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Allergici alla metrica (artistica)

di Uriel - 03/06/2010

Fonte: Wolfstep

 

Il post sui Baustelle , chiunque essi siano, ha suscitato una certa quantita' di sbroc nei commenti, che ho bloccato. In realta' la mentalita' assurda che volevo descrivere e' molto antica, e non nasce con la sinistra moderna (semmai si cronicizza), ma viene da una precisa cultura sindacale che risale agli anni '60.

 

Negli anni '60 i sindacati degli statali lavoravano con uno sloagan preciso: "lo stato non e' un'azienda, quindi non deve essere in attivo". Le spese folli di INPS , da loro di fatto controllata (1), specialmente nelle assunzioni, era dovuta a questa mentalita'.

 

 

Lo stato, per loro, era puro input. Doveva e poteva ingoiare soldi, a patto che producesse lavoro, cioe' sicurezza sociale. La differenza rispetto ad una concezione statale moderna era che questi signori dimenticavano che se lo stato (effettivamente) non deve necessariamente essere in attivo (almeno a quanto riguarda il welfare) deve pero' essere in pareggio se bilanciamo la spesa con il controvalore di beni e servizi offerti.

 

Significa che la sanita' puo' tranquillamente spendere molto, a patto che eroghi servizi e beni per un controvalore adeguato. Se cioe' si curano molti malati, in generale la spesa sanitaria si recupera in termini di vantaggi economici su scala sistemica.

 

Lo stesso vale per qualsiasi servizio pubblico: se si erogano beni e servizi per un valore simile alla contropartita dei soldi spesi, in genere sono soldi che "fanno bene" all'economia nazionale.

 

All'epoca i sindacalisti non ne volevano sentir parlare (oggi neanche, ma fanno finta di saperlo), e di introdurre delle metriche dentro il mondo degli statali non ne volevano sapere. Se oggi accettano almeno che si combatta l'assenteismo, all'epoca non permettevano neppure questo: se il lavoratore era assenteista, la colpa era del padronato che non lo coinvolgeva abbastanza. E se era improduttivo, era colpa del padronato che non lo metteva in condizioni di produrre. 

 

Quali fossero queste "condizioni di produrre" non si e' mai saputo, se non che bisognava a tutti i costi aumentare i loro stipendi. 

 

Questa mentalita' ha contagiato, anche perche' e' stata diffusa ed applicata per decenni, tutta la pubblica amministrazione, comprese le belle arti, e i cosiddetti "beni culturali".

 

Di conseguenza, non si poteva pretendere che si discutesse il funzionamento di un ente pubblico o dei suoi costi: "lo stato non deve essere in attivo". Del resto, se si propone il criterio del controvalore dei servizi aggiunti, ci risponderanno che il controvalore si riferira' al mercato, che e' malvagio e non capisce quanto bene ti vuole un impiegato dell' INPS.Non vorrai mica misurare l'amore in soldi, eh?

 

Il problema non e' che si venga licenziati o meno. Qualcuno mi ha scritto che gli statali fanno cosi' tanto non si possono licenziare. Il licenziamento , sul lavoro, non e' la prospettiva peggiore: subire stress e punizioni , non fare carriera, e tutto quello che succede ad un fancazzista (FIAT aveva il "reparto 99", eccetera) e' veramente devastante: non e' necessario il licenziamento per costringere il parassita a rigare dritto. Basta un sistema di retribuzioni adeguato, con una componente dello stipendio fissa e una variabile.

 

In ogni caso, il primo tra i disastri del pubblico impiego, e quindi delle belle arti (o dei beni culturali) nasce coi sindacati degli anni '60 e riguarda tutta la pubblica amministrazione.

 

La seconda infezione, tipica del mondo delle belle arti, la pronuncerei tipicamente cosi' : "non vorrai mica dare un valore economico all'arte, vero?".

 

Si tratta ovviamente di una scemenza: innanzitutto perche' esiste un fiorente mercato (legale) dell'arte e della cultura, e poi perche' essenzialmente tutti questi signori chiedono fondi in continuazione: sarebbe bello rispondere al professore che chiede fondi allo stato "eh, ma non vorra' mica farne una questione di soldi, vero?".

 

Facciamo un paragone tra due attivita' collaterali alla cultura. Visitare per due ore un museo oppure guardare per due ore un documentario su History Channel. 

 

Se osserviamo Fox Tv, scopriamo che quel particolare canale, quel palinsesto, hanno delle metriche. Se non fa abbastanza audience, per esempio, il canale viene tagliato oppure viene modificato per avvicinarsi alla domanda dei fruitori. Sebbene si tratti di "cultura" , viene misurata e adattata. Modificando, tagliando, eccetera.

