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Generali francesi contro la NATO

di Maurizio Blondet - 14/03/2021

Generali francesi contro la NATO

Fonte: Maurizio Blondet

In una lettera aperta a Jens Stoltenberg, Segretario generale della NATO, diversi alti ufficiali militari si sono raggruppati nella rivolta del Cercle de Réflexion Interarmées contro il progetto NATO 2030 che ci sta lanciando contro Cina e Russia. Lo riproduciamo qui:

 Giovedì 18 febbraio 2021 ci è stato presentato lo studio “NATO 2030”, prodotto su vostra richiesta. Indica quali dovrebbero essere le missioni della NATO per i prossimi dieci anni. Fin dalle prime righe , sembra  che  l’intero orientamento della NATO poggi sul paradigma di una doppia minaccia, una russa, presentata come già operante  oggi, l’altra cinese, potenziale e futura. Due principali linee emergono da questo studio. Il primo è “ l’arruolamento”  degli europei contro una presunta impresa di dominio planetario della Cina, in cambio della protezione americana dell’Europa contro la minaccia russa che incombe su di essa.Apri il conto a canone 0 il primo anno: puoi avere 100GB/mese x 1 anno! Scopri come.Ad

 Il secondo è   l’aggiramento della regola del consenso, con  diversi  accorgimenti: operazioni nelle coalizioni dei volenterosi; attuazione di decisioni che non richiedono più il consenso; e soprattutto la delega di autorità al SACEUR (Supreme Allied Commander Europe, ossia al comando americano in Europa, con l’argomento dell’efficienza e dell’accelerazione del processo decisionale.

La lettura di  questo progetto “NATO 2030” mette  in luce un monumento di pacifica malafede, di tranquilla  disinformazione e strumentalizzazione di questa “minaccia russa”  –  una “minaccia” pazientemente creata e  continuamente alimentata e  mantenuta, al fine di “mettere in riga” l’europeo. alleati dietro gli Stati Uniti, in vista della lotta incombente con la Cina per l’egemonia mondiale. Questo è il motivo per cui, signor Segretario generale, prima di ogni altra considerazione sul futuro come proposto nel progetto NATO 2030, è importante fare il punto sulle cause e sulla realtà di questa minaccia russa, con alcuni richiami storici.

La storia non inizia nel 2014, ed è prova di incrollabile malafede storica riguardante le relazioni  euro-russo-americane, da passare in una sola frase (proprio all’inizio del paragrafo “Russia”) direttamente dal “costruttivo partnership ” che sarebbe stata lanciata dalla NATO all’inizio degli anni ’90   alla “annessione della Crimea alla Russia nel 2014”, come se nulla fosse accaduto tra il 1991 e il 2014, tra” la Russia gentile “dell’epoca e  e il di oggi  malvagio” orso russo “. È infatti la NATO che, a partire dagli anni ’90,  a  marce forzate  s’è allargata  verso Est, certamente su richiesta dei paesi interessati, ma nonostante le assicurazioni date alla Russia nel 1991 durante la firma del Trattato di Mosca (2); è la NATO  che anno dopo anno ha avvicinato i suoi eserciti ai confini della Russia, approfittando della decomposizione dell’ex URSS.È stata  ancora la NATO che, senza alcun mandato delle Nazioni Unite, ha bombardato la Serbia (3) per 78 giorni, con più di 58.000 sortite aeree, e questo sulla base di una vasta operazione di manipolazione e d’intox  da parte  di  alcuni servizi segreti dell’Alleanza, (il cosiddetto piano serbo “Potkova” e l’affare Racak), avviando così, contro ogni legittimità internazionale, la creazione di un Kosovo indipendente strappandone parte. il suo territorio a uno stato sovrano, in nome del diritto dei popoli all’autodeterminazione, umiliando così la Russia attraverso il suo alleato serbo.Misurare la pressione ormai è diventato semplice e immediato, grazie a questo dispositivo rivoluzionarioAd

Questo principio sarebbe di geometria variabile, quando si tratta di Crimea composta da oltre il 90% di russi e che si unisce alla Russia senza   sparare un colpo?

 

È stata la NATO che nel 2008, forte della sua dinamica “conquista dell’Est”, che  ha rifiutato la mano tesa dalla Russia per un nuovo “Patto di sicurezza europeo” che mirava a risolvere i conflitti irrisolti negli Stati Uniti. Abkhazia, Ossezia del Sud), in cambio di una certa neutralità da Georgia, Ucraina, Moldova – vale a dire dall’immediato “entroterra” russo – nei confronti della NATO.

Ed è sempre con questo stesso spirito di conquista, percepito come un vero e proprio strangolamento dalla Russia, che è stata  fatta  la  scelta, nel 2010, di aiutare  [in Ucraina] i gravi disordini dell ‘”Euromaidan”, un vero e proprio colpo di stato che ha portato all’eliminazione del presidente ucraino legalmente eletto, considerato troppo filo-russo, in vista di proseguire la politica di riavvicinamento dell’Ucraina alla NATO. Conosciamo il resto, con le secessioni di Crimea e Donbass.Bologna: Auto invendute ad una frazione del loro prezzo originaleAd

È stata la NATO che all’inizio degli anni 2000, dopo aver associato la Russia a una difesa missilistica anti-teatro che avrebbe dovuto “proteggere gli Stati Uniti ei suoi alleati, inclusa Russia”, da un attacco missilistico sparato da “stati canaglia”, in particolare Iran e La Corea del Nord (sic),   ha di fatto trasformato nel 2010 durante il vertice di Lisbona, questo sistema in un’architettura globale di difesa missilistica balistica in Europa (BMDE), non più teatro, ma in un vero scudo questa volta rivolto contro la Russia e non proteggendola .

È stata ancora una volta la NATO ad assicurare alla Russia che i siti di lancio dei missili antibalistici (ABM) così dispiegati davanti alla sua porta non avrebbero mai potuto essere trasformati in siti offensivi contro il suo territorio vicino “, dimenticando di specificare» che in realtà questi lanciamissili ABM ( MK 41) potrebbe altrettanto bene essere utilizzati per lanciare missili offensivi Tomahawk contro il suo territorio (nucleari o convenzionali con gittate maggiori di 2000 km a seconda della versione),  in flagrante contraddizione con il trattato INF in vigore al momento del loro dispiegamento