questa principalmente in vista d'integrare le vecchie repubbliche sovietiche del Caucaso del Sud e dell'Asia centrale nella sfera d'influenza degli Stati Uniti.
L'attuazione riuscita della strategia della via della seta richiede “la militarizzazione” dell'insieme del corridoio eurasiatico, dal Mediterraneo orientale fino alle frontiere comuni della Cina occidentale e dell'Afganistan, come mezzo per garantirsi il controllo di importanti riserve petrolifere e gasifere, come pure “per proteggere” le condutture ed i corridoi di commercio. L'invasione dell'Afganistan nell'ottobre 2001 ha servito a sostenere gli obiettivi strategici degli Stati Uniti in Asia centrale, compreso il controllo dei corridoi. L'Afganistan confina con la frontiera occidentale della Cina.
Si tratta anche di un ponte terrestre strategico che collega l’imponente ricchezza petrolifera del bacino del Caspio al mare d'Oman. Il processo di militarizzazione nel quadro della SRS è soprattutto diretto contro la Cina, la Russia e l'Iran.
La SRS chiede: “Lo sviluppo di legami politici, economici, e dei legami di sicurezza tra i paesi del Caucaso del Sud e dell'Asia centrale, mentre l'Occidente favorirà la stabilità in questa regione che è vulnerabile alle pressioni politiche ed economiche che provengono dal Sud, dal Nord e dall'Est. (Il Nord significa la Russia, il Sud l'Iraq, l'Iran ed il Medio Oriente e L’ets, la Cina.) (106th congress, Silk Road Strategy Act of 1999)
L'adozione d'una politica neoliberale sotto i consigli del FMI e della Banca mondiale fa parte integrante del SRS, che mira a favorire “l'economia del mercato libero… (che) fornirà incitamenti positivi agli investimenti privati internazionali, l'aumento degli scambi ed altre forme d'interazioni commerciali.” (Ibid).
Un accesso strategico al petrolio ed al gas del Caucaso del Sud e dell'Asia centrale è un elemento principale della strategia della via della seta: “La regione del Caucaso del Sud e dell'Asia centrale potrebbe produrre una quantità sufficiente di petrolio e di gas per ridurre la dipendenza energetica degli Stati Uniti verso la regione instabile del Golfo Persico.” (Ibid)
La SRS consiste anche nell’impedire alle vecchie repubbliche sovietiche di sviluppare i loro legami di cooperazione economica, politica e militare come pure impedirli a stringere legami più importanti con la Cina, la Russia e l'Iran. (Vedere Michel Chossudovsky, America's "War on Terrorism", Global Research, Montreal, 2005).
A questo proposito, la formazione del GUAM nel 1997, mirava ad integrare le vecchie repubbliche sovietiche in accordi di cooperazione militare con gli Stati Uniti e la NATO, per a impedirgli di ristabilire i loro legami con la Federazione della Russia. Ai sensi del progetto di legge sulla SRS del 1999, il termine “paesi del Caucaso del Sud e dell'Asia centrale”, comprende l'Armenia, l'Azerbaigian, la Georgia, il Kazachstan, il Kirghizstan, il Tagikistan, il Turkmenistan e l'Uzbekistan. (106th congress, Silk Road Strategy Act of 1999).
In realtà, la strategia degli Stati Uniti non ha centrato il suo obiettivo dichiarato: Considerando che l'Ucraina, l'Azerbaigian e la Georgia sono diventati de facto protettorati degli Stati Uniti, il Kirghizstan, il Kazachstan, il Tagikistan, l'Armenia e la Bielorussia sono, da un punto di vista geopolitico, allineati con Mosca.
Questa vasta rete eurasiatica di corridoi del trasporto d'energia è stata definita da Washington, nel quadro della sfera d'influenza degli Stati Uniti: “Nella regione del Caspio e del Mar Nero, l'Unione europea e gli Stati Uniti si sono concentrati sulla messa in atto d'una catena logistica affidabile per collegare l'Asia centrale all'Unione europea, con l'intermediazione del Caucaso centrale e della Turchia/Ucraina. Le strade costituiscono la pietra angolare del progetto INOGATE (un sistema integrato di comunicazione lungo i corridoi che trasportano le risorse in idrocarburi verso l'Europa) e del progetto TRACECA (corridoio multicanale Europa-Caucaso-Asia).
Le vie di trasporto e di comunicazione del progetto TRACECA sono sorte dall'idea della grande via della seta (la via eurasiatica della comunicazione tradizionale dall'antichità). Questo progetto comprendeva i porti georgiani e turchi del Mar Nero (Poti, Batumi, e Ceyhan), le ferrovie della Georgia e dell'Azerbaigian, la conduttura Baku-Tbilissi-Ceyhan, le vie marittime dei traghettatori che collegano il Turkmenistan ed il Kazachstan all'Azerbaigian attraverso il Caspio (Turkmenbashi-Baku; Aktau-Baku) le ferrovie e le autostrade in costruzione in Turkmenistan, in Uzbekistan, in Kirghizstan, nel Kazachstan, come quelli della Cina, come pure i terminali cinesi che danno sull'oceano pacifico, il tutto costituendo elementi importanti di mega-corridoi strategici.” (Vedere GUAM and the Trans-Caspian Gas Transportation Corridor: Is IT estremità Politics ma Economics?).

