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Turchia-Israele, congelati gli accordi del settore militare

di Carlo M. Miele - 18/06/2010






La Turchia ha annunciato oggi la decisione di congelare tutti i progetti di collaborazione e i contratti con Israele che riguardino il settore militare e la difesa.

Secondo il sito web del quotidiano Zaman, ritenuto molto vicino all’attuale governo del Partito di giustizia e sviluppo (Akp), la decisione è stata presa dal Comitato di attuazione per l’industria della difesa (Ssik) come rappresaglia per il blitz compiuto lo scorso 31 maggio a bordo della nave Mavi Marmara e costato la vita a nove attivisti di nazionalità turca.

L’organismo, riunito oggi sotto la presidenza del premier Recep Tayyip Erdogan, ha congelato i 16 accordi in vigore tra i due paesi, mentre ha escluso dal provvedimento i contratti sottoscritti dalle società private.

Tra i contratti “colpiti” vi sono progetti per un valore complessivo di oltre 7 miliardi di dollari Usa, compreso un piano di ammodernamento di aeroplani e carri armati, un progetto missilistico  e la vendita di mille carri armati israeliani Merkava Mark III.

Congelati anche i progetti di collaborazione nel settore dell’anti-terrorismo e della formazione, e tutte le esercitazioni militari congiunte.

Infine la Turchia, che in seguito al blitz israeliano di fine maggio aveva anche richiamato in patria il proprio ambasciatore a Tel Aviv, ha fatto sapere che non concederà il suo spazio aereo per il transito di velivoli militari dello Stato ebraico.

[c.m.m.]