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Psicofarmaci da sballo

di Davis Fiore - 21/04/2010

 
 
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Sostanze psicotrope del tipo comunemente disponibile in farmacia sono oggi diventate pillole da sballo tra i giovani, alla stregua di potenti droghe da strada quali cocaina, marijuana e hashish. Davanti alle scuole americane già da tempo si spaccia metilfenidato (il cui nome commerciale è Ritalin), le pasticche vengono polverizzate e poi sniffate come fossero cocaina. Secondo uno studio dell'Università di Berkeley i bambini che fanno uso di metilfenidato corrono un rischio tre volte maggiore di diventare tossicodipendenti.

Il numero di giovani che usano psicofarmaci non regolarmente prescritti, secondo una ricerca dell’Espad (European School Project on Alcohol and Other Drugs), sono in forte aumento e l'Italia sarebbe in prima fila. Si tratta di prodotti per la maggior parte acquistati su mercati clandestini, via internet o rubati dall'armadietto dei medicinali di casa.

Anche se legali, le sostanze psicotrope sono droghe a tutti gli effetti, danno dipendenza e creano scompensi psico-fisici anche gravi, che possono condurre alla morte o a tendenze suicide. Danno assuefazione come le comuni droghe da strada e la persona spesso passa a droghe più pesanti.

Non c'è dunque un confine netto tra droghe legali e illegali, il metilfenidato ad esempio è un analogo delle anfetamine. Molti psicofarmaci in passato si sono trasformati in droghe da strada. La mescalina fu promossa negli anni quaranta da G.T Stockings, uno psichiatra, e usata negli anni cinquanta nell'Ospedale di Saskatchewan in Canada, sotto la supervisione di Humphry Osmond. Le anfetamine erano regolarmente prescritte dagli psichiatri negli anni trenta.

Non sarebbe dunque una sorpresa il bando degli attuali psicofarmaci: nel frattempo ne sarebbero già spuntati altri di nuovissima generazione. Il vero spaccio da fermare è quello della disinformazione e dell’industria farmaceutica che stanno affondando la società di domani e tutte le sue speranze lungo una spirale di degradazione, da cui è sempre più difficile uscire.

Tratto da: nexusedizioni.it