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Attacco hacker? Un alibi dietro l'altro pur di accusare la Russia

di Riccardo D'Amico - 28/12/2020

Attacco hacker? Un alibi dietro l'altro pur di accusare la Russia

Fonte: Riccardo D'Amico

Pochi giorni fa, nel mondo, si è trasmessa la notizia di un attacco hacker negli Stati Uniti, cha ha colpito: il dipartimento del tesoro, dell'energia, del commercio e soprattutto il pentagono. Secondo la CISA ovvero la: cybersecurity and infrastructure  security agency, l'attacco in questione dovrebbe essere iniziato all'incirca nel mese di marzo.  Oltre ai dipartimenti su citati, a subire l’attacco hacker è stata anche la società texana: SolarWinds la quale, si occupa dello sviluppo di software per varie aziende con il fine di occuparsi delle loro reti e dei loro mezzi informatici.  In merito a tutto ciò, il governo uscente degli Stati Uniti, non ha le idee ben chiare sul “colpevole” che ha commesso l’intrusione nelle reti dei dipartimenti e della SolarWinds. Il Presidente Trump, ha accusato la Cina di aver commesso l’attacco mentre l'attuale Segretario di Stato: Mike Pompeo, ha un’opinione diversa infatti, egli imputa la Russia di aver eseguito le infiltrazioni in questione. Chiaramente questa situazione, rappresenta l’ennesima prova di una confusione generale presente all'interno del governo statunitense. Pompeo a mio avviso in questo caso, può essere smentito con un tweet di Trump che risale al maggio 2019 (indirizzato al Partito Democratico ma soprattutto e ai mass media). Le parole affermate sul social: Twitter, sono le seguenti: “Russia, Russia, Russia! Questo è tutto ciò che hai sentito all'inizio di questa bufala della caccia alle streghe ... E ora la Russia è scomparsa perché non avevo nulla a che fare con la Russia che mi ha aiutato a essere eletto. Era un crimine che non esisteva. Quindi ora i Dem e il loro partner, i Fake News Media, .....” 

Trump, pur essendo Presidente della nazione artefice della propaganda “anti-russa”, in virtù di ciò, in modo contraddittorio, ha esposto al mondo intero, come la politica e i mass media occidentali, operano sulla Russia.

L’incolpare le intelligence russe, è diventata la strategia della politica occidentale, per far recepire al mondo, che la Russia, rappresenta un pericolo poiché (in poche parole) disprezza le manovre dei governi occidentali supportati dalle multinazionali. In merito alla vicenda recente dell'attacco hacker, non vi è nessuna prova che testimoni, la “regia” della Russia, ma nonostante ciò, Mike Pompeo ha accusato pubblicamente i servizi segreti russi.  I media in tutto ciò, possiedono un ruolo fondamentale nella strategia poiché, sono i mezzi con i quali, la politica occidentale, manifesta la presenza del pericolo russo, pericolo a mio avviso inesistente e creato dai governi attraverso i media stessi. Questa situazione rappresenta l'ennesimo tentativo da parte dell'Occidente di destabilizzare, il governo russo per motivi economici e geopolitici ben precisi tanto per citarne due: far prendere le redini dell'economia russa alle multinazionali e fare della Siria un altro stato fantoccio, dominato dagli Stati Uniti. La destabilizzazione in questione però è solo una delle tante utopie occidentali, poiché in Russia( almeno fino a quando saranno presenti mentalità simili a quelle di Putin), le multinazionali sfruttatrici dei popoli, non saranno mai libere di controllare l'economia dello Stato. 

Per concludere, ci tengo a citare le parole di Giulietto Chiesa che spiegano, il “gioco” in maniera breve ed efficace il “gioco” dell'Occidente: “Purtroppo l'azione dell'Occidente, guidato dagli Stati Uniti, ci sta trascinando verso lo scontro con la Russia, con la Cina e con il resto dei sette miliardi di abitanti del pianeta. La ragione è una sola, ed è semplice: gli Stati Uniti non sono in grado di capire che il XXI secolo non può più essere "americano". E pensano di essere ancora il centro del mondo, di avere il pallino in mano. Ma non lo hanno già più. Purtroppo hanno in mano il bottone nucleare e le banche. Con il primo possono mandarci tutti al creatore (noi europei per primi). Con il secondo vogliono costringere Russia e Cina a arrendersi. Ma è come se si pensasse di trascinare un elefante con un triciclo.”