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Epidemia: il modello giapponese, come e anzi meglio di quello svedese

di Gennaro Scala - 11/01/2021

Epidemia: il modello giapponese, come e anzi meglio di quello svedese

Fonte: Gennaro Scala

COVID: IL MODELLO GIAPPONESE, COME E ANZI MOLTO MEGLIO DI QUELLO SVEDESE
Soltanto 3600 morti su 90 milioni di abitanti.
L'uomo della strada si domanda: li contano diversamente? escludono categorie di deceduti che da noi sono considerati deceduti per covid? fanno meno tamponi e non li fanno post mortem, sicché non si accorgono che molti deceduti sono morti con covid o per covid?
L'ultima è sicuramente vera, sicché anche le altre due almeno un po' lo sono.
Il PRIMO ELEMENTO DEL MODELLO giapponese è infatti stupefacente: FANNO POCHI TAMPONI.
Si legge su un articolo de "L'avvenire", a proposito del recente "lockdown": "Per carità, le ragioni ci sono. I contagi negli ultimi giorni erano raddoppiati: oltre 3mila al giorno a Tokyo, indice di positività superiore al 10%. E questo, va sottolineato, a fronte di un numero di tamponi sempre molto limitato, il più basso dei Paesi del G7: appena 20-30mila al giorno, 270 PER MILIONE DI PERSONE. IN EUROPA NE FACCIAMO 4,5 MILA"
IL SECONDO ELEMENTO è ancor più stupefacente e probabilmente è il principio dal quale deriva l'altro dei pochi tamponi: TRA GLI "ESPERTI di cui l’ex premier Abe si era circondato (e che il suo successore ha ereditato), NON C'E' NEANCHE UN VIROLOGO".
Si legge sempre su "L'avvenire": "«Se i tamponi fossero più numerosi, come quelli che fate in Europa, anche in nostri numeri sarebbero molto più alti», spiega Kentaro Iwata, il virologo che durante l’emergenza della nave Diamond Princess, lo scorso febbraio, salì di nascosto a bordo per poi denunciare la scarsa efficacia con cui le autorità stavano gestendo la situazione.
Come il “ nostro” Crisanti, Iwata era e resta un sostenitore delle 3T: tamponi, tracciamento, trattamento. Ma il Giappone non gli ha dato retta."
Il terzo elemento è svedese. Seguono "la teoria sanmitsu: le 3C (in inglese) da evitare: closed spaces, crowded spaces, close-contact settings. NIENTE SPAZI CHIUSI, NIENTE CONTATTI STRETTI, NIENTE ASSEMBRAMENTI... Le teorie locali sostengono anche che viaggiare sui mezzi pubblici, anche strapieni, non rappresenti alcun pericolo (basta aprire le finestre) così come il sedersi in diagonale, non uno di fronte all’altro, riduca addirittura del 70% il pericolo di contagio. Per non parlare dei cinema. Assolutamente sicuri. E infatti sono strapieni. Mentre in Europa i cinema sono chiusi, qui fanno affari d’oro. Kimetsu no Yaiba, il film d’animazione tratto dalla fortunata serie di manga Demon Slayer, è stato visto da oltre 20 milioni di persone in un paio di mesi, incassando 300 milioni di dollari e stracciando i precedenti record di Titanic e Star Wars. Ma questo di giorno".
Il quarto elemento è: "CONSIGLI DI UN LOCKDOWN LIMITATO ANZICHE' OBBLIGHI DI CHIUSURA ENORMI: "In Giappone si va al cinema fin dalle 10 di mattina e l’ultimo spettacolo spesso è attorno alle 18. Ma molti cinema hanno deciso, pur non essendovi tenuti, di chiudere prima. Esattamente come è stato chiesto – attenzione: non imposto – agli esercenti di bar, ristoranti e locali notturni. Stop alla vendita di alcolici alle 19, chiusura alle 20. Non è un obbligo: la Costituzione giapponese (scritta dagli americani, terrorizzati all’idea che potesse nascere un nuovo regime) impedisce espressamente al governo di limitare le libertà personali, comprese quella di movimento e di impresa. Ma in Giappone, specie in questi casi, la gente collabora, i suggerimenti diventano editti, i consigli ordini".
Quinto elemento, LA SOVRANITA' MONETARIA E LA CONSAPEVOLEZZA DI COSA SIA IL DEBITO PUBBLICO: "Poi, vabbè ci sono anche gli incentivi, che questa volta sono molto consistenti: 500 euro al giorno, sino a 12 mila euro al mese, per tutti coloro che seguiranno il… 'consiglio'. Pesantissime le sanzioni per chi – ma saranno pochi – disubbidisce: il loro nome e il loro indirizzo verranno pubblicati sul sito del ministero. Una figuraccia".
Insomma, sembra di capire che non considerano tra i deceduti, non soltanto coloro che muoiono con covid ma nemmeno i deceduti che muoiono per covid o con covid come concausa, se la malattia li avrebbe condotti alla morte dopo ore o giorni o mesi o uno o due anni; ma soltanto i nostri deceduti sani (la media, con riguardo alla popolazione, torna). Si sono tolti dalle scatole i virologi. Non vanno a scovare il virus. Cercano di vivere normalmente, sia pure con accorgimenti. Tutto si basa su raccomandazioni. E quando decidono di chiudere non soltanto lo fanno limitatamente a certi orari, certi luoghi e certi periodi e lo fanno con "raccomandazioni" ma soprattutto riempiendo di soldi, che stampano, le persone che decidono di seguire le raccomandazioni.
In Giappone c'è la razionalità svedese, con l'aggiunta del fatto che non vanno alla ricerca dei positivi e non considerano morti per covid i moribondi o i malati gravissimi che muoiono con  covid.
Fino ad ora è il miglior modello che io conosca.