“Armiamoci e partite”...
di Fabio Filomeni - 22/12/2025

Fonte: Fabio Filomeni
Torno un’altra volta sull’Esercito italiano. Ieri, leggendo le migliaia di commenti al mio post ho capito che gran parte del popolo italiano è preoccupato più di questa classe politica che della guerra. O meglio, di politicanti non all’altezza di gestire una situazione internazionale complessa e delicata come quella che stiamo vivendo. Governo e opposizione sembrano condurre il Titanic dritto contro l’Iceberg che il popolo italiano ha avvistato assai prima di loro. Ma si sa, chi sta al timone ha sempre la vista più corta. In plancia di comando sono passati dalle scommesse sulla vittoria dell’Ucraina del nostro premier, agli immaginari “attacchi da sud” paventati dal nostro ministro degli esteri, alla leva obbligatoria su base volontaria (????) invocata dal nostro ministro della difesa, a capi dell’esercito che rivelano dati statistici in cui gli italiani non sarebbero disposti a combattere. Va precisato un dettaglio: combattere per chi e per che cosa? Per un Paese straniero? Per l’appartenenza alla NATO che andava sciolta nel 1989? Perché lo decidono le lobby corrotte di Bruxelles? Perché lo decide il governo italiano più atlantista e filoamericano della storia? Gli italiani non sono codardi, è che non sono stupidi! Sono certo che ogni italiano difenderebbe la propria Patria se attaccata. Il problema è come e con che cosa dal momento che per volontà di una classe politica di deficienti (participio presente di “deficere”) hanno diseducato alle armi le nuove generazioni “smartphone”. Politicanti da strapazzo, per vent’anni, hanno fatto credere al popolo italiano che la guerra fosse affare di un manipolo di professionisti malpagati. I numeri regnano sull’universo, diceva Pitagora. E allora snoccioliamoli un po’ questi numeri. La Russia ha un esercito composto – tra effettivi e riservisti – da 4 milioni di soldati. Sapete quanti ne conta l’esercito italiano? 100 mila, per la maggior parte vecchi (età media oltre i 40 anni!). In una guerra contro la Russia dureremmo un paio di settimane. E allora smettiamola di dire “armiamoci e partite” perché i primi a morire per la patria altrui dovrebbero essere i politici che stanno in plancia di comando che fanno finta di non vedere l’iceberg…