 

Questo sembra essere inconcepibile per la mentalita' alla Baustelle. Se la cosa non piace, non va modificata: si dira' che il pubblico e' ignorante. 

 

Tutta la retorica del cvltvrame e' stata costruita appositamente per respingere qualsiasi tentativo di misurare con criteri materiali il loro operato.

 

Qualsiasi musicista viene misurato dalle case discografiche in termini di output. Ovvero in termini di quanto puo' produrre prodotti vendibili, e con quali guadagni. Questo avviene per tutti gli artisti, tranne quelli tipo di Baustelle: con le stesse performance, moltissimi artisti vengono buttati nel cesso. 

 

Ma in Italia contano gli amici, e gli amici degli amici. E cosi', sostenendo la notorieta' a furia di apparizioni su riviste amiche e TV amiche e radio amiche, anche le case discografiche si persuadono a produrre il loro disco . Del resto ormai la produzione non costa molto.

 

Lo stesso vale per i libri: Saviano non mi sta simpatico, ma in termini di output non posso biasimare Mondadori per avergli dato spazio. Saviano non si trova, tuttavia, nelle condizioni di dover dire "se il lettore non compra il mio libro e' ignorante". Perche' il suo libro e' comperato.

 

Il problema viene da coloro che hanno output modestissimi, come Morgan dei Bluvertigo. Sono persone che vivono perche' essenzialmente hanno amicizie che li tengono sul palco. A quel punto, il minimo di notorieta' fara' si che qualche migliaio di copie si venda sempre.

 

Ma se chiedete del "valore della loro arte", essi vi risponderanno che la loro arte ha grandissimo valore, che pero' non si misura col successo perche'... perche' e' il pubblico ad essere ignorante.

 

Qual'e' la necessita' di questa dialettica? E' quella di nascondere un fallimento materiale: portare il valore fuori dal mondo materiale. Queste dialettiche del valore "incommensurabile" si sono diffuse in molti settori, la cui caratteristica e' di rifiutate la valutazione del valore dell'opera.

 

Cosi' scopriamo che esiste la "ricerca pura", per esempio. Il cui valore e' sempre, guarda caso, al di la' della possibilita' di venire stimato. Non puoi, non devi, non osare. Cosi' come esiste la "cultura alta", di cui conosce soltanto il costo sui bilanci dello stato.

 

Ma le cose non stanno proprio cosi'. Se prendiamo un paese come gli USA, che finanzia pochissimo gli autori di libri, scopriamo che le performance degli scrittori vengono misurate, eccome. E nessuno si scandalizza: neanche il piu' apollineo tra i filosofi avrebbe da dire , negli USA, se si sentisse dire che il suo corso chiude perche' non interessa studenti e non porta fondi alla facolta'. In Italia invece si': chi osa giudicare che cosa sia degno di esistere e che cosa no?

 

Anche nel mondo della cultura esistono parametri di qualita'. I content provider, per esempio, non fanno che questo: si offrono sul mercato e misurano la quantita' e la qualita' di servizi offerti. Hanno i loro target, gli obiettivi, i premi di produzione e le carriere. Il tutto a seconda di cosa si riesca o no a realizzare.

 

Un geographic Channel di sicuro vende cultura. Eppure e' un'azienda privata: all'interno sicuramente ci sara' una componente di Q&A, che si occupa della qualita' del prodotto e della sua abbondanza. Eresia! Chi osa giudicare la qualita', direbbe il nostro cvltvrame.

 

Questo e' il disastro principale , il nodo gordiano del cvltvrame italiano: aver sviluppato tutta una dialettica il cui unico scopo e' di porsi al di sopra di qualsiasi valutazione di merito.

 

Morgan e' un cantantino che al massimo riempie un teatro. Orrore, eresia: come osi dire che se non riempi uno stadio allora non sei nessuno? Eh, mi spiace, ma le cose stanno esattamente cosi'. 

 

Direte voi: ma allora Shakira  secondo te ha qualita' superiori a un Cocciante perche' riempie gli stadi?

 

Si'.

 

Ed e' esattamente questo il punto. Non e' cosi' semplice riempire gli stadi. Se fosse cosi' semplice essere Shakira, perche' non ci provate? 

 

La risposta, mediamente, e' che voi schifate dei contenuti cosi' triviali. Aha. E va bene, fatelo per scommessa. Fatelo per i soldi. FAtelo solo per dimostrarci che qualsiasi pirla possa diventare come lei. Come Lady Gaga, se preferite.

 

La verita' e' che non riuscirete: dietro a queste persone ci sono organizzazioni , professionalita', tanto lavoro, e anche talento: non tutti possono essere Lady Gaga.

 

C'e' del merito.

