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Un'ovvietà sbalorditiva

di Giacomo Consalez - 24/08/2009

Fonte: sovranitapopolare


Il regime nel quale viviamo fa schifo. È un regime corrotto a livelli africani, clientelare, nepotistico, arrogante, impunito, e anche violento, perché si sta attrezzando per sopprimere il dissenso. Molti di noi cercano di fare qualcosa per contrastarlo. Molti di noi scendono in campo, come facevano da giovani. Si costituiscono nuovi gruppi, e ciascun gruppo elabora un proprio libro dei sogni, fatto di lotte senza quartiere agli inceneritori, fatto di panchine, giardinetti, acqua pubblica e tante altre cose belle e commendevoli.
In definitiva, ciascun gruppo propone se stesso come classe dirigente. Ergo, quei gruppi che prevarranno sono destinati per una legge di natura a tradire il proprio mandato. Lo dicono 30 secoli di storia. Come tutti i rivoluzionari della storia, anteporranno il mantenimento e la crescita neoplastica del proprio potere alle ragioni che in origine li spinsero a scendere in campo.
Noi non vogliamo, non dobbiamo diventare classe dirigente. Vogliamo che gli eletti siano riportati alla loro dimensione originaria: semplici e umili funzionari intenti a realizzare con diligenza le aspettative dei Cittadini, e assoggettati al loro stretto controllo.
Mi rivolgo a quelli tra voi che vogliono scendere in campo: attenzione a cogliere il punto focale. Non perdete di vista la stella polare. C'è una cosa semplicissima che nessuno considera, perché il regime ha cancellato questa semplice nozione dall'istruzione pubblica e dai mezzi di informazione. La nozione è la seguente: è lo stato che esiste per servire i Cittadini, non i cittadini per servire lo Stato. Rileggete prestando attenzione alle C e alle S maiuscole e minuscole. È una realtà semplice e incontrovertibile che è stata divelta dalle nostre menti grazie alla propaganda delle classi dominanti di questo paese. È talmente semplice che ci frustra e ci sbalordisce il fatto di non averci mai pensato e di non averlo mai sentito dire da nessuno tra i tanti accademici e pensatori che discettano sui nostri teleschermi.
A chi tra voi pensa di impegnarsi in politica a livello locale, vorrei rivolgere una semplice esortazione: non fatevi trascinare fuori strada da giullari e venditori di frottole. Non disperdetevi su mille rivoli. Avreste perso in partenza. La stella polare è una, e da essa discendono tutti gli altri punti di repere sulla mappa, che si parli di protezione dell'ambiente, di sviluppo sostenibile, di lotta agli abusi edilizî o altro. Il punto cruciale si chiama SOVRANITÀ POPOLARE. Conferitela ai cittadini dei vostri comuni ed elaborate con loro un elenco di priorità per il progresso e il sostentamento delle vostre comunità.
Se i Cittadini vi remeranno contro, se chiederanno di abrogare o modificare le vostre delibere, o di promulgarne di nuove per rispondere alle proprie esigenze, date loro l'ultima parola tramite i referendum deliberativi, a maggioranza semplice e senza quorum, il cui esito è legge per i governi locali. Infatti, la sovranità appartiene al popolo, non ai suoi mandatari. Questo, e solo questo, è il principio che permette di affermare l'interesse generale, quello delle maggioranze vessate e disarmate, sugli interessi di lobbies e potentati di varia estrazione.

C'è un tallone d'Achille nel regime. Dobbiamo sfruttarlo.

Federiamoci e lavoriamo insieme per dare vita a questa sbalorditiva ovvietà.