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Ho visto tutto in Iran, meno l'inimicizia.

di Alessandro Visalli - 25/07/2019

Ho visto tutto in Iran, meno l'inimicizia.

Fonte: Alessandro Visalli

Sono stato quattordici giorni in Iran. Ho visto Teheran, Shiraz, Yazd, Isfahad, Kashan. Ho riportato la visione di un grande paese, che si sente forte e sopratutto che sa di avere una tradizione e sembra riposare in essa. Poche cose colpiscono profondamente come la gentilezza, la curiosità, la piena disponibilità dei persiani di qualunque ceto e area. Ovunque ci siamo sentiti accolti e abbiamo percepito amicizia. Nelle città del sud abbiamo visto la vita all'aperto, i gruppi familiari allargati che usavano ogni angolo della città (di città enormi, da milioni di abitanti) per sedersi, condividere il cibo, parlare, sorridersi. Nelle città storiche, nei dispositivi spaziali cerimoniali (a partire dai centri simbolico-amministrativi come la straordinaria Persepoli), si intravede un razionalismo non secondo a quello di matrice greca, ma con un senso del rituale e del comune molto diverso. Purtroppo noi occidentali sappiamo solo leggere queste differenze come inimicizia.
Ho visto tutto in Iran, meno l'inimicizia.