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Operazione Maidan: una bomba nel cuore dell’Europa

di Alfonso Piscitelli - 05/03/2014

Fonte: millennivm


John McCain, Chris Murphy, Oleh Tyahnybok


In foto, il Senatore statunitense John McCain sul palco a Kiev a fianco di Oleh Tyahnybok (a destra), leader di Svoboda.

Il programma da applicare in Ucraina qualora prevalesse il golpe Tymoschenko è stato chiarito da un cablogramma trasmesso nel 2010 dall’ambasciatore americano a Kiev riferito appunto alle misure economiche che l’entourage della Tymoschenko  intendeva mettere in atto. Il messaggio privato è stato ora reso noto dal benemerito Julian Assange nei suoi Wikileaks. Esso prevede l’aumento del prezzo del gas (conseguente alla separazione dell’Ucraina dal suo storico retroterra russo), l’aumento del 40% delle tariffe elettriche, il rialzo delle accise sulla benzina,  l’aumento dell’età pensionistica; l’abolizione delle tariffe agevolate per gli anziani sui mezzi di trasporto; l’abolizione degli sconti per l’acquisto dei libri di testo e dei buoni pasto per gli studenti; l’abolizione delle esenzioni IVA sui medicinali; ed ancora la privatizzazione delle miniere di carbone.

Come si vede si tratta del programma estremo di privatizzazioni e di rigore per le popolazioni; lo stesso programma che si è applicato in Italia a più riprese. Ovviamente sarebbe stato difficile presentare alla popolazione ucraina quello che è il vero obiettivo della rivolta, per tale motivo sono stati ingaggiati i gruppi di estrema destra: il loro nazionalismo (o per meglio dire il loro “localismo” dal momento che Russia e Ucraina rivendicano la stessa origine dalla Rus’ di Riurik e Vladimir)  sarebbe divenuto il volano della operazione geopolitica.

Parecchi miliardi sono stati impiegati per preparare l’operazione. I gruppi sono giunti in piazza già armati e desiderosi di far alzare il livello dello scontro dopo essere stati addestrati ed equipaggiati in basi NATO del Baltico. Dicesi –  da sempre –  strategia della tensione.

In questo senso i nazionalisti ucraini hanno svolto a Kiev lo stesso ruolo che hanno svolto in Libia, in Egitto e  in Siria i fondamentalisti salafiti; nel Caucaso i Ceceni – e forse si apprestano a svolgere oggi i Tartari in Crimea. Senza alcun imbarazzo per la regia palese di Kerry, McCain e Soros.

Gli obiettivi della “primavera ucraina” sono indubbiamente ambiziosi:

  • Instaurare un governo liberista che metta sotto controllo il territorio ucraino (vedi il capitolo privatizzazioni).
  • Inserire l’Ucraina nella NATO ancor più che nell’euro-zona.
  • Creare una nuova cortina di ferro, generare un clima da nuova guerra fredda per isolare la Russia, ma soprattutto per isolare l’Europa Occidentale dalla Russia, sabotando quel naturale processo di integreazione “strutturale”  che dal 1989 si è sviluppato. In questo senso l’operazione ucraina è una vera e propria bomba posta nel cuore dell’Europa. L’Europa autentica, quella dei Popoli.

Si può dire che i  leader della rivolta in piazza sono stati strumentalizzati? Non proprio.

Svoboda ha tra i capisaldi del suo programma l’ingresso della Ucraina nella NATO.

Pravi Sector una patente di legittimità dall’ambasciatore israeliano. Israele in questi anni ha ingaggiato una partita a scacchi su più tavoli con la Russia di Putin e intellettuali ad essa legati come Bernard Henry Levi hanno esaltato con toni epici la battaglia di Piazza Maidan per una Ucraina  che sia occidentale e liberata dai suoi russi (ovvero dal suo passato storico, dal suo presente economico ed energetico, dal suo ovvio futuro geopolitico).

Spilna Sprava si è comportata nella maniera più estrema durante le rivolte per far fallire ogni possibilità di pacificazione nazionale tra componente russa  e componente ucraina a Kiev.

I gruppi nazionalisti sono stati così facilmente intruppati perché senza dubbio rimane in Ucraina l’eredità della drammatica storia del Novecento. Si deve aggiungere che se è vero che l’invasione tedesca del 1941 suscitò speranze in una parte della popolazione stanca del sistema comunista è anche vero che tali speranze presto scemarono a causa  dell’ottusità con la quale i nazisti dominarono l’Ucraina  (ottusità coerente con la concezione razzista che considerava gli slavi come inferiori da sgomberare dalla fertile pianura sarmatica “spazio vitale” del contadinato germanico).

Oggi gli insorgenti di Kiev si assumono la responsabilità di aver avallato consapevolmente un piano già scritto (quello che si può leggere su Wikileaks): un piano di lacrime e sangue per il popolo ucraino; e di aver assecondato un progetto che colpisce al cuore la prospettiva di una vera integrazione europea.