"Autofeconde" e carne sintetica
di Massimo Fini - 02/04/2023
Fonte: Massimo Fini
In Giappone, usando particolari tecniche genetiche, sono stati creati due topi maschi in grado di generare figli. In Gran Bretagna, usando tecniche di fronte alle quali il vecchio Frankenstein sembrerebbe un dilettante, estraendo dal midollo osseo della donna, preventivamente bombardato da composti chimici, si otterrebbe lo sperma e quindi la donna sarebbe in grado di autofecondarsi. Inoltre da questo tipo di autofecondazione nascerebbero solo femmine. Prima, nella grande storia antropologica dell’essere umano, l’uomo, fuco transeunte aveva un ruolo marginale ma comunque ce l’aveva. Adesso il maschio, già in crisi in tutti i campi, verrebbe semplicemente eliminato. Auguri e figlie femmine.
Dove vogliamo arrivare trafficando con la genetica e, più in generale con la tecnologia medica? Uno dei problemi di fondo, se non addirittura il principale, della nostra epoca paranoica è che ci siamo allontanati troppo dalla Natura. Lo stesso Francesco Bacone, che pur è considerato uno dei padri della rivoluzione scientifica, avverte: “l’uomo è il ministro della Natura, alla Natura si comanda solo ubbidendo ad essa”. La Natura ha elaborato le sue leggi in milioni di anni, un porco di Nobel può avere anche un’intuizione che lì per lì sembra geniale, ma non è assolutamente in grado di calcolare e controllare le variabili che mette in circolo. Cominciamo dalle cose più semplici anche se in questo discorso tout se tient. Chiusi nei loro garage Steve Jobs e Bill Gates inventarono il computer, tanto di cappello, erano dei geni, però adesso almeno un paio di generazioni sono state rovinate dai ‘derivati’, vale a dire i social network (usiamo questo termine perché -i derivati- sono stati devastanti anche in economia e nella stessa finanza che rischiano di distruggere). I ragazzi, in linea di massima non sanno più leggere, non sanno più scrivere, non sanno più farsi un'opinione propria, fortissimi nel digitare sono degli analfabeti della vita.
Prendiamo la cosa da un altro verso, sempre minore. La Tecnica sembra aver reso comoda la vita togliendoci ogni fatica fisica. Schiacciamo un bottone e tutto si muove secondo le nostre volontà. Però poi un minimo di prestanza fisica lo dobbiamo pur recuperare e quindi ecco le palestre, luoghi lugubri, e il jogging. Quando vedo lungo i Navigli giovani e anziani fare jogging, respirando l’aria fetida, insalubre di Milano e degli stessi Navigli, mi fanno pena. Non ho mai visto un contadino fare jogging.
Qualche resistenza all’imperio della Tecnica, alla sua ambiguità segnalata già da Martin Heidegger negli anni Trenta (La questione della tecnica), e della sua sorella gemella l’Economia, si comincia però ad avvertire. Il Governo italiano ha deciso di proibire la produzione e la commercializzazione dei cibi sintetici, dalla carne al latte, ai mangimi per animali, insomma tutto o quasi, mettendosi in contrasto con l’Unione Europea. Naturalmente c’è chi rema contro, con i più svariati argomenti: il business del cell-based, cosi si chiama, potrebbe raggiungere i 450 miliardi di dollari nel 2040, le mucche con le loro scoregge sono inquinanti, il benessere animale verrebbe aumentato, i bovini e suini non verrebbero più mandati al macello. Ora, l’Uomo di natura è un animale onnivoro, ovviamente antropocentrico, e ha diritto di nutrirsi di ciò che più gli piace. Casomai se si vuole veramente questo benessere animale non si dovrebbero tenere buoi, mucche, galli e galline stabulati sotto la luce dei riflettori 24 ore al giorno perché crescano più in fretta e maturando così malattie tipiche dell'uomo, da quelle cardiocircolatorie, all’infarto, all’obesità, alla nevrosi, alla depressione. E’ del tutto superfluo dire che mangiare questa carne di animali malati ammala anche noi. Da qui le diagnosi di tumore che dal 2010, 220.000, sono passate a 390.000 del 2022. Bisognerebbe tenere mucche e buoi all’alpeggio come fanno in Svizzera.
Comunque a parte i divieti e le pene pecuniarie stabilite dal Governo, il cibo sintetico non passerà mai in Italia. In materia alimentare noi abbiamo una diversità straordinaria. Non abbiamo pensatori, ma buoni mangiatori sì e soprattutto cucine molto diverse, dalle Marche, all’Umbria, alla Toscana, alle Puglie, alla Campania, alla Sicilia, alla Sardegna e infine alla Lombardia che riesce ad essere buon ultima anche in questo.
Se il nostro Governo dovesse infine cedere alle pressioni internazionali (negli Stati Uniti e in Israele il cell-based è già all’ordine del giorno) ci penseremo noi italiani a cui è sempre piaciuto il buon cibo. Comunque per l intanto ringraziamo il Governo per la sua opposizione al cibo sintetico. Che Allah ti abbia sempre in gloria, Giorgia.