Mercato dei parlamentari? Prima i politici italiani hanno comprato gli elettori
di Massimo Fini - 23/12/2010
La corruzione che noi vediamo in Parlamento, con deputati comprati e venduti, è solo la più evidente, ma non è la più importante. Perché la corruzione vera, più vasta, avviene prima comprando gli elettori. I partiti hanno bisogno del consenso e se lo comprano. Con le pensioni baby, con le pensioni d’oro, con le pensioni di invalidità fasulle, con quelle di vecchiaia tarroccate, con le casse integrazioni protratte all’infinito (tutte cose pagate dal resto della cittadinanza) e col clientelismo. L’ultimo esempio è lo scandalo romano di Atac e Ama. Mentre mezza Italia giovanile è in cerca di lavoro, i politici e i loro portaborse piazzano i propri figli, i propri nipoti, i propri cognati, le proprie mogli, le proprie fidanzate, le proprie amanti in posti sicuri. Ho conosciuto il giovane Alemanno. Era un ragazzo pieno di ideali, un po’ contorto perché soffriva sinceramente delle proprie contraddizioni. Se anche lui c’è cascato vuol dire che non è una questione di uomini ma strutturale. Del resto lo scandalo romano non è che l’ultima espressione del famoso "sistema Mastella" che non riguarda, ovviamente, solo l’onorevole Mastella, che anzi ha almeno l’onesta impudicizia di non negarlo; ma ogni capobastone della classe dirigente democratica. Mi ha detto Tiziana Maiolo, ex parlamentare di Forza Italia: «Non c’è amministratore pubblico che non debba "portare la pappa" al suo capo». Si è espressa proprio così: "portare la pappa". E poiché lei non è stata a questo gioco, dopo essere servita per molti anni a Berlusconi in funzione anti-magistratura, è finita a fare l’assessore a Buccinasco. Questa è la democrazia, bellezza.