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Compleanno di Facebook

di Simone Torresani - 14/02/2014

 


 

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Lettera di buon compleanno a Facebook

Caro Mark Zuckerberg,

In questi giorni la tua creatura, Facebook, ha compiuto 10 anni esatti. Permetti anche al nostro blog di soffiare sulle candeline, ma ti avviso che lo faremo con lo spirito del Ribelle, senza angustiarci nella gabbia del politicamente corretto conformista. Sei pronto, allora, a leggere i miei, i nostri auguri?

Parto con la premessa che Facebook non mi ha cambiato la vita. O, se lo ha fatto, l' ha fatto in peggio. Perchè mi ha rubato l' essenza e ricchezza della vita stessa, cioè il tempo, il tempo fatto di attimi e istanti che mai si ripetono, perso per colpa tua a inseguire gente presa nelle tue spire. Mi ha quindi rubato tempo che avrei potuto benissimo spendere in maggiori relazioni umane, tempo passato che non tornerà più: non mi ha arricchito coi  455 o 897 o 2.536 amici virtuali che sono tarocchi come le radioline che vendevano sulle bancarelle della Fiera di Sinigallia, a Milano, il sabato mattina, prima che qualche intelligentone decidesse di modificare la zona della Darsena dei Navigli. Non mi sono arricchito a scoprire dalle foto e dai post che gli utenti, con spirito ossessivo-compulsivo degno da nevrosi voyeuristica-narcisista postano senza requie, da mane a sera, cose che forse non avrei dovuto sapere. Tu dirai, Zuckerberg, che invece è meglio così, che le abbia scoperte..io invece rimbecco dicendo che spesse volte l' illusione è il vero sale della vita, la molla che dà un senso all' uomo su questa Terra e gli ritaglia un ruolo e quindi guai a chi distrugge le illusioni!

Non mi ha mai entusiasmato leggere commenti stupidi, cretini, osservare foto di gente che pare che se non posti le lasagne mangiate al ristorante e condivida quell' atto col mondo, vada in paranoia totale.

Non mi diverto a vedere i danni che ha fatto sulla ultimissima generazione, ma anche sulla mia generazione, di quelli nati a fine anni '70-inizio anni '80, che pare abbiano dimenticato i giochi in strada, nel cortile, anche in casa del vicino col figlio magari coetaneo.

Anzi, rincaro la dose e scrivo pure che io ho una connessione internet, in casa, dal 2003 e che nel 2003 Internet era molto più interessante di oggi: da quando la Rete è attossicata coi cosiddetti "social network", i quali in realtà sono tutto tranne che "sociali", trovo il mondo del web meno interessante, credimi.

L' elenco dei danni di questo falso social network, sul quale io sono iscritto obtorto collo, nell' era demenziale del "condivido, dunque sono", è così lungo che servirebbe un trattato, non un articolo.

Un vaso di Pandora dove la gente tira fuori gli istinti più bassi, volgari, beceri, ferini, beandosi nell' illusione della protezione che dà uno schermo.

Un supermarket dove la gente diventa prodotto e si mette in vendita, sugli scaffali.

Un luogo catartico, dove la catarsi individuale liberatoria ha però l' effetto di diventare deleteria a livello di massa. Diverse persone tutto ciò lo hanno pagato sulla propria pelle, Facebook ha persino portato al suicidio numerosi adolescenti.

Un luogo virtuale dove nemmeno si rispetta la pietas della morte: vergognosi i commenti e le pagine che ho visto circa la morte di un mio collega, dove era postato l' articolo di giornale e i click su "mi piace": mi piace cosa? Un ragazzo di 21 anni deceduto in un incidente?

"Era per dire: mi piace che sia stata condivisa la notizia, per poter scrivere commenti di condoglianze", hanno risposto i rei alle mie domande. Lascio a voi , persone intelligenti, ogni commento..

Da ultimo ma non meno importante, Facebook è la vetrina e il database gratuito in cui le grandi multinazionali spiano cosa piace alla gente, per poi propinare i loro prodotti e pubblicizzarli..vi siete mai chiesti come mai un social network è quotato in borsa? E macina centinaia di milioni di dollari? Non vi pare strano? Sapete che Facebook è un globale schedario di massa, una DIGOS planetaria a costo zero per tutte le polizie, i servizi, le NSA di turno?

La finisco qui, Zuckerberg, dicendo che siccome non posso tirarti addosso una cantina di Molotov virtuali, spero che un giorno un team di hacker più narcisisti dei tuoi utenti si divertano a oscurarti la bottega, a metterla k.o. per una decina di giorni.

Dieci giorni senza Facebook..così, tanto per vedere, come diceva il buon Jannacci, l' effetto che fa.

Senza nessuna cordialità,