Il gasdotto Kazachstan-Cina (KCP)
Appena alcuni giorni dopo il vertice GUAM a Batumi, la Cina ed il Kazachstan hanno annunciato (il 9 luglio 2008) l'inizio dei lavori di costruzione di un gasdotto di 1300 chilometri. La cerimonia inaugurale si è tenuta vicino alla capitale del Kazachstan, Almaty. Il gasdotto che deve essere costruito in molte tappe dovrebbe cominciare il pompaggio di gas nel 2010. (Vedere silkroadintelligencer.com, 9 luglio 2008)
“La nuova strada di transito fa parte d'un più vasto progetto di costruzione di due gasdotti che collegano la Cina con importanti riserve di gas naturale in Asia centrale. I condotti s'estenderanno su oltre 7000 chilometri dal Turkmenistan, attraversando l'Uzbekistan ed il Kazachstan, per entrare nella regione del nord-ovest del Xinjiang in Cina. L'Uzbekistan ha cominciato questo mese la costruzione della sua sezione ed il Turkmenistan ha cominciato l'anno scorso la costruzione della sua sezione.” (Ibid.)

Cartina 7. Il gasdotto Kazakhstan-Chine Pipeline (KCP)

La società petrolifera nazionale della Cina (CNPC), che è l' operatore principale del consorzio, “ha firmato un'intesa con gli stati e le imprese di petrolio e di gas del Turkmenistan, dell'Uzbekistan e del Kazachstan dando loro il 50% delle parti della loro sezione rispettiva del gasdotto.” Il progetto del gasdotto KPC invade gli interessi strategici degli Stati Uniti in Eurasia. Scalza la logica della strategia della via della seta degli Stati Uniti. Il gasdotto KCP fa parte d' una concorrenza eurasiatica nella strategia del trasporto dell'energia, in gran parte dominato dalla Russia, dall'Iran e dalla Cina.

La strategia di concorrenza eurasiatica protetta dall’alleanza militare OCS-OTSC
I corridoi concorrenziali eurasiatici sono protetti (contro l'invasione degli Stati Uniti e della NATO) con due alleanze militari regionali: l'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (OCS) e l'Organizzazione del Trattato di sicurezza collettiva (OTSC) L'OCS è un'alleanza militare tra la Russia e la Cina e di molte repubbliche ex sovietiche dell'Asia centrale fra cui il Kazachstan, il Kirghizstan, il Tagikistan e l'Uzbekistan. L'Iran ha lo statuto d'osservatore all'OCS.
L'organizzazione del Trattato di sicurezza collettiva (OTSC), che svolge un ruolo geopolitico importante per quanto riguarda i corridoi di trasporto dell'energia, lavora in stretta collaborazione con l'OCS. L'OTSC raccoglie gli Stati membri seguenti: l'Armenia, la Bielorussia, il Kazachstan, il Kirghizstan, la Russia, il Tagikistan e l'Uzbekistan. Più importante ancora, dal 2006, gli stati membri dell'OCS e dell'OTSC hano condotto congiuntamente esercitazioni militari e collaborano attivamente con l'Iran.
Nell'ottobre 2007, l'organizzazione del Trattato di sicurezza collettiva (OTSC) e l'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (OCS) hanno firmato un memorandum d'accordo, che getta le basi per una cooperazione militare tra le due organizzazioni. Quest'accordo OCS-OTSC, appena evocato dai mass media occidentali, costituisce la creazione d'una vera alleanza militare tra la Cina, la Russia e gli Stati membri dell'OCS e dell’OTSC. È interessante notare che l’OTSC e l'OCS hanno tenuto esercitazioni militari congiunte nel 2006, che hanno coinciso con quelli realizzati dall'Iran. (Per ulteriori dettagli, vedere Michel Chossudovsky, Russia and Central Asian Allies Conduct War Games in Response to US Threats, Global Research, agosto 2006)
Pur rimanendo distinte da un punto di vista organizzativo, nella pratica, queste due alleanze militari regionali (la OCS e la OTSC) costituiscono un solo blocco militare, che affronta l'espansionismo degli Stati Uniti e della NATO in Asia centrale e nel Caucaso.

