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Il fattore Maya

di José Argüelles - 28/09/2009

Fonte: wipedizioni




Il fattore Maya – La via al di la' della Tecnologia. Pubblicato negli USA
nel 1987, la versione italiana ha dovuto attendere il 1999. Capolavoro e
long-seller del Prof. José Argüelles, che ha dedicato la sua vita allo
studio dei codici matematici e dei calendari dei Maya, la misteriosa civiltà
della Mesoamerica che incarna alla perfezione il mito della civiltà perduta,
affascinante ed enigmatica. Lo Tzolkin, che per decenni era rimasto il
“misterioso calendario sacro” dei Maya, nell’analisi di Argüelles diventa il
Modulo Armonico, la matrice galattica, la tabella di tutte le permutazioni
energetiche possibili in questa zona del sistema - il terzo pianeta a
partire dal Sole. E quello che così a lungo - nell’analisi di archeologi e
storici ufficiali - era rimasto un popolo misterioso, incomprensibile,
sanguinario e superstizioso, “ossessionato dal tempo”, incapace di praticare
l’agricoltura (cosa ci faceva dunque con un dio del mais?) e la metallurgia
(e allora i teschi di cristallo, gli specchi di ossidiana, come furono
realizzati?), che non conosceva la ruota (né disponeva, d’altra parte, di
animali da traino…), diventa la civiltà dei maestri dell’armonia cosmica e
del viaggio nel tempo, dei divinatori celesti, che effettuarono le
calibrazioni armoniche di questo pianeta con una precisione assoluta, che
ancor oggi ci lascia sbalorditi. Maya è dappertutto: è la madre del Buddha,
è la più luminosa delle Pleiadi (da cui prese il nome la dea greca della
primavera e, in seguito, il mese di Maggio), in tutto l’Oriente è il velo
dell’illusione che ci separa dalla verità; nei Veda è il nome di ‘una tribù
di grandi navigatori’, ed è la radice originaria della parola latina
maiestas. Maya non è il nome di un popolo vissuto in determinate coordinate
spazio-temporali (la Mesoamerica tra i secoli I e X). Maya è uno stato di
consapevolezza, una condizione dell’essere, un flusso di coscienza
galattica, una visione della realtà. Chi è in grado di collegarsi a questo
stato di coscienza è Maya a prescindere dalle coordinate spazio-temporali in
cui si trova - è un Maya galattico. Lo studio dei codici matematici della
quarta dimensione (che è il tempo) trasmessici dai Maya storici raggiunge
con Argüelles vette di straordinaria brillantezza, fino a farci assaporare
la magia dei maestri dell’armonia, la matemagica che è alla base del viaggio
nel tempo, la destrezza dei divinatori del calendario, e la ricchezza della
visione che è alla base della loro cosmovisione, in cui “il tempo non è
denaro, il Tempo è Arte”