Gli auto-incaprettati
di Marco Travaglio - 06/05/2025
Fonte: Il Fatto Quotidiano
L’“incaprettamento” è la sevizia mortale inflitta dalle mafie al traditore: cappio al collo e corda che lega mani e piedi dietro la schiena, così la vittima si strangola cercando di liberarsi. Ma è anche la geniale strategia dei vecchi partiti europei che, tentando di combattere le forze anti-sistema, si incaprettano da soli. Funziona così. I partiti sgovernano con politiche inique, classiste, antisociali e consociative. I cittadini li schifano e si rifugiano nell’astensione o in nuove forze che promettono di cambiare. I partiti, anziché fare autocritica e cambiare politica, insultano gli elettori per convincerli che sbagliano loro: ignoranti, scappati di casa, barbari, antipolitici, populisti, giustizialisti, sovranisti, estremisti, antieuropei, razzisti, fascisti, nazisti. E soprattutto putiniani: dietro ogni voto sbagliato c’è sempre Putin che lava il cervello a decine di milioni di persone a suon di hacker e fake news. Gli elettori, anziché scusarsi per aver sbagliato a votare, si rafforzano nell’idea che sbaglino i partiti: astenuti e anti-sistema crescono. E, quando hanno i numeri per governare, si escogitano mosse antidemocratiche per fermarli e “salvare la democrazia”.
In Italia si buttano giù con colpi di palazzo e ammucchiate “tecniche”: così la gente pensa che sono tutti uguali, che votare non serve e gli astenuti aumentano. In Francia il presidente di se stesso perde tutte le elezioni contro destra&sinistra e sforna governi centristi di minoranza guidati da carneadi senza voti che durano 2-3 mesi, per tirare a campare fino alle Presidenziali, ma ora forse le anticipa a prima del processo d’appello che potrebbe ridare l’eleggibilità alla favorita Le Pen. In Germania, Cdu&Spd si rimettono insieme, ma la destra Afd è contro il loro riarmo, che rischia di non passare: così lo fan votare dal Parlamento scaduto (sempre meglio della Von der Leyen, che il Parlamento lo salta a piè pari); l’Afd balza dal 20 al 26% in due mesi e s’inizia a discutere di metterla al bando perché i Servizi scoprono che è “estremista”. In Romania si annulla il primo turno delle Presidenziali vinto dal nazionalista Georgescu col 20%, per misteriose “interferenze” (Putin, o TikTok, o i rettiliani: è tutto segreto); poi lo si arresta e bandisce con accuse ancor più misteriose; così nel nuovo primo turno vince col 40% un nazionalista più estremista, Simion, e annuncia che Georgescu sarà il suo premier. Gli europeisti, anziché domandarsi perché la gente preferisca i peggiori mostri a loro, ripetono che “ha stato Putin”, sabotano i negoziati sull’Ucraina per non darla vinta a Putin e si riarmano contro Putin, impoverendo vieppiù i popoli europei che continuano a fuggire verso gli anti-sistema. È l’ultima fase dell’euro-autoincaprettamento: una prece.