Il cerchio chiuso
Gli Stati Uniti e la NATO, che proteggono i corridoi d'energia e di trasporto eurasiatici del SRS, prevedono di collegare l'Asia centrale all'Estremo Oriente, come indicato nella strategia della via della seta. Al momento, i corridoi dell'Est che collegano l'Asia centrale verso la Cina, sono protetti militarmente dall'OCS-OTSC. Nei termini della strategia militare mondiale di Washington, i corridoi eurasiatici, previsti nel quadro della SRS, invaderanno inevitabilmente la sovranità territoriale della Cina.
I corridoi di trasporto e le condutture proposte dagli Stati Uniti, dalla NATO e dall'alleanza GUAM sono destinati ad essere collegare, ad una data ulteriore, con il progetto dei corridoi di trasporto dell'energia e condutture dell'emisfero occidentale, anche quelli che sono previsti nel quadro del partenariato nord-americano per la sicurezza e la prosperità (PSP).
Il partenariato per la sicurezza e la prosperità (PSP) è per l'America settentrionale ciò che la strategia della via della seta è per i paesi del Caucaso e dell'Asia centrale. Sono costruzioni strategiche regionali dell'impero americano. Rappresentano la pietra angolare del nuovo ordine mondiale.
Il partenariato per la sicurezza e la prosperità (PSP) è il risultato d'un processo simile di pianificazione strategica, di militarizzazione e dell'integrazione economica nel mercato libero, soprattutto basata sul controllo delle risorse strategiche, di cui l'energia e l'acqua, come pure “la protezione” dell'energia e dei corridoi di trasporto (strade terrestri e marittime) che dall'Alaska e dall'Artico canadese, vanno in America centrale e nel bacino dei Caraibi.

Nota dell'autore: Quest'articolo ha messo lo enfasi sui principali corridoi delle condutture allo scopo di analizzare le questioni geopolitiche e le questioni strategiche. Uno studio dell'insieme della rete di condutture eurasiatiche richiederebbe una presentazione molto più dettagliata. Leggere anche l'articolo seguente: Guerra nel Caucaso: Verso un confronto militare più ampio tra la Russia e gli Stati Uniti?, pubblicato il 10 agosto 2008.
Articolo originale in inglese, The Eurasian Corridor: Pipeline Geopolitics and The New Cold War, publicato il 22 agosto 2008.
Traduzione dall'inglese: Danny Quirion.
Michel Chossudovsky è professore d'economia all'Università di Ottawa, Canada, e direttore del centro di ricerca sulla mondializzazione. È l'autore del best-seller internazionale ‘The Globalization of Poverty (titolo francese: " La mondialisation de la pauvreté”, éd. Écosociété) che è stato pubblicato in 11 lingue. Collabora anche all'Encyclopaedia Britannica. Il suo ultimo lavoro è intitolato America`s War on terrorism, 2005. È l'autore di Guerre et mondialisation, La vérité derrière le 11 septembre et de la Mondialisation de la pauvreté et nouvel ordre mondial.

Articoli di Michel Chossudovsky pubblicati da Mondialisation.ca
http://www.mondialisation.ca/index.php?context=listByAuthor&authorFirst=Michel&authorName=Chossudovsky


Traduzione di Alessandro Lattanzio, redattore di "Eurasia. Rivista di studi geopolitici" ed animatore dei seguenti siti di analisi e informazione:
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