 

E il merito e' dimostrato anche e specialmente dagli stadi pieni.

 

Direte voi: ma di che merito parli?

 

Parlo di un tipo particolare di merito: quello che spinge la gente a finanziarti. E qui torniamo al dunque.

 

Facciamo un esempio: ho 10 milioni di euro da spendere, e devo fare qualcosa per il bimillenario di Vespasiano. Posso finanziare qualche museo per prepararsi all'evento, oppure posso chiedere che so io a Fox TV di dedicare una serie di documentari a questo personaggio storico.

 

Se finanzio i musei, avro' musei piu' belli ma probabilmente nulla di piu'. Se finanzio Fox TV, questi andranno nei musei, prenderanno i pezzi piu' belli, aggiungeranno interviste con storici di ogni genere, aggiungeranno un pochino di computergrafica, faranno qualche puntata e la manderanno in onda.

Se andiamo a calcolare quanta gente rimarra' a guardare il documentario di History Channel, scopriremo che si tratta di una cifra dalle 10 alle 20 volte superiore al numero di visitatori di tutti i musei dedicati allo stesso argomento. E no, non si tratta del media: anche Rai 3, quando fa lo stesso documentario, annoia quanto un museo.

Il problema sta nel fatto che in Fox probabilmente lavora gente che e' abituata a farsi misurare le performance, e in generale a lasciar quantificare il proprio lavoro. Ed e' per questo che mediamente producono piu' cultura, perche' portano piu' cose a piu' persone.

E lo ripeto perche' e' proprio cosi' che si distingue la cultura dal cvltvrame: il cvltvrame non fara' altro che darvi lo stesso , identico messaggio:

io sono un artista/intellettuale/maestro. Il popolino non mi puo' giudicare, e in ogni caso la mia opera non e' confrontabile con nessun'altra, non e' quantificabile in nessun modo, non e' valutabile in nessun caso. Essa vive in un mondo ove ogni possibile giudizio, se non quello del Maestro (me medesimo) e' sospeso.

 

Questo e' falso, e NON funziona cosi' in nessuna parte del mondo, ne' ha MAI funzionato cosi'. L'opera degli artisti, degli intellettuali e dei maestri e' SEMPRE stata sottoposta a giudizio e quantificata. Come ogni giudizio, esso puo' essere corretto o fallire: ma la mancanza di giudizio e di quantificazione fallisce SEMPRE.

 

Il problema di questo cvltvrame e' che la sua mefitica eredita' si diffonde sempre di piu' anche fuori dal mondo statale e anche fuori dal mondo delle belle arti e dei beni culturali. Una delle cose che mi hanno spinto a scrivere questo post "duplicato", oltre alle email, e' stato il vedere alcuni giovani virgulti della mia azienda discutere del proprio premio annuale.

 

Dovete sapere che nella mia azienda lo stipendio ha una parte variabile (detta premio di produzione) e una parte fissa. Ogni anno vengono assegnati a tutti degli obiettivi, e a seconda di quanto li si raggiunga si riceve una percentuale del premio. E' permesso superare questi obiettivi fino al 50%, ottenendo fino al 150% della componente variabile.

 

Va da se' che gli obiettivi sono di tipo economico: sebbene possano variare, per esempio io ho l'obiettivo di portare a termine una precisa migrazione di utenze cui sto lavorando (circa 13 nazioni), cosa che mi richiedera' ancora diversi mesi di lavoro (pagati dai vari clienti). Tutti abbiamo un obiettivo simile.

 

I nuovi arrivati sono estremamente ostili a questa cosa. Essi hanno assorbito, perche' la respirano a scuola, l'atmosfera del cvltvrame , per la quale i risultati e "la bravura" sono due cose diverse. Essi cioe' sostengono di meritare il premio "per la bravura", dove la "bravura"  e' una quantita' a-fisica nel senso che non e' realmente quantificabile se non in termini di... una specie di giudizio estetico del loro lavoro.

 

Secondo loro, essi meritano il premio perche' "sono bravi", o "sono preparati", ma non riescono a spiegare esattamente in cosa consistano queste due cose, a parte il fatto che non si possono misurare in termini di risultati ottenuti.

 

Il fatto di aver assorbito a scuola questa allergia alla misura dei risultati la dice lunga su quanto bisogno ci sia di riformare anche e specialmente il pubblico impiego: finche' questi ragazzi assorbono dai propri insegnanti la mentalita' della "bravura" come ente astratto che non si puo' quantificare essendo al di sopra di ogni possibile quantificazione, continueremo a produrre farlocchi inutili.

