Non ci sono prove sulle accuse degli USA contro la Siria
di Tony Cartalucci - 29/08/2013
Il Wall Street Journal  ha confermato ciò che molti sospettavano, che le cosiddette “prove” del  mondo occidentale sugli ultimi presunti “attacchi chimici” in Siria, e  che accusavano il governo siriano, sono invenzioni tramate dalle dubbie  agenzie d’intelligence dell’occidente. Il Wall Street Journal rivela che informazioni dell’intelligence israeliana, il Mossad,  sono alla base delle accuse della Central Intelligence Agency (CIA)  degli Stati Uniti, una ripetizione delle invenzioni che portarono alla  guerra in Iraq e in Libia, ed utilizzate da 3 anni per giustificare il  continuo supporto agli estremisti che operano all’interno e lungo i  confini della Siria.
 L’articolo del Wall Street Journal, “Stati Uniti e alleati pronti ad agire mentre l’intelligence avanza sulla Siria“, afferma: “Un  pezzo cruciale del caso in questione s’è avuto dai servizi di  spionaggio israeliani, che hanno fornito alla Central Intelligence  Agency informazioni da un’unità speciale di élite siriana che  sovrintende alle armi chimiche di Assad, hanno detto dei diplomatici  arabi. Le informazioni che la CIA ha potuto verificare, mostrano che  alcune armi chimiche furono inviate in anticipo nella stessa periferia  di Damasco in cui l’attacco avrebbe avuto luogo la settimana scorsa,  hanno detto i diplomatici arabi”. Sia il Mossad che la CIA  sono chiaramente compromessi sul piano dell’oggettività e della  legittimità. Né esiste, né si prevede di fornire alcuna prova  imparziale, ma piuttosto di facilitare con tutti i mezzi necessari,  l’agenda, gli interessi e gli obiettivi egoistici dei rispettivi  governi. Sia Israele che gli Stati Uniti, nel lontano 2007, cospirarono  apertamente per rovesciare il governo della Siria con un bagno di sangue  settario accuratamente progettato, così screditando completamente le  due agenzie di intelligence. Proprio per questo motivo, un’indagine  imparziale di terze parti è stata richiesta dalla comunità  internazionale e concordata con il governo siriano, un’indagine di terze  parti che gli Stati Uniti sono ormai solleciti nel voler annullare  prima dei previsti attacchi militari.
 Il Wall Street Journal riporta: “In una e-mail di domenica,  la consigliera per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca Susan Rice,  ha detto secondo l’ambasciatrice all’ONU Samantha Power e altri alti  funzionari, che la missione delle Nazioni Unite è inutile perché le  prove sulle armi chimiche erano già conclusive, hanno detto i  funzionari. Gli Stati Uniti esortano le Nazioni Unite, in privato, a  ritirare gli ispettori, permettendo al presidente Barack Obama di  promuovere eventualmente la risposta militare, hanno detto i funzionari”.  Gli Stati Uniti quindi, non la Siria, tentano l’insabbiamento,  presentando le invenzioni di screditate fonti dell’intelligence  compromesse e  minacciando attacchi militari imminenti, che metterebbero  in pericolo la sicurezza del gruppo d’ispezione delle Nazioni Unite,  che dovrebbe concludere le indagini e ritirarsi.
 Il Wall Street Journal ha anche ribadito che gli Stati Uniti prevedono  di eludere completamente il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e  di procedere unilateralmente con i loro partner: “...Se gli Stati  Uniti hanno scelto di colpire, lo farebbero con gli alleati e senza le  Nazioni Unite, al fine di eludere il prevedibile veto russo.” Gli  Stati Uniti procedono ora con disprezzo assoluto del diritto  internazionale, ma dichiarando di non aver intenzione di fornire prove  credibili sulle loro accuse al governo siriano. Si tratta di una corsa  verso la guerra, con tutte le caratteristiche della pericolosa  disperazione per la sorte dei fantocci dell’occidente schiacciati dai  militari siriani. I vertici militari occidentali devono prendere in  considerazione gli aspetti strategici e gli esempi storici riguardanti i  pericoli e la follia di un guerra frettolosa e imprudente, in  particolare una guerra combattuta per proteggere interessi e agende  politiche particolari, piuttosto che per difendere il proprio  territorio.
 Le popolazioni dell’occidente devono considerare quali benefici hanno  tratto in questo decennio di conquiste militari cui hanno lasciato  indugiare i loro leader. Le economie che sprofondano pur di  conservare  interessi particolari, la crescita degli apparati di sicurezza interna  volti a mantenere questi interessi al riparo dall’opposizione nazionale  ed estera, sono problemi che potranno solo acutizzarsi.
 Al di fuori dell’occidente, a Mosca, Pechino e Teheran, i leader devono  prendere in considerazione un futuro in cui gli interessi particolari  occidentali possono invaderli impunemente, senza il necessario sostegno  dell’opinione pubblica, e anche di una parvenza di giustificazione.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