 

La scuola italiana, inquinata dalla mentalita' dei sindacalisti e del cvltvrame, sta lentamente distruggendo anche il privato, perche' sempre di piu' si producono neolaureati che sono del tutto ostili all'idea che qualcuno misuri i loro risultati. 

 

Cosa ne esce? Ne esce che dall'inizio del 2010 la mia azienda assume figure senior "solo se lavorano gia' per altri". Cioe', se volete venire assunti , dovete gia' avere un lavoro a tempo indeterminato da qualcun altro, da almeno due anni.

 

Quando sono entrato, bastava una laurea col 103/110. Gradualmente il limite si e' alzato sino al massimo possibile dei voti. Che cosa e' successo? Che la qualita' delle lauree e' diventata cosi' bassa che ormai non significano nulla, e solo "Vecchio Ordinamento" fa eccezione.

 

In seguito, si e' iniziato a pretendere l'esperienza. Risultato? Incredibili curriculum nei quali, dopo la prima pagina, ci si aspettano cose come "nel 1492 ho scoperto l'America", o "supporto alla prima passeggiata sulla luna". La falsificazione dei curriculum ormai e' arrivata a tale punto che nemmeno i CV vengono piu' creduti.

 

Cosi' si e' iniziato con le prove tecniche. Ma il risultato e' stato un crescere del professionismo nel "superare le prove tecniche". Avete presente quei manuali sul "concorso per la polizia"? Ecco, negli ultimi anni hanno iniziato a specializzarsi nel "passare le prove tecniche dell' IT".  

 

Siccome le pagatissime aziende di HR hanno fallito clamorosamente, giudicando positivi dei personaggi perche' avevano un bel vestito, sapevano parlare bene ed avevano attitudine alle PR (cosa che nell' IT e' fondamentale) , il risultato e' che l'unico criterio utile e' rimasto.... sapere che qualcuno ti paga gia'.

 

Cosi', il risultato e' che oggi la mia azienda offre lavoro solo a chi ce l'ha gia', perche' e' l'unico modo per avere qualche certezza, in Italia, di avere di fronte qualcuno che effettivamente sappia fare le cose che dice di saper fare.

 

Lo trovate infame? Certo che lo e'. Ma e' semplicemente una reazione al cvltvrame, che e' riuscito ad insegnare alla gente che "la bravura" non si misura, che "la preparazione" non si misura, che nulla della persona si quantifica, perche' tutti sono dei pezzi unici, incommensurabili, imperdibili, e pertanto non quantificabili.

 

Cosi', signori, quando un chirurgo sbagliera' l'operazione, fatevene una ragione: il vostro fegato era troppo stupido e ignorante per capire la sua chirurgia. Avete degli sciocchi pregiudizi (che vi siete fatti sicuramente guardando la TV)  verso la morte per emorraggia. E quella garza che hanno dimenticato vi stava proprio bene, bastava infilare un foulard adeguato nel culo.

 

La cultura, l'arte, la bravura, la preparazione, sono tutte cose che si possono misurare e quantificare. Si possono quantificare e misurare in termini di risultati ottenuti.  Le misure, come tutte le misure, possono fallire alcune volte. Ma abolire le misure fallisce SEMPRE. 

 

Fallisce sempre perche' attira una  precisa pletora di individui che, per stile di vita, sono alla ricerca di aree dell'attivita' umana che si pongano al di fuori della misura dei risultati ottenuti. Come tutti i parassiti, essi sono estremamente specializzati nel ricercare e sfruttare queste aree. Come tutti i parassiti, sono difficilissimi da eliminare.

 

Ed e' per questo che il cvltvrame sta devastando il paese: non e' vero che se un chirurgo sbaglia un'operazione siete voi troppo stupidi per capire la sua geniale chirurgia. Non e' vero che se l'autista di un autobus finisce giu' da un ponte siete troppo stupidi per capire la sua geniale guida. Non e' vero che se un ristorante non ha clienti e' perche' gli italiani non mangiano. Allo stesso modo, non e' vero che se un artista non vende e' perche' siete troppo stupidi per capire la sua geniale arte. Non e' vero che se un museo e' vuoto e' perche' la gente e' ignorante. Non e' vero che se un libro non vende e' perche' gli italiani non leggono.

 

Questa scusante, questa litania, e' tutta una specializzatissima dialettica, specializzata come ogni parassita sa essere specializzato, una strategia che il cvltvrame ha sviluppato per sfuggire all'unico veleno capace di uccidere il parassita: la misura materiale E quantitativa dei risultati ottenuti.


Uriel

 

 

(1) Un tempo INPS possedeva ingenti beni, imprese e terre,  e aveva , indirettamente, molti dipendenti. Usavano queste attivita' per far fruttare i soldi. Poi, che io sappia si sono finanziarizzati molto.